crisi grano ucraina putin profughi migranti

SENZA IL GRANO RISCHIAMO UN'ONDATA MIGRATORIA SENZA PRECEDENTI VERSO L'EUROPA - SE QUEI 22 MILIONI DI TONNELLATE DI DERRATE NON ARRIVANO A DESTINAZIONE, CI SAREBBERO CARESTIE IN AFRICA E ASIA E POPOLI AFFAMATI SI METTEREBBERO IN MARCIA: IN ITALIA POTREBBERO ARRIVARE ALMENO 400 MILA PERSONE - L'IPOTESI E' FAR VIAGGIARE I CEREALI VIA TRENO ATTRAVERSO LA BIELORUSSIA FINO AI PAESI BALTICI, MA MINSK VUOLE QUALCOSA IN CAMBIO...

1. LE VIE DEL GRANO: I TRENI O IL BOSFORO

Francesca Basso per il “Corriere della Sera”

 

SILOS DI GRANO IN UCRAINA

Il blocco navale russo davanti al porto ucraino di Odessa rischia di avere un effetto drammatico sulla sicurezza alimentare globale. L'Unione europea sta cercando in ogni modo di portare fuori dall'Ucraina i cereali (sono bloccati nei silos 22 milioni di tonnellate di grano, la metà dell'export del Paese, come ha ricordato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky) e ne discuterà anche al Consiglio europeo straordinario di lunedì e martedì prossimi. Il presidente Charles Michel, nella lettera d'invito ai leader Ue, ha sottolineato la necessità di «coordinare meglio le iniziative multilaterali».

silos di grano in ucraina 2

 

Nonostante diversi tentativi di dialogo, da parte russa non c'è apertura. Ancora ieri il presidente Vladimir Putin in un colloquio con il cancelliere austriaco, Karl Nehammer, ha detto che «in linea di principio» sarebbe disposto ad aprire «corridoi di export sicuri» ma a condizione che l'Ucraina smini i porti e soprattutto che siano tolte le sanzioni occidentali. Un'ipotesi al momento non percorribile. Intanto i leader Ue si concentrano su soluzioni alternative via terra. 

 

putin crisi del grano in ucraina 3

Tra le ipotesi, spiegava ieri una fonte Ue, c'è quella di far viaggiare i cereali via treno attraverso la Bielorussia fino ai Paesi Baltici.Avrebbe il vantaggio che le reti ferroviarie sono compatibili ma l'incognita è cosa vuole Minsk in cambio, probabilmente un'allentamento delle sanzioni, e dopo le tensioni dei mesi scorsi con Lituania e Lettonia un accordo sembra alquanto improbabile. 

 

Si intensificano i tentativi diplomatici. Ieri i ministri degli Esteri di Romania e Polonia, Bogdan Aurescu e Zbigniew Rau, hanno incontrato a Istanbul l'omologo turco Mevlut Cavusoglu nel tentativo di creare corridoi attraverso il Bosforo che siano sicuri,obiettivo proteggere le imbarcazioni commerciali dalle mine galleggianti nel Mar Nero. 

 

silos di grano in ucraina 6

La Commissione sta invece lavorando sia per la creazione dei corridoi via terra in Europa sia per andare incontro alle esigenze dei Paesi africani. E sta monitorando che i Paesi Ue non introducano dei blocchi alle esportazioni delle derrate alimentari che potrebbero peggiorare la situazione globale. 

 

Al summit dei leader Ue si collegherà anche il presidente dell'Unione africana Macky Sall. Bruxelles sta valutando di mettere in campo un aiuto macrofinanziario per i Paesi che si trovano a fronteggiare l'esplosione dei prezzi delle derrate alimentari, con gravi rischi di carestie e destabilizzazione sociale e politica. 

 

GRANO UCRAINA

La Commissione è anche impegnata nell'organizzazione di una conferenza globale sulla sicurezza alimentare e sulla migrazione con il coinvolgimento del presidente egiziano Al-Sisi. I leader Ue ribadiranno «l'impegno a mantenere il commercio globale di prodotti alimentari di base libero da barriere commerciali ingiustificate».

 

2. CRISI DEL GRANO, ALLARME PROFUGHI

Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

La guerra si avvicina all'Italia: l'esercito che la circonda è un'umanità affamata da Putin.

silos di grano in ucraina 5

Se la trattativa sul grano fallisse, se quei ventidue milioni di tonnellate di derrate dovessero marcire nei porti ucraini, la carestia nelle zone più povere dell'Africa e dell'Asia provocherebbe un'ondata migratoria senza precedenti verso l'Europa. E colpirebbe per primi gli Stati rivieraschi. 

 

Da settimane l'intelligence italiana ha informato il governo che il Paese rischia di essere investito da un flusso straordinario di arrivi calcolato in «centinaia di migliaia» di persone. «Quattrocentomila», conferma un esponente dell'esecutivo. Ecco l'ordigno con cui i russi minacciano il Vecchio Continente e tentano di trasformare le sue coste in un'altra trincea. 

profughi crisi del grano ucraina 3

 

L'emergenza è al centro delle discussioni al tavolo tecnico che riunisce palazzo Chigi, Farnesina, Viminale e servizi. È un tema affrontato davanti al Copasir dal direttore del Dis Belloni e dal ministro dell'Interno, che da giorni infatti ammonisce sull'imminenza di «una gravissima crisi umanitaria»: ha i dati degli sbarchi, già passati dai 15-20 mila degli anni precedenti ai 55 mila attuali. E non a caso il maggior numero di migranti arriva da Egitto, Bangladesh, Tunisia: proprio i Paesi che importavano ingenti quote di grano ucraino e che ora devono rivolgersi ad altri mercati a prezzi altissimi.

 

profughi crisi del grano ucraina 2

«Il blocco dei porti inciderà sui flussi. Lo stiamo già vedendo. E non si potrà dire - ha detto ieri polemicamente la Lamorgese - che è per colpa mia. È un problema che l'Europa deve mettere al centro dei suoi programmi, visto lo scenario geo-politico che si sta determinando». Il 3 e 4 giugno i ministri dell'Interno dei Paesi Ue del Mediterraneo si riuniranno a Venezia, in vista del Consiglio europeo per gli affari interni della settimana seguente. Non si tratterà di un summit ordinario. Perché le conseguenze della guerra del grano - secondo la titolare del Viminale - «toccheranno in prima battuta certi Paesi, ma poi colpiranno l'intera Europa».

 

profughi crisi del grano ucraina 1

Una sorta di preavviso ai partner: stavolta non potranno voltarsi dall'altra parte. La drammatica quotidianità delle notizie che arrivano ai servizi raccontano come ancora oggi - per esempio - Grecia e Turchia lascino passare i barconi nelle loro zone di competenza. O come una dozzina di imbarcazioni delle Ong siano poste davanti al golfo della Sirte, in attesa di far rotta verso l'Italia. Le cose stanno cambiando, se è vero che dalla Tunisia sfidano il mare persino a remi. 

 

silos di grano in ucraina 1

«Non abbiamo visto niente», sospirava settimane fa il ministro Giorgetti. Per dirla con Renzi, «con la carestia rischiamo l'osso del collo. E ne pagheremmo le conseguenze». Il «ricatto del grano - così lo definisce il dem Fiano - è parte di una chiara strategia, degna del Kgb. Putin e i suoi servizi pensano infatti di usare l'aumento della pressione migratoria come strumento politico per destabilizzare l'Europa e incrinare l'atteggiamento che ha adottato contro la Russia». Come non bastassero le divisioni nella Ue sulle sanzioni contro Mosca. 

silos di grano in ucraina 3

 

Il punto è che se davvero quattrocentomila persone muovessero verso il Vecchio Continente, il Mediterraneo diverrebbe una sorta di Mar Nero, una proiezione dell'area di conflitto ucraino. In base a questi scenari, il sottosegretario alla Difesa Mulè ritiene che un domani l'Italia dovrebbe dotarsi di un ministero del Mare, mentre oggi «serve una risposta tempestiva per far fronte all'emergenza». La minaccia russa di far deflagrare la bomba migratoria smonta le tesi di chi parla di «pace» guardando ai sondaggi. 

 

putin crisi del grano in ucraina 2

Ma nonostante non veda «spiragli», sullo sblocco dei porti Draghi sta tentando una difficile mediazione con Putin e Zelensky: come spiegò a Biden, per quanto l'interlocuzione con Mosca sia «fortemente complessa», la questione del grano può essere una prima occasione per la costruzione della fiducia. E per evitare «conseguenze terribili».

GRANO UCRAINAsilos di grano in ucraina 4grano ucrainaCRISI DEL GRANOrussi rubano il granoSILOS DI GRANO IN UCRAINAputin crisi del grano in ucraina 1

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin benjamin netanyahu volodymyr zelensky

DAGOREPORT – TRUMP HA FINALMENTE CAPITO CHE NON POTEVA PERMETTERSI, COME È SUCCESSO A FERRAGOSTO IN ALASKA, DI FARSI PRENDERE DI NUOVO PER CULO IN MONDOVISIONE DA PUTIN - L’INCONTRO DI BUDAPEST NON POTEVA ASSOLUTAMENTE FINIRE CON UN NUOVO FALLIMENTO, MA DI FRONTE AL NIET DI MOSCA A OGNI COMPROMESSO, HA DOVUTO RINUNCIARE – ORA CI SONO DUE STRATEGIE: O RIEMPIE KIEV DI TOMAHAWK, MISSILI IN GRADO DI COLPIRE IN PROFONDITÀ LA RUSSIA, OPPURE SCEGLIE LA STRADA MORBIDA CHE VERRÀ LANCIATA DOMANI DAL CONSIGLIO EUROPEO (L’INVIO A KIEV DI 25 BATTERIE DI MISSILI PATRIOT) – L’INNER CIRCLE “MAGA” LO PRESSA: “L’UCRAINA? LASCIA CHE SE NE OCCUPI L’UE” –  IN USA MONTA L’ONDATA DI SDEGNO PER LA SALA DA BALLO ALLA CASA BIANCA - LA STRIGLIATA A NETANYAHU DEL TRIO VANCE-WITKOFF-KUSHNER… - VIDEO

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! -SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO, ETC.), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE!), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO

matteo salvini alberto stefani luca zaia

DAGOREPORT - LUCA ZAIA MINACCIAVA DI DIVENTARE UN SERIO “PROBLEMA” PER MATTEO SALVINI E FORSE LO SARÀ: NON POTENDO IL “DOGE”, PER ORDINE DI SALVINI IN COMBUTTA CON MELONI, GUIDARE UNA LISTA A SUO NOME, UNA VOLTA SBATTUTO A CAPOLISTA IL SUO ENTUSIASMO POTREBBE SCEMARE E LA LEGA IN VENETO CORRE IL RISCHIO DI UN SORPASSO DI FRATELLI D'ITALIA - EVENTUALITA' CHE METTEREBBE DI NUOVO IN DISCUSSIONE LA LEADERSHIP DEL "CAPITONE" - I RAS LOCALI HANNO CRITICATO PER ANNI SALVINI, SENZA MAI AVERE IL CORAGGIO DI SFIDUCIARLO. QUESTA VOLTA, TRA UN VANNACCI CHE SI PRENDE I PIENI POTERI NEL PARTITO E I MALUMORI PER LA "CESSIONE" DELLA LOMBARDIA A FDI, UN FLOP IN VENETO POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO - SE SALVINI NON RIDE IN VENETO, ELLY SCHLEIN POTREBBE PIANGERE IN CAMPANIA: IL GRILLONZO ROBERTO FICO NON ENTUSIASMA E FA INCAZZARE DE LUCA CON LE SUE LEZIONCINE ETICHE SUI CANDIDATI. TANT'E' CHE TRA I FEDELISSIMI DI DON VICIENZO È PARTITO IL FUGGI FUGGI VERSO LE SIRENE DELLA DESTRA DI POTERE...

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…