ambra stromboli incendio

NONOSTANTE LE INIZIALI SMENTITE DELLA TROUPE, L'INCENDIO DI SCENA CHE SI È TRASFORMATO IN UNA CATASTROFE PER L'ECOSISTEMA DI STROMBOLI, DISTRUGGENDO METÀ DELLA SUA VEGETAZIONE, ERA AMPIAMENTE PREVISTO DAL COPIONE DELLA FICTION SULLA PROTEZIONE CIVILE CON AMBRA ANGIOLINI – È STATO LO STESSO REGISTA A CONFERMARLO - SULL'ISOLA SI CALCOLANO I DANNI: SI PARLA DI 50 MILIONI DI EURO – IL PRODUTTORE MATTEO LEVI: “AVEVAMO LE AUTORIZZAZIONI PER GIRARE QUELLA SCENA E SUL POSTO C'ERANO I VIGILI DEL FUOCO PER CONTROLLARE CHE TUTTO AVVENISSE IN SICUREZZA. PER QUELLA SCENA ABBIAMO INGAGGIATO IL MASSIMO ESPERTO IN ITALIA PER GESTIRE I FUOCHI" (E ALLORA PERCHE' 'STO CASINO?)

1 - STROMBOLI, DANNI RECORD IL ROGO ERA NEL COPIONE

Antonio Calitri per “il Messaggero”

 

L'incendio di scena che si è trasformato in una vera catastrofe per l'ecosistema di Stromboli, distruggendo metà della sua vegetazione, era ampiamente previsto dal copione della fiction. La sua descrizione si trova alla fine dell'11ª puntata di Protezione civile, la serie diretta dal regista Marco Pontecorvo con Ambra Angiolini tra i protagonisti, che la società di produzione 11 Marzo Film stava girando sull'isola siciliana.

 

INCENDIO STROMBOLI

Dopo una giornata di scaricabarile sull'esistenza o meno di una scena che prevedeva l'incendio, inizialmente negata da tutti, ecco che a dirimere ogni dubbio arriva il copione che descrive per bene quello che doveva accadere per colpa del vulcano, uno dei più attivi d'Europa, ma che non ha eguagliato la mano dell'uomo.

 

A svelare la scena 11.51 prevista a pagina 79 della scrittura del novembre 2021 è stata l'edizione siciliana del TGR Rai in un servizio dalla giornalista Eleonora Mastromarino. Nella poche righe, prima si legge l'ambientazione, «interno Stromboli, villette, giorno». Poi la descrizione, «Marina apre gli occhi, intorpidita. Nella villetta c'è una strana luce rossastra. Il vulcano prorompe in un altro boato, che subito sveglia la ragazza di soprassalto...». Fino al «con orrore, nota che la casa è circondata dalle fiamme... fine undicesima puntata».

ambra angiolini

 

Una scena che probabilmente è stata già messa agli atti dell'inchiesta aperta dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), ma che non poteva restare nascosta più di tanto. E così, dopo il primo momento in cui dalla troupe negavano l'esistenza di una scena di fuoco, è stato lo stesso regista Pontecorvo a chiarire che seppur in quel momento «non erano in atto riprese ma solo la preparazione per la scena da girare poco dopo», quella scena «esisteva sulla sceneggiatura ed era prevista nella maniera in cui la stavamo approntando per quella giornata come da nostro programma».

 

Intanto sull'isola si fanno i primi calcoli dei danni. Per Max Cincotta, operatore turistico strombolano e proprietario del Bar Ingrid, dedicato alla Bergman che qui nel 1949 girò il suo primo film diretta dal suo compagno Roberto Rossellini, «si parla di 50 milioni di euro» di danni, attribuendo però parte delle responsabilità alle amministrazioni locali perché, continua, «bastava che la montagna venisse curata con delle strisce anti-fuoco e lo scempio sarebbe stato evitato».

 

incendio stromboli

I tecnici del Laboratorio di Geofisica sperimentale, oltre a manifestare solidarietà agli isolani dichiarandosi «vicini alle persone di Stromboli per la tragedia dell'incendio vissuta», hanno segnalato che anche loro, «relativamente al monitoraggio vulcanico», hanno subito alcuni danni: la stazione Sci, che si trova a 500 metri di quota sopra Punta Labronzo, «non è più funzionante e pertanto il sistema di monitoraggio frane non è attivo così come i segnali della telecamera di Punta dei Corvi non sono disponibili in quanto si appoggiavano al ponte radio della stazione Sci. Nonostante i danni subiti, tutti i sistemi di allerta vulcanica sono perfettamente funzionanti».

 

vigili del fuoco

Rosa Oliva, presidente della Pro Loco Stromboli, denuncia che «il disastroso incendio che ha interessato gran parte dell'isola, la cui violenza non ha avuto pari neppure rispetto a quelli conseguenti innescati dalle eruzioni vulcaniche, ha evidenziato ancora una volta lo stato di abbandono e incuria in cui versa il territorio dell'isola» e lamenta «una grave assenza delle istituzioni dello Stato, in un'isola con un ecosistema delicato, dichiarata Patrimonio Unesco, e visitata ogni anno da migliaia di turisti, troppi forse, quando essi arrivando ad ondate incontrollate nel periodo di punta della stagione estiva».

 

2 - «SIAMO IN REGOLA I VIGILI DEL FUOCO ERANO SUL POSTO IL SET? VA AVANTI»

Alfio Sciacca per il “Corriere della Sera”

 

incendio stromboli

«Avevamo le autorizzazioni per girare quella scena e sul posto c'erano i vigili del fuoco proprio per controllare che tutto avvenisse in sicurezza». Parla di un «grave incidente», ma non ci sta a finire sul banco degli imputati per il rogo di Stromboli. Matteo Levi è a capo della «11 marzo», una delle più importanti società di produzione italiane. Erano loro a gestire la lavorazione della fiction «Protezione civile» come ha tenuto a precisare la Rai, quasi a voler prendere le distanze.

 

«Prima di tutto vorrei dire che in questa storia Ambra non c'entra nulla. Non erano sul posto né lei né Pontecorvo che sono stati associati a questa vicenda in modo vergognoso. Hanno scritto che Ambra la mattina era al bar a prendere la brioche. Invece le assicuro che era sconvolta e ha pianto tutta la notte».

 

Era prevista la sua presenza sul set?

vigili del fuoco

«Sarebbe dovuta arrivare in un secondo momento».

 

A che punto eravate del vostro lavoro?

«A Stromboli avremmo finito di girare oggi. Dobbiamo consegnare la produzione nel marzo 2023 per una programmazione in autunno».

 

Ma cosa è successo esattamente mercoledì mattina?

«Non voglio entrare nei dettagli perché c'è un'inchiesta e la ricostruzione è delegata a chi era sul posto. Posso però dire che noi avevamo autorizzazioni precise per tutto quello che abbiamo fatto, con il supporto dei vigili del fuoco, che erano sul set».

 

Il Comune dice che quella è zona di riserva e dunque dipende dalla Forestale

INCENDIO STROMBOLI 2

«Noi abbiamo chiesto al Comune un permesso specifico per tutte le giornate di riprese, se poi serviva un'autorizzazione della Forestale penso che sia compito del Comune dirci: "per questo non basta la nostra autorizzazione". Tra l'altro credo che la zona dell'incidente non fosse neppure sotto il controllo della Forestale».

Lei dice che sul posto c'erano i vigili del fuoco, loro però dicono che erano distanti.

«So di questa loro tesi, i magistrati accerteranno qual è la verità. Io so solo che i vigili del fuoco sono arrivati con una squadra, mi pare di 4 persone, da noi ospitate in albergo con tutte le spese pagate. Poi, durante la fase di preparazione della scena, c'era chi di loro stava vicino alla macchina da presa, chi invece stava attaccando i manicotti a delle cisterne. Ma ripeto: ci rimettiamo all'inchiesta».

vigili del fuoco

 

I vigili del fuoco dovevano solo presidiare il set?

«Avrebbero dovuto preparare, come stavano facendo, il luogo dove effettuare le riprese. Sono loro che sul posto danno le direttive su cosa fare, quando e come. Io non voglio prendermela con i vigili del fuoco che hanno operato al meglio, per questo lo considero un incidente disastroso. Tra l'altro per girare quella scena abbiamo ingaggiato il massimo esperto in Italia per gestire i fuochi. Sono loro che debbono dare indicazioni su come operare sul set in queste fasi».

 

Chi ha appiccato il fuoco? Non vi siete resi conto che c'era vento di scirocco?

«Questo non lo so e non sta a me stabilire se c'era troppo vento. Noi per queste riprese ci affidiamo a persone competenti e sono loro a dirci poi come andare sott' acqua o come accendere un fuoco».

vigili del fuoco

 

Avete compreso subito la gravità della situazione?

«Immediatamente, ma le fiamme sono partite così velocemente che neanche i vigili del fuoco sono riusciti a controllarle».

 

Bloccherete la fiction?

«Assolutamente no, non vedo perché. Anche se resta il trauma per un incidente dolorosissimo. Siamo tutti sconvolti, ma io guardo le carte sulla base delle quali abbiamo operato. Se poi la Procura non le riterrà sufficienti me ne assumerò la responsabilità».

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…