cai xia xi jinping

“XI JINPING HA UCCISO IL PARTITO E IL PAESE” – PARLA CAI XIA, L’EX PROFESSORESSA DELLA SCUOLA DEL PARTITO COMUNISTA DI PECHINO ESPULSA E SCAPPATA IN AMERICA DOPO AVER CRITICATO IL REGIME: “L’ASSENZA DI DISCUSSIONE HA PESATO ANCHE NELLA CRISI DEL CORONAVIRUS. IN UNA RIUNIONE DEL POLITBURO DEL 7 GENNAIO XI DISSE CHE…” – VIDEO

 

cai xia 2

 

Guido Santevecchi per www.corriere.it

 

Ci sono segnali di un’estate dello scontento all’interno del Partito-Stato cinese. Tre intellettuali organici al sistema si sono dissociati dalla linea di Xi Jinping e sono stati arrestati o espulsi tra luglio e agosto.

 

E non è soddisfatto nemmeno il presidente, che ha rilanciato la sua campagna anticorruzione, questa volta puntando contro alti funzionari della sicurezza e della magistratura. L’ultima voce apertamente e duramente critica è quella della professoressa Cai Xia, 67 anni, fino al 2012 docente alla Scuola centrale del Partito comunista a Pechino.

 

xi jinping trinca

«Il Partito è stato ridotto a uno zombie politico, senza capacità di correggere i propri errori», aveva detto la signora a giugno in una conversazione finita sui social network. Cai Xia si è trasferita negli Stati Uniti e già questo rivela che ha perso la fede nel sistema politico che aveva servito tenendo lezione di ortodossia ai quadri dirigenti per 15 anni. Il Partito lunedì l’ha espulsa e la Scuola le ha tolto la pensione «per il suo atteggiamento vile».

 

La professoressa ha deciso di parlare ancora, con giornali americani e inglesi, per sparare a zero contro Xi Jinping. «Quando nel 2018 ha fatto cambiare la costituzione, per abolire i limiti temporali al suo mandato presidenziale, ha ucciso il Partito e il Paese».

 

La requisitoria a mezzo stampa straniera va avanti con l’accusa a Xi di aver stabilito le condizioni per un nuovo disastro come la Rivoluzione culturale maoista e per aver rinsaldato il fronte dei nemici stranieri della Cina «facendola diventare il nemico del mondo».

cai xia 3

 

Secondo Cai Xia, l’eliminazione di ogni dinamica di discussione critica all’interno del Partito avrebbe pesato anche nella crisi del coronavirus, perché all’inizio nessuno a Wuhan osò riferire a Pechino la realtà sulla gravità della situazione.

 

«Fino al 7 gennaio Xi non ricevette le notizie vere sul contagio, ma in una riunione del Politburo del 7 gennaio disse che la situazione era sotto il suo controllo personale. Perché allora fino al 20 gennaio non diede l’annuncio che a Wuhan era in corso l’epidemia?».

 

XI JINPING CON LA MASCHERINA

 

 

Secondo Cai il motivo è semplice e tragico: senza voci libere intorno a sé, Xi è soggetto a compiere molti errori. Il presidente della Repubblica popolare e segretario generale comunista però vede gli errori di molti dirigenti e fa del suo meglio per «rettificarli», come si dice nel gergo politico pechinese.

 

Almeno 21 alti funzionari della sicurezza e del sistema giudiziario sono stati purgati in Cina negli ultimi due mesi. Sono cadute le teste dei potenti capi della polizia di Shanghai e di Chongqing. È l’effetto della nuova campagna contro la corruzione.

 

xi jinping con la mascherina 2

Ma l’offensiva fa pensare anche che Xi sia di fronte a problemi di lealtà al suo potere. Il suo proconsole per l’epurazione, Chen Yixin, ha annunciato l’8 luglio: «È venuto il momento di usare il coltello per raschiare via il veleno dal midollo» e ha paragonato l’operazione al Movimento di Rettifica lanciato da Mao nel 1942-1943 per consolidare la presa sul Partito. Molti politologi occidentali giudicano le campagne anticorruzione di Xi Jinping un sistema spiccio e populista per liberarsi degli avversari interni. È possibile, ma la corruzione in Cina è anche un problema reale, che rischia di delegittimare il Partito.

 

cai xia

Un processo tenuto quest’estate a Baotou, città industriale del Nord, ha scoperchiato l’omertà sulla corruzione del sistema giudiziario locale. Un’accusa di strozzinaggio, estorsione e ricatto contro il proprietario di una finanziaria, tale Wang Yongming. Ma l’avvocato dell’imputato aveva documenti secondo i quali alcuni elementi della polizia di Baotou avevano compiuto l’arresto per liberarsi di un concorrente: anche loro erano nel ramo prestiti, nel tempo libero. Un testimone sosteneva di aver ricevuto prestiti sia dall’imputato sia dalla finanziaria clandestina dei poliziotti. La questione si è complicata quando la difesa ha accusato il pubblico ministero di aver chiesto una tangente da 300 mila yuan alla famiglia di Wang, per addomesticare il processo. In aula c’è stata tensione, un gruppo di agenti si è fatto avanti in modo minaccioso verso l’avvocato difensore. L’immagine, finita sui social network, è diventata virale.

ren zhiqiang indagato dopo aver criticato la gestione della pandemia di xi jinpingxu zhangrun dissidente arrestato xi jinping se la ridexi jinping arrabbiatocai xiacai xia 4

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...