muro in polonia

“L’IMMIGRAZIONE È UN'INVASIONE” – IN EUROPA SI ALZA L’ENNESIMO MURO CONTRO I MIGRANTI: QUESTA VOLTA È LA POLONIA A STENDERE 185 CHILOMETRI DI FILO SPINATO LUNGO IL CONFINE CON LA BIELORUSSIA PER BLOCCARE L’ARRIVO DI AFGHANI E IRACHENI - DA LUNEDÌ C’È LO STATO DI EMERGENZA: 2 MILA SOLDATI DISPIEGATI, COPRIFUOCO SERALE, NESSUNA MANIFESTAZIONE È AUTORIZZATA - IL PRESIDENTE DUDA LA SPARA GROSSA: “UNA MINACCIA COME QUELLA DEI NAZISTI E DEI SOVIETICI NEL ’39…”

Francesco Battistini per www.corriere.it

 

muro in polonia 7

«Mani sul cofano, favorite i documenti…». Ecco, fregati. Sono stati quei contadini, è sicuro. Quando abbiamo passato la fattoria Tadeusza, uno l’abbiamo visto: s’è alzato sui campi, ci ha scrutato fin verso il confine, s’è portato il cellulare all’orecchio. Maledetto spione. Tempo cinque minuti e dal sentiero sono spuntati i gendarmi della Straz Graniczna, la guardia di frontiera. Braghe mimetiche e radio gracchianti, un viavai di macchine della Zandarmeria militare, perfino un elicottero. Un’ora e mezza di controlli: chi siete, che fate, avanti aprite il baule, fuori i telefonini, cancellate questi video, non sapete che è vietato, guardate che si rischia l’arresto… Mani sul cofano e bavaglio alla bocca: da lunedì c’è quel che nemmeno Trump in Messico aveva osato, lo stato d’emergenza.

 

muro in polonia 3

E su quest’estrema frontiera orientale, tre chilometri di profondità, 183 fra città e villaggi, qui la Polonia diventa un po’ meno europea e un po’ più bielorussa. A comandare sono solo esercito e polizia: niente foto né domande, zero giornalisti e umanitari. «L’immigrazione è un’invasione!», 1.935 solo nell’ultima settimana, e per un mese i diritti saranno sospesi lungo tutti i 185 chilometri di confine. Duemila soldati dispiegati, coprifuoco serale, nessuna manifestazione è autorizzata. La prima volta dal 1981, dai tempi del comunismo. Da quando c’era il Muro di Berlino e chi s’immaginava ne avrebbero costruito un altro qui, poco sopra Lublino.

 

andrzej duda

Posano due chilometri di filo spinato al giorno. Calcolano le spaziature. L’avvolgono a triplo giro. Allineano le estremità. Piantano le staffe. Un bel lavoro, non c’è che dire. Con le pinze, per non sentir dolore, neanche quello dei migranti. In guanti bianchi di lattice rinforzato, per non sporcarsi con le sozzure del mondo. «Lo faremo uguale agli ungheresi», aveva promesso in agosto il ministro dell’Interno, e così è: il Muro della Polonia è un metro più basso e 340 chilometri più corto di quello d’Orbán, ma promette di funzionare uguale, anche di più. «L’unica risposta possibile a una minaccia come quella dei nazisti e dei sovietici nel ‘39», esagera il presidente polacco Andrzej Duda, amico dei sovranisti.

muro in polonia 5

 

«Una disgustosa, cupa propaganda sulla pelle dei migranti», fa opposizione da sinistra Donald Tusk, l’ex presidente polacco del Consiglio europeo: «Una barriera alta tre metri e mezzo per difenderci da chi? Dalla povera gente che cerca solo un posto su questa Terra?».

 

L’ultimo Muro taglia foreste e fiumi, costeggia chiese e paesi. S’addiziona alle barriere già erette in Grecia e Bulgaria, Austria e Croazia. Indigna il mondo, proprio nel pieno dell’esodo dall’Afghanistan talebanizzato. Rattrista i contadini, che l’autunno vedevano sconfinare mandrie di bisonti e ora chissà. Tranquillizza le famigliole, che si trovavano l’iracheno nel giardino di casa. Come si dice in polacco «Not in my Back Yard»? Da settimane, 32 afghani «nimby» sono intrappolati nella boscaglia d’Usnarz Gorny, al di là della rete, e non possono venire in questo cortile: li riforniscono d’acqua e cibo, perché l’ha imposto la Corte europea, ma niente asilo.

muro in polonia 1

 

A sentire i sondaggi, i polacchi sono d’accordo all’86% col governo e disapprovano i dodici pacifisti che hanno tentato di divellere il filo spinato. Perfino il kebabbaro di Kuznica: «È povera gente — dice il giordano Ahmed —, ma qui non c’è posto…». Al santuario di Sant’Antonio, ci si prepara all’adorazione dell’ostia miracolosa e la Polonia Fidelis, inginocchiata e assorta nelle preghiere, non è che si danni tanto per i fratelli migranti: «Sento che la gente è rassicurata dalla presenza dei militari — spiega padre Wojciech — e un po’ lo sono anch’io. È una faccenda politica, non di solidarietà. Perché un anno fa, in Bielorussia, non c’erano profughi?».

muro in polonia 8

 

Appunto: che ci fanno qui? Come in Lituania e in Lettonia, altri due Paesi che stanno apparecchiando il filo spinato, questa crisi migratoria è diversa dal resto d’Europa. E Kuznica somiglia poco a Lampedusa o a Lesbo. L’ultimo dittatore del continente, Aleksandar Lukashenko, traballante per le contestazioni interne e stretto dalle sanzioni Ue, ha imitato il turco Erdogan e deciso di vendicarsi: «Ho sempre fermato per conto vostro i migranti e la droga — ha detto agli europei —, ora pensateci voi…».

 

muro in polonia 6

Di colpo, ha tolto l’obbligo di visto per iracheni, afghani e siriani che vogliano entrare in Bielorussia. E in otto mesi, ha rovesciato sull’Europa una quantità di disperati cinquanta volte superiore a quella dell’anno scorso. Destinazione Lettonia, Lituania e Polonia, dove guarda caso si sono rifugiati gli oppositori di Lukashenko e la velocista scappata dalle Olimpiadi di Tokyo. Gli immigrati come arma di destabilizzazione di massa: Varsavia ne è certa, il dittatore paga il viaggio a chi vuole entrare nell’Ue. Ci sono i video di poliziotti bielorussi che accompagnano gruppi al confine.

 

viktor orban

Ai profughi sono state trovate in tasca boarding pass da Bagdad e da Istanbul, l’Iraqi Airways s’è convinta a cancellare il collegamento diretto con Minsk. E le reazioni dell’Ue verso il governo ultranazionalista di Morawiecki, se paragonate a Orbán, stavolta sono morbide: la Repubblica Ceca ha mandato ai polacchi mezzo milione d’euro di contributo, il Gruppo di Visegrad applaude, nessuno che attivi Frontex e le guardie frontaliere europee. «C’è un uso strumentale dei migranti dalla Bielorussia — riconosce il ministro europeo Josep Borrell —, diamo tutto il nostro supporto a Polonia, Lituania e Lettonia».

 

muro in polonia 4

Qualcuno imbarazzato, ancora c’è. «Politici, intellettuali, cattolici, lo siamo in tanti», confida al Corriere il regista Krzystof Zanussi, già Leone d’oro a Venezia: «È il problema che ogni Paese occidentale sta affrontando: li consideriamo persone illegali o esseri umani? Profughi o migranti economici? È intollerabile il rifiuto dello straniero. Ma anche la paura dell’Islam qui non è mai stata una cosa solo teorica, e bisogna tenerne conto. Questa è una frontiera europea, non solo polacca, ed è con l’Europa che s’affronta il problema Bielorussia. Lo stato d’emergenza è una pessima reazione isterica, serve solo a questo governo sovranista per spaventare l’opinione pubblica e zittire il dissenso, accusandolo di tradimento».

 

solidarnosc

Che cos’avrebbe detto di questo Muro, il suo amico Wojtyla? «Quando scoppiò la guerra in Iraq, si schierò con l’uomo e non con le ragioni politiche. Oggi farebbe lo stesso». Ma c’era stata Solidarnosc, allora: solidarietà. Ed era un’altra Europa, un’altra Polonia.

muro in polonia 10andrzej duda 3donald tuskmuro in polonia 9muro in polonia 2krzystof zanussi

 

Ultimi Dagoreport

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT