edi rama giorgia meloni migranti albania italia

MIGRANTI A PESO D'ORO – LIEVITANO I COSTI DELL'ACCORDO CON L'ALBANIA SBANDIERATO DALLA MELONI PER RACCOGLIERE VOTI: DAGLI 800 MILIONI INIZIALI SI SALE A UN MILIARDO DI EURO, CON L'AFFITTO DELLE NAVI PRIVATE CHE DOVRANNO TRASPORTARE I MIGRANTI RECUPERATI NEL MEDITERRANEO – EPPURE LA DUCETTA SPARA NUMERI CAMPATI IN ARIA: “COSÌ RISPARMIEREMMO 136 MILIONI DI EURO” – LE ONG PROTESTANO PER LA COSTITUZIONE DELLA ZONA SAR TUNISINA, ULTIMO TASSELLO DEL PATTO DELLA DUCETTA CON IL DITTATORE SAIED…

Estratto dell’articolo di Alessandra Ziniti per “la Repubblica”

 

giorgia meloni edi rama

Un effetto deterrenza, come lo chiama Giorgia Meloni, da 800 milioni di euro. Al netto di inquantificabili e del tutto aleatori risparmi sui costi dell'accoglienza in Italia, ecco il prezzo (destinato inevitabilmente a lievitare ancora) dell'operazione Albania su cui la premier è pronta a giocarsi la sua credibilità in Europa […]

 

Fidando sul patto di ferro stretto con l'amico premier albanese Edi Rama ma anche con il presidente tunisino Kais Saied, al quale l'Italia per il 2024 ha già sborsato 100 milioni di euro tra sostegno diretto allo Stato e accordi per sostenere le piccole e medie imprese. Senza contare il costo della fornitura di mezzi per il controllo delle frontiere di terra e ora il know how per la costituzione della zona Sar tunisina, l'ultimo tassello dell'accordo con la Tunisia.

 

edi rama giorgia meloni

Ieri a Roma è stata messo a punto il piano dal presentare alle autorità marittime internazionali per definire l'area (in sostanza quella della trafficatissima rotta su Lampedusa) in cui l'autorità di ricerca e soccorso diventerà quella tunisina a cui, dunque, dovranno far riferimento anche le Ong che già annunciano battaglia. «Non accetteremo mai di riportare in Tunisia i migranti», annuncia Luca Casarini.

 

Un miliardo, dunque. Tanto l'Italia ha previsto di investire per frenare i flussi migratori, bypassando convenzioni internazionali e rispetto dei diritti umani e mettendo in conto l'altissima probabilità che il progetto di esternalizzazione delle richieste di asilo sia fermato dalla magistratura al primo minuto di gioco.

 

giorgia meloni edi rama

Ieri a Schengjin Giorgia Meloni, paventando addirittura un'operazione risparmio, ha dato letteralmente i numeri: «Con l'attuale capienza a pieno regime e considerando i migranti non accolti in Italia, risparmieremmo 136 milioni di euro». E ancora: «Se i centri fossero stato già funzionanti avremmo potuto accogliere qui 5500 persone».

 

Cifre totalmente campate in aria: la capienza dei centri di Gjader non supera il migliaio di posti e il turnover mensile è impossibile visto che chi finirà nel Cpr potrà rimanerci fino a 18 mesi.

 

giorgia meloni e kais saied 17 aprile 2024

Davvero difficile poi immaginare 136 milioni di presunti risparmi. Basta scorrere le cifre del protocollo e degli appalti per capire, come ha osservato ieri Elly Schlein, che «è un'assurdità dire che costa di meno perché i funzionari italiani che lavorano all'estero costano di più». Più di 250 milioni dei 650 del protocollo sono infatti destinati a pagare le traserte del personale italiano: 138.000 euro al giorno, ha fatto i conti il parlamentare di Avs Angelo Bonelli.

 

I costi, dunque, quelli veri, già lievitati rispetto alla spesa iniziale ancor prima che la legge di ratifica venisse pubblicata in gazzetta ufficiale. I primi 653 milioni sono quelli previsti dal protocollo firmato da Giorgia Meloni ed Edi Rama e ratificato con legge. E sono i 134 milioni all'anno di cui parla la premier. Ma già il 15 aprile, nel decreto Pnrr, il governo aggiunge altri 65 milioni destinati al ministero della Difesa per la realizzazione dei centri.

 

giorgia meloni edi rama – costi dei migranti in albania - vignetta by osho

Dunque, da 653 si passa già a 718. A maggio arriva poi l'onerosissimo appalto per la gestione dei servizi nei due centri aggiudicato alla Medihospes dalla prefettura di Roma, 134 milioni di euro per cinque anni. E si sfiorano gli 800 milioni di euro.

 

Ultimo arrivata la spesa preventivata per il noleggio di una nave privata per trasferire i migranti dal Mediterraneo in Albania, quattro viaggi al mese per complessivi 800 migranti, costo 13,5 milioni. Per soli 3 mesi al momento, nel caso in cui — ha spiegato ieri la premier –le navi militari italiane fossero impegnate in altri teatri. Volendo moltiplicare questa spesa per il resto dei cinque anni del protocollo si arriverebbe alla cifra astronomica di un miliardo. Già prima di cominciare. […]

giorgia meloni e kais saied 17 aprile 2024DAL TRAMONTO ALL ALBANIA - MEME BY EMILIANO CARLI matteo piantedosi e giorgia meloni in albania con edi rama ai futuri centri migrantigiorgia meloni edi rama - hotspot per migranti in albaniaALBANO E ROMANA - MEME BY EMILIANO CARLI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…