reggimento azov

E MO SONO AZOV AMARI - I COMANDANTI DEL REGGIMENTO CHE HA DIFESO L'ACCIAIERIA AZOVSTAL SONO DETENUTI NEL CARCERE DI MASSIMA SICUREZZA DI LEFORTOVO, A MOSCA: SAREBBERO IN CORSO I LORO INTERROGATORI E I PROCESSI POTREBBERO COMINCIARE NELLE PROSSIME SETTIMANE - IL SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO STOLTENBERG AVVERTE: "LA GUERRA DURERÀ ANNI". E SECONDO L'INTELLIGENCE BRITANNICA STANNO AUMENTANDO I DISERTORI TRA I RUSSI...

Claudia Guasco per “Il Messaggero

 

DMITRY MEDVEDEV

L'arma in più della Russia, o almeno così la considera il Cremlino, è l'ex presidente Dmitri Medvedev. La sua specialità: insultare e minacciare l'Europa. Questa volta l'oggetto delle invettive, in un post su Telegram, è il processo di adesione dell'Ucraina all'Unione europea. «Non potrà avvenire prima della metà del secolo e se allora l'Ue fosse scomparsa?», insinua l'attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa.

 

vladimir putin

«Mi viene da pensare a quale scandalo, a quali sacrifici sono stati fatti sull'altare dell'adesione all'Ue e a quale inganno delle aspettative degli ucraini infelici. Per non portare sfortuna...», chiosa Medvedev beffardo.

 

Paragonando la prospettiva europea dell'Ucraina a quella della realizzazione, mai avvenuta, del comunismo in Urss: «Non è successo e l'Urss è crollata. Gli ucraini saranno sotto verifica per decenni. Pertanto, la vera scadenza è la metà del secolo. Non prima».

 

I PRIGIONIERI

Con l'obiettivo di fiaccare la resistenza ucraina, Mosca fa inoltre filtrare notizie sulle sorti dei comandanti del reggimento Azov catturati a Mariupol: sono detenuti nel carcere di massima sicurezza di Lefortovo, nella capitale.

 

REGGIMENTO AZOV

A un mese dalla resa dei difensori dell'acciaieria Azovstal le fonti di sicurezza russe non citano nomi, ma fanno riferimento a ruoli di vertice nell'opposizione all'esercito di Mosca durata quasi tre mesi e diventata il simbolo della lotta di Kiev contro l'invasione.

 

LA RESA DEL BATTAGLIONE AZOV

Secondo la fonte, nella prigione potrebbero esserci più di 100 prigionieri catturati all'uscita dalla fabbrica-bunker, inclusi «mercenari stranieri». Sarebbero in corso i loro interrogatori e i processi potrebbero cominciare nelle prossime settimane.

 

TATUAGGI COMBATTENTE BATTAGLIONE AZOV

Nei giorni scorsi alcuni media moscoviti hanno riferito del trasferimento in territorio russo di oltre mille dei 2.439 militari nemici catturati, tra i quali il vice comandante del battaglione Azov, Svyatoslav Kalina Palamar, e il comandante della 36/ma brigata dei marines, Serhiy Volyna Volynsky.

 

la resa del battaglione azov 2

Sul fronte occidentale, intanto, gli approfondimenti sugli sviluppi del conflitto confermano scenari allarmanti. «La guerra in Ucraina potrebbe durare anni», afferma in un'intervista alla Bild il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.

 

JENS STOLTENBERG

«Dobbiamo essere preparati», ha insistito, invitando gli alleati a continuare a fornire armi e «non indebolire il sostegno all'Ucraina, anche se i costi sono elevati, non solo in termini di supporto militare, ma anche a causa dell'aumento dei prezzi dell'energia e dei generi alimentari».

 

Tuttavia, ha sottolineato Stoltenberg, «i costi di cibo e carburante non sono nulla rispetto a quelli pagati quotidianamente dagli ucraini in prima linea». E poi, ha aggiunto, se Putin dovesse raggiungere i suoi obiettivi in Ucraina, come quando ha annesso la Crimea nel 2014, «dovremmo pagare un prezzo ancora maggiore».

 

volodymyr zelensky a kharkiv 8

DISERZIONI

Kiev, da parte sua, assicura che continuerà a resistere. «Non cederemo il sud a nessuno. Riprenderemo tutto ciò che è nostro e il mare sarà ucraino e sicuro», promette il presidente Volodymyr Zelensky in un video messaggio dopo la visita di sabato nelle città baluardo di Mykolaiv e Odessa, dove ha incontrato le truppe. «Il loro umore è fiducioso - riferisce - e non c'è dubbio nei loro occhi che l'Ucraina vincerà la guerra contro gli invasori russi».

 

kharkiv

Gli scontri proseguono intensi nel Donbass. «Le forze ucraine hanno probabilmente disertato nelle ultime settimane, ma è molto probabile che il morale russo rimanga particolarmente instabile. Ci sono stati casi di intere unità russe che hanno rifiutato ordini, oltre a scontri tra ufficiali e truppe», riferisce il bollettino quotidiano dell'intelligence britannica.

 

Severodonetsk è ormai sotto scacco dell'esercito di Mosca, a Kharkiv si intensificano i raid: «La Russia sta cercando di farne una città di prima linea», avverte il consigliere del ministro dell'Interno ucraino, Vadym Denysenko.

 

volodymyr zelensky a kharkiv 11

Le forze di Kiev rivendicano intanto una controffensiva con «progressi significativi» e affermano di essere «già ai confini di Kherson». E se l'Ucraina non può fermare le bombe russe, può farlo con la cultura.

 

Il parlamento di Kiev ha celermente approvato due disegni di legge che vietano l'importazione e la distribuzione di libri e prodotti editoriali da Russia, Bielorussia e «territori temporaneamente occupati», oltre che dei volumi in russo provenienti da altri Paesi.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”