VI RICORDATE DEI DUE TURISTI TEDESCHI CHE HANNO SPERONATO LA BARCA DI UMBERTO GARZARELLA, UCCIDENDO LUI E GRETA NEDROTTI SUL LAGO DI GARDA? È ARRIVATA LA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI BRESCIA, CON PENE MOLTO INFERIORI RISPETTO A QUANTO CHIEDEVA LA PROCURA: QUATTRO ANNI E SEI MESI A PATRICK KESSEN, CHE ERA AI COMANDI AL MOMENTO DELL’INCIDENTE, DUE ANNI E UNDICI MESI AL SUO AMICO CHRISTIAN TEISMANN - I GENITORI DI GRETA: “NON POSSIAMO FARE ALTRO CHE ACCETTARE IL GIUDIZIO, LA LEGGE ITALIANA È QUESTA. LA CONDANNA LA SCONTEREMO PER TUTTA LA VITA”

-

Condividi questo articolo


 

Claudia Guasco per “il Messaggero”

 

PATRICK KASSEN E L'AMICO IN BARCA SUL LAGO DI GARDA PATRICK KASSEN E L'AMICO IN BARCA SUL LAGO DI GARDA

La notte del 19 giugno scorso l'aria era tersa, l'acqua immobile illuminata dalla luna. Il gozzo di legno con a bordo Umberto Garzarella, 37 anni, e Greta Nedrotti, 24 anni, era fermo con le luci laterali accese. Il Riva Aquarama è piombato loro addosso, uccidendo Umberto sul colpo mentre il corpo di Greta è stato trovato il giorno dopo a cento metri di profondità.

greta nedrotti greta nedrotti

 

«Non ci siamo accorti di quella barca, abbiamo sentito un rumore e pensavamo di aver colpito un tronco», si sono difesi i due tedeschi del motoscafo davanti ai giudici del Tribunale di Brescia. Che ieri hanno emesso un doppio verdetto di condanna, ma con pene decisamente inferiori rispetto alle richieste dalla Procura. «Alla fine sembra che la colpa sia del mio Umberto che si è fermato con la barca in mezzo al lago», è l'amarezza del papà Enzo.

 

LE PERIZIE

umberto garzarella umberto garzarella

Quattro anni e sei mesi a Patrick Kassen, che ha ammesso di essere ai comandi al momento dell'incidente, due anni e undici mesi Christian Teismann, manager di una multinazionale che produce computer e proprietario del Riva. Il pm Maria Cristina Bonomo aveva chiesto sei anni e mezzo per il guidatore e quattro anni e sei mesi per l'amico, frequentatore abituale di Salò.

 

Le accuse: omicidio colposo, naufragio e omissione di soccorso. Ma quest' ultima contestazione non è stata riconosciuta dal giudice, poiché Greta dopo essere stata sbalzata dal gozzo con ferite gravissime è morta in un paio di minuti. Nessuno avrebbe potuto salvarla.

la barca di umberto garzarella la barca di umberto garzarella

 

Il processo è stata una battaglia di perizie. Per i consulenti della Procura il Riva correva a più di 20 nodi circa 40 chilometri orari - la difesa ha contestato le modalità di misurazione sostenendo invece che l'imbarcazione dei due tedeschi viaggiasse «tra i 7,8 e i 9,5 nodi». E poi c'è la questione dell'alcol.

 

Gli investigatori hanno ricostruito l'allegra giornata dei tedeschi, con vari brindisi mentre assistevano al passaggio della Mille Miglia e cena finale al ristorante. Il gozzo dilaniato è stato trovato all'alba del giorno dopo da un pescatore e, quando i carabinieri hanno rintracciato i due amici che dormivano in hotel, Teismann si è rifiutato di eseguire il test, mentre il tasso alcolemico di Kassen era di 0,38 grammi per litro di sangue.

 

GRETA NEDROTTI GRETA NEDROTTI

Dunque inferiore al limite di legge (che è 0,5 grammi, come per la guida dei veicoli) e si trattava tra l'altro del secondo test: il primo avrebbe dato risultato negativo. Il fatto che fossero trascorse quattordici ore dallo schianto, secondo il pm, è determinante. «Solo con una lettura partigiana e intellettualmente disonesta si può ignorare la velocità con la quale il motoscafo Riva ha travolto la barca.

 

Come non hanno potuto vederla? La totale assenza di lucidità del pilota Patrick Kassen lo ha reso possibile. Hanno consumato alcolici per tutto il pomeriggio». Quanto a Teismann, per i suoi legali Michele e Alessandro Gentiloni Silveri «era un semplice passeggero del motoscafo condotto da Kassen. Giuridicamente è difficile ipotizzare una sua responsabilità per l'incidente. Proporremo l'appello».

umberto garzarella umberto garzarella

 

IL DOLORE DEI GENITORI

Alla lettura del verdetto, come a tutte le udienze del processo, c'erano il padre di Umberto e i genitori di Greta. «Non possiamo fare altro che accettare il giudizio, la legge italiana è questa.

 

La nostra condanna è iniziata il 19 giugno - dicono il papà e la mamma della ragazza - Purtroppo non ci sono le leggi per l'omicidio nautico, ci auguriamo che questo dolore per lo meno servirà ad altri. Non ci aspettavamo pene più pesanti, ma noi la condanna la sconteremo per tutta la vita. E fa male. Comunque abbiamo fatto tutto quello che potevamo. Adesso andiamo avanti, è l'unica».

la barca sventrata di umberto garzarella 2 la barca sventrata di umberto garzarella 2

 

Il 19 dicembre Enzo Garzarella ha incontrato Teismann sulla tomba del figlio, che quel giorno avrebbe compiuto gli anni. «Ho parlato con i due imputati, sono sempre andato in aula per rispetto ai ragazzi ma non ho mai riflettuto sull'entità della pena», racconta.

 

umberto garzarella umberto garzarella

«Dentro di me pensavo: Magari è stata una disgrazia. Però la sera era troppo limpida, è impossibile non accorgersi di tagliare in due un gozzo. Per me la vita è finita quel giorno. Non sono nemmeno riuscito a entrare nell'appartamento di mio figlio, non ho il coraggio di sistemare la sua roba. Vado nel bosco in montagna, aggiusto la nostra casetta e la sera mi scende la malinconia perché non posso raccontargli tutto quello che ho fatto».

la barca sventrata di umberto garzarella la barca sventrata di umberto garzarella lago di garda 2 lago di garda 2 umberto garzarella umberto garzarella greta nedrotti greta nedrotti cadavere ritrovato sul lago di garda cadavere ritrovato sul lago di garda GRETA NEDROTTI GRETA NEDROTTI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...