guasto treni roma ritardo

LO "STUDIO TECNICO DI INGEGNERIA" STR92, COLPEVOLE DI AVER MANDATO IN TILT LE RETE FERROVIARIA DI MEZZO PAESE, È DI PROPRIETÀ DI UN... GEOMETRA - TUTTI I POTERI SONO IN MANO A GIUSEPPE PROIA, 42ENNE DI FONTANA LIRI, IN PROVINCIA DI FROSINONE: È IL TITOLARE DI UNA PICCOLA AZIENDA CHE FATTURA 1,9 MILIONI L'ANNO E DA' LAVORO A 33 DIPENDENTI - GLI OPERAI CHE HANNO BUCATO CON UN CHIODO UN CAVO ELETTRICO LAVOREREBBERO IN SUBAPPALTO PER RFI (CHE ORA HA SOSPESO IL CONTRATTO) - LA CATENA DI ERRORI CHE HA PARALIZZATO LA FRAGILE RETE FERROVIARIA...

1 - STR 92, LA SOCIETÀ DI INGEGNERIA CON UN GEOMETRA AL TIMONE «STIAMO RICOSTRUENDO I FATTI»

Estratto dell'articolo di Mario Gerevini per il “Corriere della Sera”

 

PUNTO DEL GUASTO CHE HA MANDATO IN TILT I TRENI A ROMA

Di chi è la Str 92? Cosa fa? Che cosa ci dicono i suoi bilanci? In attesa che si chiariscano le eventuali responsabilità della società a cui Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) ha sospeso il contratto, vediamo i numeri ma soffermiamoci anche sulla denominazione sociale completa: «Str 92 srl Studio Tecnico d’Ingegneria».

 

Sul loro sito dicono di essere esperti in «topografia, geodesia e monitoraggi» e di offrire «assistenza e consulenze tecniche nel vastissimo campo dell’ingegneria civile e ambientale». E di avere tutti i requisiti e abilitazioni per partecipare alle gare di appalto pubbliche.

 

Tutti i poteri sono in mano a Giuseppe Proia (42 anni) di Fontana Liri (Frosinone) dove ha sede anche la società. Proia è amministratore unico, direttore tecnico e azionista al 99,9%. Ingegnere? No, geometra. Il suo nome non compare nell’albo degli ingegneri.

PUNTO DEL GUASTO CHE HA MANDATO IN TILT I TRENI A ROMA

 

La Str ha un bilancio da piccola azienda: il fatturato è calato negli anni da 1,9 milioni del 2021 a 1,6 del 2023 mentre il modesto utile degli anni precedenti si è trasformato nella perdita di 74 mila euro dello scorso anno. Il debito, soprattutto con le banche, è pari a 1,2 milioni.

 

È uno degli innumerevoli piccoli fornitori, diretti o indiretti, di una grande società come Rfi che ha ricavi per 2,8 miliardi e nel 2023 ha realizzato investimenti infrastrutturali per 7,5 miliardi di cui 3,2 «in attività — leggiamo dal bilancio — per il mantenimento in efficienza dell’infrastruttura e in interventi diffusi sul territorio».

 

La minuscola Str, che ora si trova nel mezzo della bufera, ha — secondo le carte societarie — 33 dipendenti di cui 2 sono impiegati, 22 operai e 9 sotto la voce «altri dipendenti». Saranno questi ultimi gli ingegneri? Forse sì. Resta la stranezza di un’azienda che ha nel nome «Studio Tecnico d’Ingegneria», rapporti con grandi imprese pubbliche ma è rappresentata, posseduta e gestita totalmente da un geometra (con relative responsabilità civili e penali).

 

caos treni a roma 1

Interpellato in proposito al telefono, Giuseppe Proia ha interrotto la comunicazione. Mentre sulla sospensione ha detto all’Ansa che stanno «ricostruendo con precisione quanto accaduto». [...]

 

2. LO SCARICABARILE DOPO L’ERRORE SOSPETTI SULLA GIUNGLA DEI SUBAPPALTI

Estratto dell'articolo di Alessia Candito e Giuseppe Scarpa per "La Stampa"

 

Un errore umano, questo è probabile, anzi quasi certo. Ma soprattutto una falla nei sistemi di sicurezza che permettono a un’infrastruttura strategica di funzionare anche in caso di guasti. A ventiquattro ore dal maldestro intervento che ha “accecato” la centralina della stazioneTermini, paralizzando il principale snodo ferroviario italiano per tre ore, con disagi, ritardi e cancellazioni durati poi per l’intera giornata di mercoledì, inizia a delinearsi la filiera delle responsabilità.

 

caos treni a roma 2

A lavorare su quel tratto della rete c’era una squadra della Str92, azienda del frusinate con 22 dipendenti per lo più inquadrati come operai e 10mila euro di capitale sociale, messa alla porta da Rfi qualche ora dopo il bellicoso annuncio del ministro Matteo Salvini, che ha chiesto pubblicamente «nome, cognome e codice fiscale dei responsabili». Di fatto, la testa. [...]

 

La Str92 rimane prudente. Sul mercato, la ditta ci sta da vent’anni, vive per lo più di commesse pubbliche o parapubbliche e in carnet ha clienti di peso Metro C di Roma, Anas, Italferr, Webuild, Vianini. Anche per Rfi aveva già lavorato. «Al momento non abbiamo nominato alcun avvocato, né preso alcuna decisione in merito alla sospensione del contratto con Rfi», dice l’amministratore Giuseppe Proia. [...]

 

GIANPIERO STRISCIUGLIO

Da anni si occupa per lo più di servizi topografici e sostanzialmente questo doveva fare anche nella notte fra martedì e mercoledì. Niente di troppo complesso: si trattava di installare i riferimenti necessari per misurare i parametri geometrici dei binari. Problema: uno dei tasselli utilizzati ha centrato un cavo che arriva dritto alla centralina di controllo, morta di inedia nel giro di tre ore per mancanza di energia elettrica.

 

«L’attività aveva un valore di circa 23mila euro», fa sapere Italferr, che informa: «La ditta è titolare di un accordo quadro di servizi, stipulato a dicembre 2022 e assegnato con procedura di gara». Qui però c’è un giallo. Fonti sindacali spifferano che in realtà la Str92 lavorava in subappalto. Ma al riguardo Italferr e Rfi né smentiscono, né confermano.

 

POLFER

Al riguardo potrebbe fare chiarezza la Polfer che su quanto accaduto nella notte fra martedì e mercoledì ha avviato una verifica amministrativa. Non c’è un fascicolo (ancora), né un’indagine. Ma gli approfondimenti della polizia ferroviaria potrebbero convincere la procura di Roma a scavare più a fondo. E non solo sulle eventuali responsabilità delle aziende a vario titolo coinvolte. C’è un altro capitolo tutto da chiarire. Ed è il più delicato.

 

stazione roma termini

Perché i sistemi di sicurezza non hanno funzionato? Perché l’allarme non è partito prima che la centralina si spegnesse? Per evitare che le reti vadano ko per un banale guasto, tutto il sistema è “ridondante”. Traduzione, c’è o ci dovrebbe essere una seconda linea elettrica in grado di entrare in funzione quando la prima salta. Non è successo e al momento nessuno ha spiegato perché.

 

Secondo punto: quando il cavo è stato tranciato, a tenere in vita la centralina è stato il gruppo di continuità. Tuttavia l’allarme che dovrebbe entrare in funzione quando si attiva, non è mai partito. Motivo? Allo stato sconosciuto. [...]

 

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....