alberto genovese andrea deiana

“SI PULISCONO SOLDI SENZA PAGARE SPESE, ANZI, GUADAGNANDO” – ANDREA DEIANA, IL BROKER DELLA DROGA A CAPO DEL GIRO DI NARCOTRAFFICO CHE HA PORTATO ALL’ARRESTO DI 31 PERSONE, RICICLAVA I SOLDI DEGLI STUPEFACENTI IN OPERE DI BANKSY – TRA LE PERSONE A CUI HA VENDUTO LA DROGA C’È ANCHE ALBERTO GENOVESE CHE HA ACQUISTATO 100 GRAMMI DI SOSTANZE: LA VITTIMA SOTTO EFFETTO DI SOSTANZE CHE LO HA DENUNCIATO PER STUPRO AVEVA ASSUNTO PROPRIO LA QUALITÀ DI COCAINA E KETAMINA CHE…

Federica Zaniboni per “il Messaggero”

 

Andrea Deiana

Il denaro della droga veniva riciclato in vendite fittizie di opere d'arte. E il capo della banda, Andrea Deiana - titolare di una galleria ad Amsterdam, in Olanda, adesso posta sotto sequestro - era ossessionato dal famosissimo writer inglese Banksy, al punto da usare il suo nome come pseudonimo per comunicare attraverso chat criptate.

 

A partire da mercoledì scorso la Squadra Mobile di Milano coordinata dalla Dda, ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 31 persone, in Italia e in Europa, tutte in un qualche modo connesse a un'associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Tra queste, anche l'imprenditore Alberto Genovese, già a processo perché accusato di due violenze sessuali.

 

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, infatti, l'ex mago del web avrebbe acquistato 100 grammi di sostanze - probabilmente cocaina o ketamina rosa, perché è emerso che ne avevano parlato al femminile - da altri due indagati, nel novembre del 2019.

 

ALBERTO GENOVESE IN AULA

Esattamente un anno dopo, a ottobre, Genovese era stato arrestato per il presunto abuso di una ragazza avvenuto durante una festa nel suo attico denominato Terrazza sentimento, mentre la vittima si trovava sotto l'effetto di quelle sostanze. Come fa notare anche il gip nell'ordinanza, i poliziotti, poi, avevano «proprio rinvenuto quelle due qualità di stupefacenti».

 

I TRAFFICANTI

alberto genovese

Le indagini - che si sono estese anche ad altri Stati tra cui Olanda, Spagna e Lituania - hanno preso il via ormai quasi tre anni fa, quando l'individuazione di una cellula locale di trafficanti milanesi, riconducibile a due imprenditori nel campo della ristorazione, ha permesso di risalire all'importantissimo broker internazionale della droga Deiana, legato a narcos sudamericani, latitanti ed esponenti della criminalità organizzata.

 

Oltre duecento agenti sono stati impegnati in Italia e all'estero con una cinquantina di perquisizioni, tra cui una in un circolo a Cologno Monzese, alle porte di Milano, riconducibile a un gruppo di motociclisti (due dei soci sono poi risultati coinvolti in una rilevante importazione di hashish).

 

alberto genovese in comunita'

Oltre alla galleria d'arte in Olanda, sono stati inoltre sequestrati anche i conti correnti di due aziende di logistica e trasporti in provincia di Milano e a Como. Nelle indagini è stato poi fondamentale il supporto di Europol, del servizio centrale operativo della direzione centrale anticrimine, della direzione centrale servizi antidroga e del servizio per la cooperazione internazionale di polizia (divisione Interpol e divisione Si.re.ne).

 

L'idea del riciclaggio tramite le opere d'arte sarebbe nata proprio da Deiana, come emerge da una chat con un altro degli indagati, l'esponente del clan Coluccia di Galatina (Lecce), Vincenzo Amato, a sua volta latitante. Il capo della banda scriveva, nel 2020, che con i quadri «si puliscono soldi senza pagare spese, anzi, guadagnando».

alberto genovese

 

E lo scopo della sua galleria in Olanda, la Art3035, era proprio quello. «Ma è proprio dallo studio di diversi articoli e locandine rivenuti sul web - scrive nell'ordinanza il gip Carlo Ottone De Marchi - che l'attenzione sulla figura dell'imprenditore d'arte è cominciata ad alimentarsi».

 

E non solo perché l'uomo «privo di utili redditi dichiarati in Italia, nel 2018 dal nulla ha avviato la galleria», ma soprattutto per Banksy (che compariva sempre tra gli artisti trattati e una cui litografia, peraltro, sarebbe comparsa in una delle vendite fittizie). Proprio il nome del writer senza volto, di cui il presunto narcotrafficante era particolarmente appassionato, veniva utilizzato dallo stesso come pseudonimo per comunicare tramite telefoni criptati. E questo ha senz' altro contribuito a creare un ulteriore collegamento.

alberto genovese

 

Sì, perché ciascuno degli indagati si era scelto un proprio nickname, legato in un qualche modo alla propria vita o alle proprie passioni. C'erano Obi-Wan Kenobi, Pinocchio, Nonna Maria, Milly e Nestor (quest' ultimo un rivoluzionario anarchico ucraino). Deiana, secondo quanto emerso dalla ricostruzione degli investigatori, era anche legato a Raffaele Imperiale, uno dei più importanti trafficanti di droga al mondo, esponente della camorra. Noto anche come boss dei Van Gogh - per aver acquistato due tele del pittore fiammingo trafugate dal museo di Amsterdam -, Imperiale sarebbe stato favorito dallo stesso mercante d'arte durante la sua latitanza in Europa. Ma non solo, Deiana lo avrebbe anche scortato nella fuga da Kiev a Dubai.

alberto genoveseALBERTO GENOVESE ALBERTO GENOVESE DANIELE LEALI alberto genovese ALBERTO GENOVESEalberto genovesealberto genovesealberto genovesealberto genovesealberto genovese

Ultimi Dagoreport

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTRA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...