lyman ucraina russia

PUTIN ANNETTE, I SOLDATI RUSSI SCAPPANO – LE TRUPPE UCRAINE HANNO RICONQUISTATO LA CITTÀ DI LYMAM, NELLA REGIONE DI DONETSK, UNA DELLE QUATTRO UFFICIALMENTE ANNESSE DA MOSCA DOPO IL REFERENDUM-FARSA. IL CREMLINO HA DOVUTO AMMETTERE LA RITIRATA DELL’ARMATA DELLA FEDERAZIONE – A KHARKIV I SOLDATI DI MOSCA SI SONO MACCHIATI DELL'ENNESIMA STRAGE DI CIVILI, CON DIVERSI BAMBINI TRUCIDATI

Francesco Semprini per “La Stampa”

 

russi si ritirano da lyman

La prima crepa sul muro offensivo russo in Donbass è emersa in tutta evidenza venerdì, mentre il presidente Putin annunciava l'annessione alla Federazione di quattro regioni ucraine. Tra queste il Donetsk, l'oblast dove si trova Lyman, la città in cui le truppe ucraine hanno messo a segno con successo una manovra a tenaglia circondando migliaia di soldati russi senza via di scampo. Con la chiusura del cerchio da parte delle forze di Kiev a nord e a sud-est di Lyman le truppe di Mosca non hanno più vie di fuga.

 

Il posizionamento è stato raggiunto nel giro di alcuni giorni sull'onda lunga della controffensiva iniziata più a nord nella regione di Kharkiv dove solo pochi e marginali territori rimangono nelle mani delle forze di Putin e dove proprio ieri i soldati di Mosca si sono macchiati dell'ennesima strage di civili che ha coinvolto anche diversi bambini.

 

ucraini riprendono lyman

La crepa nel muro offensivo del Cremlino è ancora più profonda se si considera che Lyman è stata per mesi un centro logistico delle operazioni dell'Armata russa, hub ferroviario strategico del Donetsk. Perderla equivale a infliggere un duro colpo allo sforzo bellico di Putin nell'Ucraina orientale, tanto che dopo l'annuncio russo del ritiro il leader ceceno Ramzan Kadyrov è arrivato a consigliare allo Zar di utilizzare armi nucleari a bassa intensità.

 

I russi hanno usato la città come base per le operazioni nell'est da quando ne hanno preso il controllo a maggio, sulla falsariga di quanto avevano fatto in scala più ampia a Izyum a partire da marzo. Perdere Lyman equivale anche a una significativa perdita simbolica per Putin proprio mentre il leader del Cremlino si sforza di metter in atto manovre pindariche, come i referendum, per rivendicare il controllo su tutta l'area del Donbass, composta dalle regioni di Donetsk e Luhansk, oltre che dagli oblast di Kherson e Zaporizhzhia.

 

lyman sulla mappa

«L'Ucraina ha circondato le forze russe a Lyman nell'ambito di un'operazione ancora in corso», conferma Serhii Cherevatyi, portavoce delle forze armate ucraine. «I russi sono isolati e non possono più ricevere rifornimenti», aggiunge Mykhailo Podolyak, consigliere presidenziale ucraino, secondo cui le forze di Mosca «dovranno arrendersi», se vogliono uscire vive da Lyman. Secondo quanto riferito da Kiev le truppe di Putin a Lyman ammontavano a circa 5.000-5.500 soldati, ma il numero ora potrebbe essere inferiore a causa dei caduti durante la battaglia di questi giorni e dei soldati in fuga.

 

«Le truppe della Federazione Russa hanno fatto appello alla loro leadership supplicando di ritirarsi ma la richiesta è stata respinta dai comandanti della Federazione», racconta su Telegram il capo dell'amministrazione militare di Lugansk, Sergiy Gaidai. Le forze ucraine hanno così interrotto le comunicazioni di terra su cui si articolavano le catene di rifornimento nell'area di Drobysheve-Lyman e preso il controllo delle strade.

 

ucraini riprendono lyman 2

A questo punto i russi non hanno la possibilità di ripetere il ritiro di massa come nella regione di Kharkiv. Determinante per il completamento della manovra a tenaglia è stata la conquista della cittadina di Yampil, a sud-est di Lyman, che complica enormemente la situazione complessiva delle forze russe nell'area. Guardando all'immediato futuro le truppe ucraine probabilmente riusciranno a conquistare del tutto Lyman nei prossimi tre giorni, secondo quanto sostiene l'ultimo rapporto dell'osservatorio Usa Institute for the Study of War (Isw).

 

crimini di guerra commessi da soldati russi in ucraina 8

Le forze di Mosca, inoltre, continuano a ritirarsi anche dalle posizioni intorno a Lyman, sottolinea Isw, secondo cui «molti blogger militari sostengono che il ritiro russo da qui assomigli alla caotica ritirata dalla regione di Kharkiv, in termini di scarso coordinamento e mancanza di sostegno dell'artiglieria». Diversa la verità secondo il ministero della Difesa russo, che parla di ritiro completo delle truppe dalla città strategica, temendo l'accerchiamento.

 

Nel frattempo proseguono gli attacchi russi che travolgono obiettivi non militari: sono dieci i bambini tra gli oltre venti civili rimasti uccisi in un'azione delle truppe di Mosca contro un convoglio di persone in fuga nella regione di Kharkiv, mentre a Zaporizhzhia è stato rapito il direttore della centrale nucleare Ihor Murashov. «Un brutale attacco ai civili è stato effettuato vicino a Kharkiv da un gruppo di sabotaggio e ricognizione degli occupanti: hanno sparato contro sei auto e un camion Gazelle a distanza ravvicinata con armi leggere», riferisce il capo ad interim dei servizi Sbu, Vasyl Malyuk.

 

crimini di guerra commessi da soldati russi in ucraina 9

Precedentemente il governatore della regione di Kharkiv, Oleh Syniehubov, aveva riferito di venti civili morti in un attacco russo contro un convoglio che stava evacuando persone nel distretto di Kupiansk. Una striscia di sangue che avrà fine solo con la sconfitta di Mosca: «Dobbiamo liberare la nostra terra e questa sarà la migliore prova che il diritto internazionale e i valori umani non possono essere violati da nessuno Stato terrorista, anche insolente come la Russia», chiosa Volodymyr Zelensky. Il quale afferma che il percorso dell'Ucraina è «difficile» ma è obbligato perché è quello che porta a «indipendenza, integrità territoriale, integrazione con il mondo civile e sviluppo sociale». E poi aggiunge: «Anche il percorso del nostro nemico è chiaro: sconfitta, vergogna e condanna».

CARRI ARMATI RUSSI IN UCRAINA controffensiva ucraina nella regione di kharkiv 5UCRAINA TANK RUSSO ABBANDONATOcontroffensiva ucraina nella regione di kharkiv 6CARRI ARMATI RUSSI IN UCRAINA

Ultimi Dagoreport

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO