Giuseppe Scarpa per “la Repubblica”
PAPA BERGOGLIO E PIETRO ORLANDI
Pietro Orlandi ha nuove importanti rivelazioni sul caso di Emanuela. Il Papa, informato sull'accaduto, ha risposto positivamente all'appello in una missiva inviata lo scorso febbraio all'avvocato Laura Sgrò, che rappresenta la famiglia della 15enne sparita 39 anni fa. Nonostante l'interesse del Pontefice, affinché «venga fatta luce sul caso» , niente si è mosso in Vaticano.
L'ufficio del promotore di giustizia a cui è stato chiesto di fissare un incontro da parte della legale, dopo la lettera di Bergoglio, non ha ad oggi dato alcuna risposta. Eppure, ciò che la famiglia vuole comunicare, potrebbe rappresentare una svolta in merito alla scomparsa della ragazza, avvenuta ormai 39 anni fa, il 22 giugno del 1983.
Si riapre, perciò, il caso della 15enne svanita nel nulla. Le nuove rivelazioni in possesso del fratello ruotano attorno al cimitero Teutonico. Proprio qui vennero aperte due tombe a luglio del 2019 da parte dei pm della Santa Sede, nonostante la famiglia ne avesse indicato solo una.
Il sepolcro suggerito dalla fonte di Pietro era vuoto. Tuttavia al suo interno la tomba conteneva una sorta di camera segreta, un ampio vano sotterraneo di 4 metri per 3,70 di recente costruzione.
Ma quando l'avvocata Sgrò, dopo la scoperta, chiese informazioni sulla storia di quella stanza, non ricevette alcuna risposta dagli inquirenti del Vaticano. Nel frattempo le indagini dei pm della Santa Sede, si rivolsero ad un ossario alle spalle della tomba indicata dai parenti di Emanuela. Un'operazione di " distrazione di massa", per gli Orlandi, che servì a distogliere l'interesse proprio su quel sepolcro vuoto su cui insiste il fratello della 15enne scomparsa.
CASO EMANUELA ORLANDI - MIGLIAIA DI RESTI AL CIMITERO TEUTONICO
Ebbene la fonte degli Orlandi continua a parlare. Le sue rivelazioni puntano sempre quella tomba nel cimitero Teutonico che avrebbe custodito i resti, o qualche oggetto di Emanuela, fino a poco tempo prima dell'apertura dell'11 luglio del 2019. Adesso quei resti si troverebbero da un'altra parte. «Faccio seguito alla lettera del 28 novembre del 2021 - scrive Papa Francesco - con la quale ella informava circa l'attività di indagine svolta su Emanuela e su alcuni nuovi elementi in suo possesso, mai emersi, che potrebbero permettere di accertare la verità.
LA TOMBA NEL CIMITERO TEUTONICO DOVE SAREBBERO I RESTI DI EMANUELA ORLANDI
Il comune interesse di voler fare luce sul caso ha orientato da sempre la nostra azione e pertanto - sottolinea Bergoglio - sarebbe opportuno che tali elementi siano condivisi con il tribunale dello Stato Vaticano ». Laura Sgrò ha chiesto un incontro. Ma pare che anche il Pontefice si scontri contro il muro di gomma della Santa Sede, ad oggi la legale non è stata ancora ricevuta.
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