SONY D’ORO - LA CASA DISCOGRAFICA PAGA I DANNI A UNA DONNA CHE È STATA RIPRESA CON L’AMANTE IN UN VIDEO DI GIGI D’ALESSIO - LA SIGNORA AVEVA CHIESTO I DANNI PER L’ANGOSCIA SOPPORTATA DOPO LA PUBBLICAZIONE DELLA CLIP, CHE AVEVA FATTO DIVENTARE DI DOMINIO PUBBLICO LA SUA RELAZIONE CLANDESTINA - LA SONY SOSTENEVA CHE C’ERA UN CONSENSO TACITO, VISTO CHE LA REGISTRAZIONE ERA AVVENUTA IN PUBBLICO, MA SECONDO LA CASSAZIONE…

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Patrizia Maciocchi per www.ilsole24ore.com

 

GIGI DALESSIO GIGI DALESSIO

Sony paga i danni alla signora ripresa in un video di Gigi d’Alessio, mentre sta mano nella mano, in una romantica serata napoletana, con un signore diverso da suo marito. Così una relazione extraconiugale diventa di dominio pubblico, in una zona nella quale il Dvd del cantante va a ruba, venduto anche in abbinata con Sorrisi e Canzoni Tv.

 

È la stessa provincia, in cui abita la signora, dove le persone amano molto la musica e sono curiose. Lo scrivono i giudici «laddove la semplice notizia della relazione extraconiugale di una donna, ed ancor più dell’esistenza di tracce materiali visibili di tale relazione, suscitano ampia curiosità».

 

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Una popolarità non cercata, dalla quale la Corte d’Appello - con una decisione condivisa dalla Cassazione (sentenza 36754)- aveva presunto un danno alla lesione del diritto alla riservatezza e alla reputazione oltre che morale, per il patema d’animo sopportato. Angoscia dovuta al fatto che, sulle note della canzone “Oi nenna nè”, collegata al videoclip, era diventata di dominio pubblico una relazione sentimentale segreta.

 

L’assenza di un set esclude il consenso tacito

Per la Sony i danni non erano dovuti, perché si doveva presumere un consenso tacito, come avviene in caso di registrazioni di eventi che si svolgono in pubblico. In più la signora si era accorta di essere stata inquadrata per «aver soffermato lo sguardo sullo strumento di ripresa per alcuni istanti».

GIGI DALESSIO GIGI DALESSIO

 

Ma l’occhiata fugace non basta per desumere il consenso, che deriva solo dalla piena consapevolezza. Era dunque semplice curiosità verso la telecamera. I giudici valorizzano anche l’assenza di una preparazione scenografica, o comunque la sistemazione di mezzi che facessero chiaramente individuare il campo delle riprese e la finalità del video.

 

Senza successo la società ricorrente, fa presente che il menage della signora era già compromesso perché con il suo ex c’era già stata una separazione, qualche mese prima. Ma è un argomento boomerang. La Suprema corte precisa, infatti, che si diventa ex solo dopo il divorzio e che, anzi, la prova dell’infedeltà può pesare in caso di scioglimento del matrimonio, per un’ eventuale addebito.

 

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Quindi la Sony paga. E per quanto riguarda il danno patrimoniale, essendo la donna non nota, la cifra sarà quella che si presume avrebbe potuto chiedere per cedere l’ immagine. “Oi nenna nè” “veicolo” dell’informazione che avrebbe dovuto restare riservata, è dedicata, come si legge nel promo «a tutti quelli che hanno scoperto di poter amare ancora». Appunto

 

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