volodymyr zelensky vladimir putin bashar al assad

PUTIN NON SI PUÒ PERMETTERE DUE FRONTI E SCEGLIE L’UCRAINA – SECONDO L’INTELLIGENCE MILITARE DI KIEV, I MILITARI RUSSI STANNO SCAPPANDO DALLA SIRIA, DI FRONTE ALL’AVANZATA DEI RIBELLI JIHADISTI – NEL 2015 “MAD VLAD” SALVÒ IL REGIME DI ASSAD CON BOMBARDAMENTI A TAPPETO, OGGI NON HA PIÙ LE FORZE PER UNA NUOVA CAMPAGNA INTENSIVA. GLI UOMINI MIGLIORI SONO STATI RITIRATI E SPOSTATI IN UCRAINA: PUTIN NON PUÒ ABBANDONARE DAMASCO E LO SBOCCO SUL MEDITERRANEO, MA SARÀ COSTRETTO A FARLO…

 

bashar al assad con vladimir putin

007 KIEV, 'PRIMI SCONTRI A DAMASCO, MILITARI RUSSI IN FUGA'

(ANSA) - Contingenti militari e diplomatici russi stanno lasciando urgentemente Damasco e altre città siriane di fronte all'avanzata delle forze di opposizione: lo scrive su Facebook l'intelligence del ministero della Difesa ucraino (Gur), aggiungendo che nella capitale si registrano i primi scontri armati. Lo riporta Ukrinform.

 

Secondo la Gur, le forze che si oppongono al regime di Bashar al-Assad, sostenuto dai russi, stanno avanzando verso il sud del Paese, con i primi scontri che hanno avuto luogo nelle città di Hama, Homs e Suwayda.

 

LA SUDDIVISIONE DELLA SIRIA

Il contingente militare russo è fuggito da Hama ed è stato evacuato nella base di Hmeymim. Il capo del quartier generale di coordinamento russo a Hmeymim, il colonnello generale Alexander Zhuravlev, ha dichiarato che la situazione è fuori dal controllo del governo.

 

I primi scontri armati sono scoppiati a Damasco e il personale militare e diplomatico russo ha iniziato a lasciare la capitale siriana. I russi sono fuggiti anche dalla base militare di Khan Sheikhun, abbandonando un notevole arsenale di armi ed equipaggiamenti.

 

bashar al assad con vladimir putin

MOSCA È CONVINTA: L’AVANZATA DEI RIBELLI È UN COLPO CONTRO PUTIN «UN SECONDO FRONTE»

Estratto dell’articolo di Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”

 

Mancava una settimana all’invasione dell’Ucraina. Mentre il mondo intero cercava di capire cosa stesse per accadere, Sergey Shoigu atterrò a Damasco. Non era certo una visita di cortesia.

 

SIRIA RUSSIA

L’allora ministro della Difesa era accompagnato dai vertici dell’esercito, da Mig armati di missili ipersonici, da bombardieri Tupolev dotati di armi a lungo raggio, e da alcune navi da guerra, che presero parte alla più grande esercitazione militare russa nel Mediterraneo dai tempi della Guerra Fredda, così venne definita con qualche enfasi in Russia.

 

SIRIA - RIBELLI CONQUISTANO ALEPPO

Era un messaggio. La presenza di Mosca, e la sua influenza geopolitica ed economica in Siria, suo alleato da oltre cinquant’anni e piattaforma ideale per continuare la propria opera di penetrazione e persuasione nell’Africa settentrionale e in parte di quella subsahariana, non sarebbe certo venuta meno con l’imminente attacco a Kiev.

 

Ma quasi tre anni di conflitto sul fronte orientale hanno drenato risorse e investimenti bellici in una delle zone più instabili del mondo. E senza potere militare, si indeboliscono anche tutte le altre sfere di influenza esercitate dal Cremlino in sintonia con la dittatura di Assad.

 

GUERRA IN SIRIA - I RIBELLI CONQUISTANO ALEPPO

Proprio per questo, il colpo di mano dei ribelli islamici ostili all’attuale regime è un colpo inferto anche alla Russia. Alle sue aspirazioni egemoniche e ai suoi interessi in quell’area. La posta in gioco non è solo l’indispensabile finestra sul Mediterraneo. Nella nuova crisi siriana ha voce in capitolo anche la Turchia, azionista di maggioranza di Turkstream, il gasdotto che con l’annunciata chiusura della via ucraina, diventerà ben presto l’unica rotta per l’esportazione verso l’Europa meridionale e oltre.

idlib siria putin assad

 

[…] Sono molti gli analisti che invitano il Cremlino a riflettere su quel che la Russia rischia di perdere. «Vogliono mettere a repentaglio il nostro principale e unico nodo logistico nell’area» scrive ancora lo stesso quotidiano. «Attraverso le nostre basi si porta avanti sia nel Medio Oriente che in Africa la nostra attività, la quale sorregge, tra le altre cose, anche la battaglia contro l’isolamento dal mondo che l’Occidente ci impone. Se venissimo privati di questo hub, nel Mediterraneo nessuno ci verserebbe più un bicchiere d’acqua».

 

RIBELLI JIHADISTI SIRIA

Sul Moskovskij Komsomolets , l’esperto di terrorismo internazionale Grigorij Zershikov, oltre agli errori strategici di Assad e alla «bassa moralità della sue forze armate», identifica tra le cause del rovescio siriano anche «l’assenza dei nostri ufficiali più esperti impegnati nell’Operazione militare speciale».

 

Perché quando si arriva alle conclusioni, è come se ormai in Russia ci fosse una sola unità di misura per ogni cosa. Aleppo è quasi un retropensiero, una nota a margine, che comunque contiene l’esplicito invito a intensificare gli attacchi nei confronti di Kiev.

 

Abu Muhammad al Jolani

«Dobbiamo farci l’abitudine. Quanto più forti saranno le nostre posizioni contro il governo filonazista di Zelensky, tanto più numerosi saranno questi focolai intorno al nostro Paese». «Lo hanno dimostrato ancora una volta i fatti di Aleppo. Nessun accordo: i terroristi sono vinti quando sono morti. Tutto il resto porta ad un potenziale pericolo». Si scrive Siria, ma si legge Ucraina, ancora una volta.

 

PER MOSCA LA POSTA IN GIOCO SONO LE BASI E LA REPUTAZIONE

Estratto dell’articolo di Rosalba Castelletti per “la Repubblica”

 

[…]

 

MERCENARI RUSSI IN SIRIA

Dopo aver minimizzato, ieri persino il corrispondente militare di Komsomolskaja Pravda Aleksandr Kots ha ammesso che l’offensiva islamista ad Aleppo è un duplice grattacapo per la Russia. Primo, perché rischia di distogliere uomini e armi dal fronte ucraino.

 

Secondo, perché minaccia le due basi in Siria, la base navale di Tartus e la base aerea di Khmeimim, due avamposti strategici per le attività del Cremlino in Medio Oriente e Africa.

 

«Se perdiamo questi hub logistici, tutti i nostri progetti nel continente nero dovranno essere, se non ridotti, rivisti», ha concluso Kots insinuando che dietro alla crisi in Siria, come pure alle proteste pro-Ue in Georgia, ci sia la mano dell’“Occidente collettivo”. A rischio c’è anche la relazione di Vladimir Putin col presidente turco Recep Tayyip Erdogan che sostiene i jihadisti anti-Assad, ma soprattutto la sua reputazione.

 

putin assad

L’intervento militare del 2015 che salvò Assad lo aveva accreditato in Medio Oriente come un alleato affidabile. Ora si trova in un vicolo cieco: non può abbandonare Damasco, ma non ha più le forze per una nuova campagna aerea.

 

Negli ultimi anni la Russia non solo ha ritirato uomini e armi dalla Siria per dispiegarli in Ucraina, ma ha anche inviato i generali più incapaci a guidare il contingente nel Paese mediorientale. L’ultimo: il tenente generale Sergej Kisel costretto nel 2022 alla ritirata dall’ucraina Kharkiv.

 

Secondo il canale Telegram Rybar vicino alla Difesa, dopo la caduta di Aleppo, sarebbe stato trasferito. «Deve cambiare l’approccio: la sabbiera siriana è stata a lungo un posto dove riciclare la reputazione di generali falliti che si erano rivelati incompetenti in Ucraina», ha scritto Rybar . Ma, per diverse fonti, l’approccio non è cambiato: a sostituire Kisel sarà il colonnello generale Aleksandr Chajko che guidò la mancata presa di Kiev.

ELICOTTERO RUSSO ABBATTUTO IN SIRIA

 

Ad aggiungere beffa al danno, gli islamisti siriani avrebbero catturato gli armamenti russi nella base aerea Kwairis, tra cui un sistema di difesa aerea Pantsir. Diversi blogger militari non nascondono la rabbia. «Tutto quello per cui hanno combattuto e sono morti i nostri ragazzi — ha commentato Roman Saponkov — è crollato come un castello di carte».

Abu Muhammad al JolaniELICOTTERO RUSSO ABBATTUTO IN SIRIAASSAD PUTINMERCENARI RUSSI IN SIRIA putin assad

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"