ostia spiaggia

LA MAFIA CON LE INFRADITO - INCENDI, CHIODI, SIRINGHE, UCCELLI MORTI SULLA SPIAGGIA. A OSTIA I CLAN VOGLIONO TORNARE A DETTARE LEGGE E SABOTANO LE SPIAGGE LIBERE DI PONENTE, GLI UNICI 800 METRI DAVVERO BONIFICATI DAGLI ABUSI MA OGGI DI FATTO SENZA GESTIONE – LA RAGGI: “ È EVIDENTE CHE LE SPIAGGE TORNATE LIBERE NON PIACCIONO A QUALCUNO”

FULVIO FIANO per il Corriere della Sera

 

ostia

La partenza obbligata è nelle inchieste che hanno smantellato clan mafiosi e rimosso pubblici ufficiali nella migliore delle ipotesi corrotti. L'approdo è ai 10 piccioni trovati decapitati due giorni fa sulla spiaggia Senape.

 

Secondo Virginia Raggi come gesto intimidatorio contro il ripristino della legalità, ma è solo una delle interpretazioni possibili. Che siano collegati o meno, gli estremi di questa parabola racchiudono comunque tutto quello che da quasi un decennio agita le acque più sporche del mare di Roma. Benvenuti sul litorale di Ostia, «il corpo di reato più lungo d'Italia» (8 chilometri), come lo definì l'allora assessore alla legalità della giunta Marino, Alfonso Sabella.

ostia chiodi

 

I piccioni decapitati sono l'ultimo reperto in un campionario di ritrovamenti sospetti che include chiodi (forse riemersi da un vecchio cantiere), siringhe (c'è un Sert in zona), paline per il distanziamento sociale incendiate (un falò?). «È evidente che le spiagge tornate libere non piacciono a qualcuno», è intervenuta sicura la sindaca. Le coincidenze sospette, anche senza contare i precedenti, sono due.

 

CARMINE FASCIANI

La vigilia di una visita della prima cittadina e il luogo del ritrovamento: la spiaggia dei piccioni è una di quelle dove sono stati abbattuti i chioschi abusivi (e le strutture di contorno). I carabinieri della Forestale non si sbilanciano, la Procura non ha iscritto per ora reati. Le spiegazioni alternative non mancano: c'è chi parla di messe nere, vandalismo fine a se stesso, gesto dimostrativo per attirare l'attenzione sulle spiagge che dovevano essere simbolo del rilancio e sono ora abbandonate.

CARMINE FASCIANI

 

Comunque sia andata, il brand della battaglia antimafia a Ostia continua a determinare successi politici e carriere personali. E non potrebbe essere altrimenti, dato tutto quello che è emerso e continua ad emergere.

 

ostia

Nel 2013 veniva arrestato Carmine Fasciani, il boss che faceva il bello e il cattivo tempo anche nel gestire la ricchezza del mare di riferimento per centinaia di migliaia di romani. In parallelo, un'altra inchiesta svelava come nell'ufficio tecnico le concessioni e le licenze venissero assegnate con estorsioni, minacce, intimidazioni nelle quali gli Spada, poi eredi di Fasciani, erano il braccio intimidatorio del potente Aldo Papalini.

 

Il Mondo di Mezzo ha poi spazzato via la giunta pd di Andrea Tassone, condannato in via definitiva a cinque anni, per essere «permeabile agli interessi» di Carminati e soci. E poche settimane fa è stato condannato a cinque anni e mezzo per associazione a delinquere e bancarotta fraudolenta Mauro Balini, che ha gestito per anni il porto turistico. Il ripristino della legalità è però tortuoso.

 

MAURO BALINI

L'emblema è il muro che lungo tutta la «promenade» di Levante nega la vista e l'accesso al mare a vantaggio dei 71 stabilimenti privati. Sabella, per dire, era riuscito ad aprire due varchi su 12, oggi richiusi da transenne per l'emergenza Covid. Le concessioni sulle spiagge che dal Demanio via Regione, Comune e Municipio sono arrivate ai privati, sono state rinnovate pur tra denunce penali e ricorsi anche alla Corte europea di Giustizia. E quelle revocate nelle inchieste o restituite (ad esempio da Caritas e Croce Rossa) sono rese inutilizzabili da laboriose riassegnazioni e lavori solo in parte avviati. Resta così il cosidetto «ultimo miglio» le spiagge libere di Ponente, gli unici 800 metri davvero bonificati dagli abusi ma oggi di fatto senza gestione.

 

raggi ostia

Proprio la Senape, ad esempio, era amata dai disabili perché dotata di attrezzature specifiche oggi rimosse. Come tante altre non è più frequentata a vantaggio degli stabilimenti. La vigilanza privata (armata) notturna, pagata dal Municipio, non ha impedito tutto quanto già descritto. Atti vandalici di «routine», intimidazioni o altre convenienze è ancora presto per dirlo, se mai si saprà.

 

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