putin

ORA DOV’E’ PUTIN? SECONDO ALCUNE INDISCREZIONI, “MAD VLAD” NON SI TROVA NÉ AL CREMLINO, NÉ IN UNA DELLE SUE DACIE A SOCHI, MA IN UN RIFUGIO SEGRETO SULL'ALTAJ (AL CONFINE CON LA MONGOLIA) - DAL SUO BUNKER NON VEDE LA RUSSIA CHE PROTESTA CONTRO LA GUERRA NÉ S’ACCORGE DELL'ESISTENZA DI UNA NUOVA GENERAZIONE CHE NON SOFFRE DELLE MANIE IMPERIALI POSTSOVIETICHE - SONO QUELLI SCESI IN PIAZZA DOMENICA CONTRO LA GUERRA LANCIANDO L'HASHTAG #PU-TEENS NEI SOCIAL…

Anna Zafesova per “la Stampa”

 

putin

Non solo l'ultima apparizione televisiva di Vladimir Putin pare essere stata pesantemente manipolata per sovrapporre la sua immagine a quella di un manipolo di hostess che lo stavano ascoltando composte (e si spiega perché apparivano vicino al presidente, e non ai soliti dieci metri di distanza che riserva agli interlocutori in carne e ossa). Ma la hostess più vicina, una bionda che sorride e annuisce mentre ascolta il capo del Cremlino minacciare guerra a oltranza all'Ucraina, è un volto conosciuto. È già apparsa altre volte accanto al leader russo.

 

manifestazioni in russia contro guerra1

Era stata una pescatrice in un'azienda visitata dal presidente qualche anno fa, e aveva suscitato la curiosità dei giornalisti come la misteriosa venditrice di gelato che ogni agosto vendeva a Putin un cornetto alla panna al salone aerospaziale di Zhukovsky, per poi sparire nel nulla. Di solito i dittatori hanno dei sosia, delle controfigure che devono correre rischi al posto loro. Putin ha invece un popolo di sosia, concittadini fidati e simpatici, con i quali non si corre mai il rischio di una frase sbagliata, meno che mai una protesta.

manifestanti russi arrestati per proteste contro guerra6

 

L'ex ministro degli Esteri russo Andrey Kozyrev sostiene che «Putin crede ai suoi propagandisti», e questo spiega anche l'errore di aver attaccato sottovalutando la forza sia della resistenza ucraina sia della reazione occidentale. Ma se ormai da anni il presidente russo incontra degli ologrammi e degli attori al posto del popolo, si capisce la sua ostinazione a non voler lasciare pietra su pietra delle città ucraine: se anche qualcuno gli mostra quelle immagini di morte e distruzione, le considererà dei fake come quelli nei quali abita da anni.

 

VLADIMIR PUTIN

Da quel bunker virtuale - secondo alcune indiscrezioni, Putin non si trova né al Cremlino, né in una delle sue dacie a Sochi, ma in un rifugio segreto sull'Altaj - è difficile vedere anche quella Russia che protesta contro la guerra, e accorgersi dell'esistenza di una nuova generazione che non soffre delle manie imperiali postsovietiche. Quasi tutti quelli che sono scesi in piazza domenica contro la guerra, e sono stati arrestati, sono giovani, e l'hashtag #pu-teens nei social segnala quei ragazzi che sono nati sotto Putin, che non hanno mai visto altro che Putin, e che vogliono vedere una Russia diversa.

 

manifestanti russi arrestati per proteste contro guerra5

Come la 19enne Anna Simonyan, che ha raccontato alla Novaya Gazeta di essere stata picchiata dai poliziotti dopo essere stata fermata alla manifestazione. Al commissariato del quartiere Brateevo l'hanno minacciata di stupro e sottoposta alla tortura del «waterboarding». La 18enne Cristina conferma, e aggiunge che gli agenti maltrattavano non solo le ragazze, ma anche i maschi, soprattutto quelli con i capelli lunghi.

 

E Alessandra Kaluzhskikh, 26 anni, è riuscita addirittura a registrare un pezzo di interrogatorio, dove si sentono i rumori dei pugni e degli schiaffi, le sue grida, e le urla dei poliziotti - tra cui anche due donne - che la insultano e le dicono che «Putin ci ha detto di ammazzare quelli come te, i nemici del popolo».

 

putin

Il «nemico del popolo» è un concetto che in Russia ha un suono inequivocabile, è il termine con il quale venivano bollati i milioni di vittime delle repressioni staliniane. Qualcosa che alle nuove generazioni appariva come ormai relegato alle lezioni di storia. Ma ieri due poliziotti sono venuti a bussare alla porta del dodicenne Kirill, colpevole di aver contestato durante una lezione l'insegnante, e di aver detto in classe che quella che ufficialmente viene chiamata «operazione militare speciale» è una guerra, dove gli aerei russi bombardano quartieri abitati da civili.

 

A raccontarlo è sempre Novaya Gazeta, ormai ultimo media indipendente sopravvissuto - non si sa ancora per quanto - grazie al Nobel per la pace del suo direttore Dmitry Muratov. Il mito della «prima generazione non frustata» che avrebbe portato la libertà sopravvive in Russia da metà Ottocento. Si è potuto realizzare però, fino a un certo punto, soltanto negli ultimi tre decenni, dopo la fine del totalitarismo sovietico. Già prima della guerra, metà degli under 24 russi volevano emigrare in Occidente. Ora, anche questa nuova generazione ha conosciuto le «fruste»della paura e della repressione.

manifestazioni in russia contro guerra2manifestazioni in russia contro guerra4

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…