droga a roma - vedette e coca bruciata a san basilio 3

NARCO-ROMA – UNA NOTTE CON LA POLIZIA NEL “BUNKER” DELLA DROGA DELLA CAPITALE, SAN BASILIO: LE VEDETTE PER FERMARE GLI AGENTI E LA COCA BRUCIATA NEI BRACIERI - DROGA OVUNQUE, TRA LE PIANTE DEI GIARDINI PUBBLICI E NELLE AUTO: IN UN CRUSCOTTO C’ERANO 407 DOSI DI COCAINA PURISSIMA. SE TAGLIATE BENE SUL MERCATO VALGONO ANCHE 80 EURO L’UNA – DA “SANBA” VENIVANO ANCHE I RESPONSABILI DELL’OMICIDIO DI LUCA SACCHI

 

DROGA A ROMA - COCA BRUCIATA NEI BRACIERI E VEDETTE CHE FERMANO I POLIZIOTTI

 

 

Antonio Crispino per www.corriere.it

 

droga a roma vedette e coca bruciata a san basilio 8

«Consigliami un posto tranquillo dove andare quando avrò finito tutto questo» chiede Andrea a Nicolò che è seduto al suo fianco, al volante di una Renault Megan. I vetri sono appannati, l’auto è parcheggiata sul ciglio di una strada circondata dalla campagna. «Me ne andrei all’Aquila , i miei genitori sono di lì. Grossi reati non ce ne sono, un po’ di pentiti a cui fare la guardia ma niente di più”» risponde ad Andrea che ha gli occhi bassi su una chat di Whatsapp dalla quale ogni tanto escono messaggi vocali registrati da un filo di voce romanesca.

 

droga a roma vedette e coca bruciata a san basilio 10

Si premura che il collega divaghi per stemperare la tensione ma l’orecchio è teso ai messaggi. L’ultimo è questo: «Si stanno a move’, hanno posato la roba e ora hanno acceso il braciere». Andrea sorride compiaciuto mentre Nicolò continua a parlare del terremoto che ha colpito il suo paese, la gavetta a Milano e poi il ritorno nella capitale.

 

droga a roma vedette e coca bruciata a san basilio 7

Andrea è Proietti, il vice questore aggiunto dei «Falchi» della Polizia. Sono quasi due ore che siamo in appostamento in incognito con i suoi uomini nel quartiere di San Basilio, una roccaforte della droga unica nel suo genere. Uno dei poliziotti ha una telecamera montata addosso e la terrà con sé per una settimana. Proietti ha dato l’ordine a tutte le pattuglie «in colore» (cioè quelle brandizzate Polizia) di restare lontane per non destare sospetti. Chi gli manda i messaggi è Peppe, un agente in borghese. Era il suo giorno di riposo ma da due ore è acquattato sul tetto di un palazzo insieme a un collega. Ci sono sei gradi e tanta umidità.

droga a roma vedette e coca bruciata a san basilio 4

 

fermo dei due sospettati per l'omicidio di luca sacchi 2

Appena qualche giorno prima era tra quelli che hanno partecipato alla cattura di Paolo Pirino, uno dei due fermati (l’altro è Valerio Del Grosso) responsabili dell’omicidio di Luca Sacchi dopo aver tentato uno scambio soldi/droga. E quella droga veniva da queste strade, quelle che una volta erano il regno dell’ «Accattone», l’Antonio Mancini della Banda della Magliana.

 

droga a roma vedette e coca bruciata a san basilio 3paolo pirino

L’organizzazione della piazza di spaccio a San Basilio è più raffinata rispetto a quella pur celebre di Tor Bella Monaca. I pusher sui marciapiedi hanno edificato delle baracche munite di bracieri: sono dei grandi bidoni che ardono costantemente legna. Servono per incenerire la droga in caso di blitz della polizia. È talmente alto il guadagno della piazza che le bande criminali preferiscono perdere il carico di stupefacente piuttosto che rischiare che un loro pusher venga arrestato.

 

san basilio romapaolo pirino su facebook

Durante l’appostamento succede però che una pattuglia dei carabinieri passi con i lampeggianti accesi. Ferma un’auto per controlli. In macchina si mastica amaro perché allerta gli spacciatori che erano sotto osservazione. Ma, al tempo stesso, ci consente di assistere alla trasformazione della piazza. I pusher si disfano della droga e danno l’alleata alle altre piazze, i clienti vengono rimbalzati da un posto all’altro, i portoni di alcune palazzine diventano punto di transito frenetico, per la strada iniziano a circolare le loro auto per il contropattugliamento: affiancano e sbirciano dai finestrini chiunque non abbia una faccia conosciuta. Identificano persino il poliziotto in borghese sceso a piedi in avvistamento.

ROMA, PUSHER ARRESTATO DALLA POLIZIA A SAN BASILIO

 

valerio del grosso

«Chi sei? Uno delle nuove leve?» gli chiedono. Si decide di annullare l’operazione. Recuperiamo i due poliziotti di vedetta su una palazzina di quattro piani poco distante. La rampa di scale è fatiscente, i portoncini di ingresso in legno hanno i segni di un recente sfondamento. Quelli al primo piano sono stati entrambi sigillati dai carabinieri, erano un deposito di droga. Al centro del pianerottolo ci sono le cassette della posta. Si sofferma a osservarle uno dei poliziotti, c’è qualcosa di strano, da un lato sporge troppo. Inizia a tastare, tirare, spingere e magicamente si apre a libro dalla parete; dietro nasconde degli alloggiamenti in ferro: ci sono i pallini di cocaina. A quel punto si monitorano anche le piastrelle a terra. Viene fuori che anche nel corrimano - di forma tubolare - è stoccata droga. Dal lato basso c’è una specie di tappo a vite, lo possono aprire solo gli spacciatori con una chiave che hanno fatto fabbricare su misura.

droga a roma vedette e coca bruciata a san basilio

 

Occorre una settimana per rimettere in piedi tutto il sistema di osservazione. Il punto di riferimento del quartiere è un bar, lo chiamano «La Coltellata». Qui si regolavano i conti tra le bande di narcotraffico. Sarebbe in via Corinaldo ma ormai più nessuno la chiama così. Una delle poche edicole del rione è ricoperta da un enorme graffito di Diabolik, il fumetto, ma per tutti è il simbolo di Fabrizio Piscitelli, l’ultrà della Lazio ucciso il 7 agosto scorso e vero riferimento per i trafficanti. L’altro lo chiamano «il Calabrese», per le sue origini.

 

valerio del grosso

E dice molto sulla provenienza della droga. Nei giorni successivi i «falchi» della polizia ripetono il blitz. Si controllano le auto e i motorini nei paraggi. Trovano etti di droga negli appartamenti, tra le piante dei giardini pubblici, nelle auto parcheggiate, calamitata in scatole di latta dietro le inferriate dei palazzi, addirittura custodita nel baule di uno scooter all’interno di una piccola cassaforte; ben 407 dosi di cocaina purissima nascoste nel cruscotto di un’auto. Se tagliate bene sul mercato valgono anche 80 euro l’uno: l’equivalente di quasi due anni di stipendio del poliziotto che le ha scovate. Un business su cui pare reggersi l’intera borgata.

 

droga a roma vedette e coca bruciata a san basilio 2

Basti pensare che in questo primo mese del 2020 la sola squadra dei Falchi ha arrestato diciotto persone per droga. Nel 2019 ne sono state 180, fermate mentre cercavano di trafficare un totale di 36 chili di cocaina, 80 di hashish e 90 di marijuana. E per quello che si vede in strada sembrano anche poche. Insomma, il giorno per raggiungere un «posto tranquillo» per Andrea e i suoi uomini è ancora lontano.

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."