principe carlo camilla regina elisabetta

LA RIVINCITA DEL BRUTTO ANATROCCOLO – ELISABETTA II ANNUNCIA CHE CAMILLA DIVENTERÀ REGINA QUANDO CARLO SALIRÀ SUL TRONO, MA SULLA “SFASCIAFAMIGLIE” CONTINUA DA ALEGGIARE LO SPETTRO DI LADY DIANA: GLI INGLESI SI SONO AMMORBIDITI CON LEI, MA LA “BENEDIZIONE” DELLA SOVRANA NON BASTA A PLACARE CHI HA TRASFORMATO LADY D IN UNA SANTA – ELISABETTA SPERA CHE CON QUESTA MOSSA RIESCA A TENERE IN PIEDI LA MONARCHIA, MA…

1. LA RIVINCITA DI CAMILLA

Caterina Soffici per "la Stampa"

 

REGINA ELISABETTA

Quando il brutto anatroccolo diventa cigno siamo nel territorio delle fiabe. E quindi del fantastico dove arriva il riscatto che non ti aspetti. Camilla sarà regina. Lo ha detto la regina delle regine, Elisabetta II, incoronandola anzi tempo durante il discorso che ha tenuto sabato per festeggiare i suoi 70 anni sul trono d'Inghilterra, uno degli innumerevoli giubilei - ce ne sono stati di oro, argento e diamante, questo è di platino - che hanno punteggiato il suo regno. Ha detto la sovrana, 95 anni, rivolta al suo popolo: «Quando Carlo sarà re so che darete a lui e a Camilla lo stesso supporto che avete dato a me. Ed è il mio più sincero desiderio che Camilla quando il memento verrà sia chiamata "regina consorte" mentre continuerà ad assolvere in maniera fedele al suo ruolo pubblico».

camilla e carlo cop26

 

Camilla Parker Bowles, il brutto anatroccolo della storia, la cattiva ragazza che ha rovinato la vita alla amatissima Diana, la principessa dei cuori, la più amata dagli inglesi, diventerà «regina consorte», il gradino più alto nella gerarchia delle altezze reali. Forse Elisabetta ha voluto sottrarre Camilla al destino di suo marito, il compianto principe Filippo, che per tutta la vita è stato costretto nel ruolo di «principe consorte», una posizione sofferta e fonte di tensioni e litigi per tutta la vita (fonte: The Crown, la serie Netflix che ha dato accesso ai comuni mortali alle storie di palazzo, agli intrighi e drammi di corte).

Carlo e Camilla

 

O forse, più semplicemente, la regina ha voluto con questa incoronazione preventiva togliere dal campo tutte le ipotesi su un salto generazionale nella linea di successione: Ken William e la moglie Barbie Kate dovranno aspettare il loro turno. «Quando sarà il momento», sarà Carlo a salire al trono e così ogni illazione è stroncata. Già, ma quando sarà il momento?

 

Sui social inglesi si sono scatenate le battute: Caro Carlo aspetta e spera, tanto schiatti prima tu della mammina, è il sunto delle ironie. Ma al di là del macabro umorismo britannico e della satira cattiva degna del Caro Estinto di Evelyn Waugh o di Nudi e Crudi di Alan Bennett, il fatto è che le favole raramente coincidono con la realtà e lo scollamento tra i due regni - quello immaginario e quello reale - è evidente: il brutto anatroccolo non sarà mai vera regina. Troppo è successo nel mondo reale perché la favola possa avverarsi nei termini in cui spera Elisabetta II. Se pure Camilla salirà al trono e sarà «regina consorte», non sarà mai vera regina del popolo. Dietro Camilla ci sarà sempre l'ombra lunga dell'immortale Lady Diana.

 

lady diana

Se i social e i media sono un termometro attendibile della pancia della nazione - e su questo tipo di argomenti lo sono abbastanza - l'associazione delle parole «successione» e «regina» ha creato nei britannici un'ondata di amore retroattivo per la principessa triste, la tremula candela scossa dal vento evocata da Elton John nella canzone scritta per Marilyn Monroe e suonata nell'abbazia di Westminster il giorno dell'addio in mondovisione, una canzone che così bene si era adattata alla fragilità di Lady D.

 

principe carlo e camilla

Lei e sempre lei rimarrà la vera regina nel cuore degli inglesi, del popolo che ancora ogni anno, nell'anniversario della morte, sommerge di amore la cancellata di Kensington Palace, di pupazzetti, orsacchiotti, fiori e bigliettini, cuoricini e foto. Diana la mai dimenticata, la immortale, la ragazza ribelle che ha costretto la Regina a lasciare la Scozia e a tornare a Londra per presenziare al proprio funerale. Non c'è inglese, neppure il più monarchico dei sudditi, che al nome di Camilla non associ il famoso Tampax. Quello che il futuro re Carlo, principe di Galles, bramava diventare per poter stare sempre dentro Camilla, allora sua amante.

principe carlo e camilla

 

Di più, un'intera scatola di Tampax diceva. Le intercettazioni a luci rosse tra il futuro re e la futura «regina consorte» pubblicate dai giornali inglesi nel turbolento 1993, negli anni in cui usciva anche la biografia bomba di Lady Diana, appaiono ora come istantanee da un passato scolorito dalle più piccanti e devastanti rivelazioni riguardanti l'altro figlio della regina, il principe Andrea, accusato di violenza sessuale da una minorenne e coinvolto nello scandalo del miliardario pedofilo Jeffrey Epstein. Dimentichiamoci la favola quindi. E ricordiamoci che anche questi reali, consorti o meno, sono esseri umani. Con tutto quello che ne consegue in termini di sbagli, paure, ansie, amori e dolori. Piuttosto le loro vicende sono materia viva perfetta per un grande romanzo o per una grande tragedia shakespeariana. O forse per una nuova serie di Netflix, se The Crown riuscirà a sopravvivere a tutto ciò.

camilla, carlo, la regina elisabetta, il principe filippo, william e kate

 

2. DA «SFASCIAFAMIGLIE» A FUTURA REGINA PER VOLERE DI ELISABETTA

Estratto dell’articolo di Luigi Ippolito per il "Corriere della Sera"

 

(…) Oggi Camilla è finalmente accettata dall'opinione pubblica e anche se non può rivaleggiare in popolarità con la regina - inarrivabile - e neppure con la coppia di superstar William/Kate, gode ormai di un giudizio largamente favorevole (a differenza, ad esempio, di Harry e Meghan, per tacere del disgraziato Andrea). Alla legittimazione di Camilla ha dato un contributo sostanziale Elisabetta, nominandola prima membro del suo Consiglio privato e poi, all'inizio di quest' anno, Lady dell'Ordine della Giarrettiera, il più antico e illustre ordine nobiliare britannico, cui sono ammesse solo un pugno di persone.

camilla carlo e diana

 

E così la dichiarazione di sabato della regina, quando ha espresso il «sincero desiderio» che Camilla diventi regina, è stata l'incoronazione di fatto della consorte di Carlo. Quanto a lui, ha perseguito questo obiettivo fin dall'inizio: perché per il futuro re, Camilla è un'ancora psicologica indispensabile. Quando è con lei, si mostra più a suo agio, rilassato, alla mano: Camilla su di lui ha un effetto calmante, stabilizzante. E d'altra parte è nel suo carattere: la futura regina è la classica gentildonna di campagna inglese, più a suo agio col Barbour e gli stivaloni di gomma, in compagnia dei suoi amati cavalli, invece che con tiara e strascico nello sfarzo dei palazzi.

 

carlo e camilla

Amante del buon vino, dotata di grande senso dell'umorismo, Camilla è descritta da chi la conosce come una donna con i piedi per terra che aiuta il marito a stare ancorato al suolo. E dicono che non si sia affatto indispettita a vedersi ritratta da giovane in The Crown come una specie di mangiauomini. Ma l'uscita di Elisabetta ha avuto anche il significato di consolidare l'istituzione, di preparare i sudditi all'inevitabile transizione e fare in modo che avvenga senza scosse. Certo, ieri sui social media c'era chi storceva il naso: ma l'operazione complessivamente ha avuto successo. E la rivincita finale di Camilla segna il pieno ingresso della monarchia britannica nel Ventunesimo secolo.

 

principe carlo e camilla carlo e camilla d inghilterracarlo e camilla d inghilterracarlo e camilla d inghilterrajohn travolta e lady dianacarlo e camilla d inghilterracarlo e camilla d inghilterraincidente di lady dianacarlo e camilla d inghilterracarlo e camilla d inghilterracarlo e camilla d inghilterracarlo e camilla con papa bergogliopeter, autumn phillips carlo elisabetta e camilla carlo e camilla in nuova zelanda 3CARLO E CAMILLA NON RIESCONO A CONTROLLARE LE RISATEcamillacarlo e camillaregina carlo e camillacarlo e camilla 1carlo e elisabettacarlo e camilla 2la regina elisabetta, camilla e carlo

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”