LA MANCANZA DI SONNO GENERA MOSTRI: QUELLI CHE DORMONO POCO INVECCHIANO TANTO - MELANIA RIZZOLI: BASTANO DUE GIORNI DI RIPOSO RIDOTTO PER DIVENTARE PIÙ BRUTTI. DURANTE IL SONNO L’ORGANISMO PRODUCE UN PARTICOLARE TIPO DI COLLAGENE, LA SOSTANZA CHE VIENE USATA PER I “RITOCCHINI” ANTI-ETÀ. SE INVECE NON SI RIPOSA ABBASTANZA, LA PELLE DIVENTA…

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Melania Rizzoli per Libero Quotidiano

 

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Chi non dorme abbastanza e con regolarità invecchia più rapidamente e i segni del tempo appaiono con grande anticipo, prima del previsto.

 

Il potere del sonno come elisir di giovinezza è stato confermato scientificamente da un team di ricercatori inglesi che indagavano sui misteri ancora irrisolti del l' invecchiamento, come per esempio la comparsa precoce delle rughe, ed è stato dimostrato come e perché il sonno insufficiente sia correlato ad un deterioramento precoce della pelle e del sottocutaneo, insieme ad una sua ridotta capacità di recupero, in termini di danni epidermici, sia del viso che del corpo.

 

Il credo popolare da sempre sostiene che dormire almeno otto ore a notte rende più belli, ma questo nuovo studio ha dimostrato, con analisi e dati scientifici, il ragionamento opposto, ossia che dormire poco rende più brutti, ed i segni di stanchezza, quali pelle pallida con perdita di luminosità, occhi gonfi, pori dilatati, guance non rosee con impressi i solchi persistenti delle pieghe del cuscino al risveglio, tutti indice di carenza di riposo notturno, possono comparire sul volto in appena due giorni di privazione di ore di sonno.

 

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La ricerca succitata è stata intitolata "Il sonno di bellezza", nella quale si evidenzia l' associazione di lunga data tra la qualità e quantità del riposo e l' aspetto giovanile, e tale studio, pubblicato su Nature Cell Biology, ha sviscerato l' importanza, per l' epidermide, il derma e il sottocutaneo, del salutare black-out notturno, dimostrando come tale sospensione vitale della veglia inneschi la produzione di un particolare tipo di collagene.

 

Oltre la metà del nostro peso corporeo infatti, è formato dalla "matrice extracellulare", ovvero dal supporto strutturale e biochimico alle cellule sotto forma di tessuto connettivo come ossa, pelle, tendini e cartilagine, e la metà di tale matrice è fatta di collagene, una struttura completamente formata e matura al raggiungimento dei 17 anni di età. Il collagene però è composto da due tipi di fibrille, quelle più spesse, di circa 200 nanometri di diametro, che sono permanenti e rimangono tutta la vita, e quelle più sottili, che misurano circa 50 nanometri, le quali essendo più fragili si rompono regolarmente ogni giorno durante le nostre attività quotidiane, le quali vengono stimolate a riformarsi e ricompattarsi però tutte le notti, durante il riposo salutare della durata di otto ore.

 

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Il collagene, che è la proteina più abbondante del nostro organismo, e garantisce l' integrità e la forza della trama del tessuto connettivo, quando è logorata dall' usura, le sue fibre che si spezzano nelle ore diurne non hanno il tempo fisiologico per ricostruirsi o ripristinarsi, e tale ritardo comporta microscopici avvallamenti e piccole fosse che non riescono ad essere riempite per la mancanza di sostanza rigenerata, cosa che non aiuta a mantenere compatta la matrice extracellulare, determinando a lungo termine segni evidenti di perdita di tonicità ed imperfezioni cutanee quali le odiate rughe del volto.

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Tale meccanismo è stato paragonato dagli scienziati a quello della vernice sulle pareti, alla quale, se non si lascia il tempo di asciugarsi ed amalgamarsi con il muro sottostante, tende a formare crepe che si riempiono solo aggiungendo ulteriore vernice, come accade per esempio nella guarigione delle ferite, quando queste si riaprono qualora vengano sollecitate ancora troppo fresche, senza aspettare il tempo di rinnovamento del connettivo e del relativo collagene.

 

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Non dormire un numero adeguato di ore ha dunque ripercussioni sulla pelle in diversi modi, con un rallentamento del recupero cutaneo di tutta una serie di fattori di stress ambientali, come per esempio la rottura della barriera cutanea di difesa contro gli UV, i raggi ultravioletti solari, tutte concause che peggiorano l' efficienza riparatoria della pelle e del suo sistema immunitario, con la evidenza negativa della valutazione della pelle e dell' aspetto del viso nella carenza cronica di sonno.

 

Ci sono pochissime persone che non necessitano di dormire meno di 7/8 ore al giorno, e ci sono alcuni che pensano siano loro sufficienti appena 4/5 ore a notte, non sapendo che invece in tal modo stanno invece invecchiando a ritmo accelerato , e a lungo termine la situazione peggiora.

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Tralasciando le conseguenze sgradevoli che la carenza di sonno provoca sulla salute generale, come sul sistema immunitario, cardiovascolare, neurologico, encefalico e metabolico, tutti i pazienti che sono stati privati del sonno nei molti studi eseguiti su questo tema, hanno mostrato conseguenze estetiche evidenti in senso negativo, apparendo meno sani, meno attraenti, con aria sempre stanca, rugosa e assonnata, e più suscettibili a contrarre malattie infiammatorie ed infettive per i motivi immunologici succitati.

 

Il sonno insufficiente è diventato un' epidemia a livello mondiale, se si calcola che il 63% della popolazione umana non dorme a sufficienza, ma mentre la privazione di ore del riposo notturno è stata da sempre collegata a problemi generali di salute quali obesità, diabete, deficit immunitario e cancro, oggi si confermano i suoi effetti, finora sconosciuti, anche sulla pelle, soprattutto del viso, per cui ora sappiamo che fare i gufi non è una buona cosa, sia dal punto di vista della bellezza, dell' estetica, che della salute generale.

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