pestaggio bastoni spranghe

RISPEDIAMO I RAGAZZINI A SCUOLA: COSÌ POSSONO TORNARE A BULLIZZARE I COMPAGNI PIÙ DEBOLI – NEL LECCESE UN 15ENNE È STATO MINACCIATO E PICCHIATO PIÙ VOLTE DOPO ESSERSI RIFIUTATO DI NON FAR COPIARE UN COMPAGNO DI CLASSE – IN SETTE LO HANNO AGGREDITO VERBALMENTE, PICCHIATO E SCARAVENTATO A TERRA: ADESSO IL RAGAZZO SI RIFIUTA DI TORNARE A SCUOLA E…

Peppe Aquaro per "www.corriere.it"

 

pestaggio

Lo hanno additato, isolandolo e sbeffeggiandolo con battute pesanti. E più di una volta anche picchiato. È la legge del più forte. Purtroppo. Ancora oggi. Un modo comune di vedere le cose: non soltanto per alcuni grandi, ma anche per i più piccoli, i minori. È accaduto nel Leccese, nel Basso Salento, a Maglie.

 

Ed è accaduto in una scuola. In una classe, al terzo anno di un istituto professionale, dove Francesco (nome di fantasia) ha commesso forse il suo unico «sbaglio»: quello di non fare comunella con altri sette compagni di classe ai quali non è mai andato giù che quel loro nuovo compagno avesse deciso di cambiare istituto e trasferirsi proprio nella loro scuola. Perseguitandolo con ripetute aggressioni fisiche e verbali.

PESTAGGIO 

 

Il ricovero

«Sono almeno tre gli episodi di minacce e di intimidazione, dall’ottobre del 2019 al febbraio del 2020, verificatisi nei confronti del ragazzo: l’ultimo dei quali si riferisce ad un compito in classe, nel corso del quale il mio assistito si è rifiutato di far copiare uno di quei sette ragazzi», ricorda Dario Paiano, l’avvocato difensore di Francesco, al quale si sono rivolti i suoi genitori a seguito di quest’ultimo episodio. «Il rifiuto gli ha procurato percosse ed è stato scaraventato a terra: si è subito recato in ospedale, zoppicando, e poche ore dopo si è presentato nel mio studio, insieme al papà e alla mamma, per denunciare i suoi sette compagni di classe».

 

La scuola

pestaggio

Intanto, si sono appena concluse le indagini preliminari da parte della Procura presso il Tribunale dei minorenni di Lecce nei confronti dei sette ragazzi, tra i quindici e i sedici anni d’età, accusati di atti persecutori, lesioni personali e diffamazione. «E non si può neanche dire, in questa storia, che la scuola non abbia tentato di risolvere la cosa con i propri mezzi», osserva l’avvocato, ricordando che, a seguito di un altro deplorevole episodio («Un giorno, al mio assistito, pochi minuti prima della ricreazione, gli avevano incollato sul giubbotto un biglietto con la scritta: spastico») era stata decisa, per alcuni dei sette, la sospensione dalle lezioni mediante un richiamo verbale della dirigente scolastica.

pestaggio.

 

«Ma il gruppo è tornato ancora una volta alla carica: addirittura, uno di loro gli ha sferrato un pugno in Aula magna, nel corso della proiezione di un film sulla Shoah, facendo cadere a terra il povero ragazzo».

 

Vittima e carnefici

«Naturalmente, i difensori dei sette studenti violenti hanno venti giorni di tempo per organizzarsi con le interrogazioni di rito, ma non vedo assolutamente i presupposti per una archiviazione del caso», risponde Paiano, il quale ricordando come non meritino il perdono pregiudiziale, sottolinea ancora una volta la pesantezza degli episodi: «In questa storia, da una parte troviamo dei minorenni accusati di atti persecutori, diffamazione, stalking e percosse, e dall’altra, un quindicenne profondamente segnato non solo dal punto di vista psicologico ma anche per il rendimento scolastico: tanto da non voler fare più ritorno in quella classe». Dove pare fossero in molti a scrivergli su whatsapp che si trattava soltanto di puro divertimento.

PESTAGGIOragazzini pestaggio pestaggio

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO