papa francesco bergoglio jose mario

“IL SIGILLO DEL SACRAMENTO DELLA CONFESSIONE È INVIOLABILE” – PAPA BERGOGLIO SI OPPONE ALLA RICHIESTA DELLA FRANCIA DI CANCELLARE IL SEGRETO CONFESSIONALE A CUI SONO VINCOLATI I PRETI, PENA LA SCOMUNICA: A FAR ESPLODERE IL CASO E' STATO IL RAPPORTO CHOC SUGLI ABUSI NELLA CHIESA FRANCESE DAL QUALE E' EMERSO CHE IN 70 ANNI CI SONO STATE 330MILA VITTIME – UNA BUFERA CHE HA ALIMENTATO IL PRESSING SUL PAPA CHE PERÒ VUOLE MANTENERE IL SEGRETO ANCHE PER I PEDOFILI...

Franca Giansoldati per “il Messaggero”

 

PAPA FRANCESCO

«Il sigillo del sacramento della confessione è sacro e inviolabile. Un punto che rimarrà fermo e irrinunciabile; per difenderlo sono disposto a metterci tutto il mio peso magisteriale». Con queste parole il Papa, durante l'ultima riunione dei capi dicastero, ha fatto scendere nella stanza dove era riunito con i suoi più stretti collaboratori di curia, un clima grave. Francesco riassumeva a cardinali e vescovi presenti l'ultimo scontro in atto.

 

Un argomento delicatissimo che stavolta vede contrapposta la Santa Sede e la Francia, anche se la Francia è solo l'ultimo paese in cui è affiorato un movimento popolare favorevole alla cancellazione del segreto confessionale. C'è chi pensa, infatti, che senza il segreto confessionale a cui sono vincolati i consacrati, pena la loro scomunica, preti e vescovi potrebbero denunciare alle autorità civili con maggiore facilità di quanto non accada oggi, gli episodi di pedofilia venuti a conoscenza durante la confessione.

PRETI E PEDOFILIA

 

INDAGINE La pubblicazione dello choccante rapporto sugli abusi sessuali nella Chiesa francese ha fatto esplodere il caso. Davanti alle stime devastanti di circa 330 mila vittime in un arco di tempo di 70 anni, persino il magistrato che ha guidato la commissione di indagine indipendente, il giudice Jean Marc Sauvè ha indicato ai vescovi che la strada per arginare la piaga degli abusi passa anche dall'abolizione del segreto confessionale.

 

papa francesco 4

Argomento dibattutissimo e all'origine di una bufera senza precedenti, tanto da aver indotto il primo ministro francese Jean Castex, l'8 ottobre scorso, a parlarne durante il colloquio privato con il pontefice. Ma anche in quella occasione Francesco ha fatto presente all'ospite che la questione si poteva chiudere anche subito, la Chiesa non avrebbe mai acconsentito un passo simile. Rompere il sigillo sacramentale è un atto sacrilego, anche perché la confessione non è affatto comparabile al segreto professionale, ma qualcosa che attiene alla fede e al rapporto istitutivo tra Dio e la Chiesa. Insomma, il muro contro muro.

PRETI PEDOFILI

 

Prima della Francia altre nazioni sotto choc per la pubblicazione di rapporti sulla pedofilia avevano inoltrato richieste simili alla Chiesa. Australia, Irlanda, Stati Uniti. La domanda era sostanzialmente la stessa: se per caso un ministro di culto viene a conoscenza di violenze su un minore durante una confessione non dovrebbe andare dritto da un magistrato o in commissariato a denunciare?

 

Secondo giuristi e canonisti cattolici fare pressing per la rimozione del sigillo della confessione, solleverebbe inevitabilmente la questione della libertà di religione e di coscienza. Il diritto canonico, al canone 983, impone al ministro di culto un comportamento chiarissimo: l'inviolabilità («E' assolutamente proibito tradire il penitente in qualsiasi modo, con la parola e per qualsiasi motivo»). Ne consegue che nessun prete, per la Chiesa, potrà mai rompere il sigillo, nemmeno per salvare la propria vita, proteggere il proprio buon nome, salvare la vita di chiunque o entrare in un processo, altrimenti si incorre nella immediata scomunica.

papa francesco

 

COLLABORAZIONE Per capire la determinazione del Vaticano a difendere la linea della fermezza, sarebbe bastato ascoltare - tempo fa - il cardinale Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster, che seduto di fronte all'inchiesta indipendente sugli abusi, aveva tagliato corto: «I preti preferirebbero morire o andare in galera piuttosto che rompere il segreto della confessione». Nel luglio di tre anni fa una nota della Penitenzieria Apostolica scriveva che il sacramento della confessione è intangibile.

 

pedofilia preti

Posizione poi ribadita dai vescovi australiani che alla Royal Commission assicuravano la più ampia collaborazione a snidare pedofili facendo però salvo l'impegno assoluto di proteggere il carattere sacro del sacramento. In questi giorni il presidente dei vescovi francesi, l'arcivescovo Eric de Moulins-Beaufort, dopo la pubblicazione del rapporto choc, ha detto che ora bisogna lavorare per conciliare la natura della confessione con la necessità di proteggere i bambini. Intanto è stato fissato per il 26 novembre l'udienza tra il Papa e il presidente Macron. Chissà se si riparlerà di questo tema scottante.

Papa Francesco 4papa francescoPapa Francesco

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)