reinhard marx bergoglio

SCISMAGIC MOMENT - CON L'OFFERTA DI DIMISSIONI AL PAPA DALLA GUIDA DELLA DIOCESI DI MONACO E FRISINGA, IL 68ENNE CARDINALE REINHARD MARX SCATENA UN TERREMOTO NELLA CHIESA PERCHÉ, QUESTA VOLTA, LA BOMBA NON ARRIVA CERTO DA UN OPPOSITORE DEL PAPA MA DA UN SUO UOMO DI FIDUCIA - L’OBIETTIVO DI “AGGIORNARE” LA DOTTRINA SU MORALE, CELIBATO, SESSO, DONNE E FAMIGLIA, PROVANDO A RICONQUISTARE LA FIDUCIA DEI CATTOLICI TEDESCHI FERITI DALLA PIAGA DELLA PEDOFILIA, E’ STATO MANCATO E IL CLERO TEDESCO E’ DELUSO PER LE MANCATE APERTURE DI BERGOGLIO...

Fabio Marchese Ragona per “il Giornale”

 

papa francesco reinhard marx

Un gesto simbolico, perché tutti vedano che il cristianesimo e la fede in Germania hanno bisogno di un nuovo inizio, non soltanto sul tema della pedofilia ma sui grandi temi che da anni vengono discussi, tra scontri e polemiche. Con l' offerta di dimissioni al Papa dalla guida della diocesi di Monaco e Frisinga, il 68enne cardinale Reinhard Marx scatena un nuovo terremoto nella Chiesa perché, questa volta, la bomba non arriva certo da un fermo «oppositore» del Papa argentino ma da un suo uomo di fiducia, dal porporato che Francesco ha voluto nel ristretto consiglio dei cardinali che lo aiuta per la riforma della Curia e che ha messo a capo del Consiglio per l' Economia della Santa Sede.

 

Reinhard Marx

Un vescovo d' impronta fortemente progressista, come del resto la maggioranza dei presuli del suo Paese, che, mostrando chiari segni di delusione, ha provato negli ultimi anni a cambiare la Chiesa tedesca lanciando nel marzo del 2019 un sinodo nazionale biennale, con l' obiettivo di «aggiornare» la dottrina su morale, celibato, sesso, donne e famiglia, provando a riconquistare la fiducia dei cattolici tedeschi feriti dalla piaga della pedofilia.

 

Tema, quello degli abusi sui minori, sul quale Marx ha basato quasi interamente la sua lettera consegnata a Francesco il 21 di maggio. Ma è chiaro che la missiva con tanto di dimissioni, che arriva in uno dei momenti più difficili nei rapporti tra Vaticano e Chiesa tedesca, nasconde un' insofferenza di fondo per delle mancate aperture di Bergoglio che in Germania attendono da diverso tempo.

 

papa francesco reinhard marx 2

L' ultima sfida lanciata al Vaticano risale a meno di un mese fa quando i sacerdoti di circa 100 chiese cattoliche tedesche hanno benedetto centinaia di coppie gay, nonostante la Santa Sede abbia definito ufficialmente «illecita» questa pratica.

 

Iniziativa «pro-arcobaleno» dalla quale i vescovi tedeschi hanno preso ufficialmente le distanze, anche se il presidente della Conferenza Episcopale e vescovo di Limburg, monsignor Baetzing, qualche mese prima aveva affermato che «le persone in unioni omosessuali vogliono la benedizione della Chiesa, dobbiamo affrontare questo desiderio, abbiamo bisogno di un confronto intenso, dobbiamo valutare in modo nuovo l' omosessualità e le unioni di vita fuori dal matrimonio».

papa francesco reinhard marx 3

 

Questa è solo la punta dell' iceberg perché le frizioni, che secondo molti analisti cattolici potrebbero sfociare in un drammatico scisma, vanno avanti da diverso tempo: il cardinale Marx, che dal 2014 ha guidato la Conferenza Episcopale Tedesca fino al termine del suo mandato nel 2020, non si era ricandidato, rimarcando la sua delusione per la mancata apertura del Papa sul tema del celibato sacerdotale dopo il Sinodo sull' Amazzonia. Ma il porporato aveva già fatto la voce grossa in passato dicendo sin da subito che il sinodo della Chiesa tedesca sarebbe stato «un processo vincolante».

 

reinhard marx

Affermazioni che avevano ricevuto però uno stop proprio dal Vaticano, in particolare con due lettere ufficiali del cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi e di monsignor Filippo Iannone, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, che avevano bollato l' iniziativa come «ecclesiologicamente non valida», che «viola le norme canoniche» e che di fatto è rea di «alterare le norme universali e dottrinali della Chiesa». Un evento, ancora in corso, che effettivamente si attesta su posizioni sempre più distanti dal magistero cattolico e in cui i laici hanno diritto di voto al pari dei vescovi e degli arcivescovi.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…