massimo bochicchio

LA VITA DA PASCIA’ DI MASSIMO BOCHICCHIO, DETTO “ER FANFARA” - SPESE PER 107.000 EURO OGNI MESE: I LUSSI DEL BROKER GRAZIE ALLE TRUFFE - DAGLI AFFITTI DELLE CASE DI ROMA, LONDRA E CAPALBIO ALLE DUE CARTE DI CREDITO SENZA LIMITI DI SPESA DATI ALLA MOGLIE - LA CORTE DI GIUSTIZIA DELLE ISOLE VERGINI AVRÀ IL COMPITO DI TROVARE IL TESORO DI BOCHICCHIO. L'AMMISSIONE DEI CREDITORI ALLA LIQUIDAZIONE RAPPRESENTA UN GROSSO PASSO IN AVANTI PER SCOPRIRE DOVE POTREBBE ESSERE FINITA LA MONTAGNA DI SOLDI - LE VITTIME TRATTATE COME "SCIROCCATI" IN TELEFONATE TRA AMICI, SOLO PERCHÉ…

Alessandro Da Rold per “La Verità”

MASSIMO BOCHICCHIO

 

Sono passati ormai quasi 5 mesi da quando una motocicletta Bmw customizzata andava a schiantarsi contro un muretto sulla via Salaria a Roma. Era il 19 giugno. E da quel giorno la storia di Massimo Bochicchio, il trader romano accusato di aver truffato allenatori di calcio come Antonio Conte o semplici imprenditori, ha preso tutta un'altra piega. In questi mesi il test del Dna sui resti di un corpo bruciato insieme con la moto hanno fugato solo in parte i dubbi sulla sua morte.

 

C'è stato anche il funerale, ma tutt' ora, nei locali della Capitale, come nei circoli del tennis dove Bochicchio era di casa, continuano a circolare leggende sul fatto che sia ancora vivo. Di certo, ad alimentare racconti e favole ci sono anche i ritardi con cui la Procura sta indagando sulla dinamica dell'incidente. Il fascicolo è fermo e dalla Procura non circolano indiscrezioni.

 

bochicchio

Ma a generare nuove leggende sul trader di Capua sono soprattutto i tanti creditori che sperano di riavere i soldi che avevano investito negli ultimi dieci anni. Se infatti il processo penale di Roma si è estinto per la morte dell'imputato, all'estero le azioni legali vanno avanti. Lo scorso mese, intorno alla metà di ottobre, c'è stata la prima udienza nel tribunale di Tortola (nelle British Virgin Island) per la liquidazione di Kidman, ovvero la società di cui era titolare Bochicchio, con cui prometteva ai suoi investitori guadagni facili.

 

I liquidatori hanno ammesso tutti i creditori per almeno 350 milioni di dollari su 430 totali. Tra i creditori più noti ci sono Rodolfo Errani, ex patron della Cisa, ma anche il procuratore di calcio Federico Pastorello e l'ex ambasciatore Raffaele Trombetta. La Corte di giustizia delle Isole vergini avrà quindi il compito di trovare il tesoro di Bochicchio.

 

MASSIMO BOCHICCHIO E LA MOGLIE ARIANNA

Non sarà semplice, ma l'ammissione dei creditori alla liquidazione rappresenta un grosso passo in avanti per scoprire dove potrebbe essere finita la montagna di soldi che il trader romano raccontava di maneggiare. In una delle intercettazioni agli atti, è lui stesso a raccontare di gestire un investimento di almeno «1 miliardo e 800 milioni di euro». Bochicchio aveva conti e appoggi negli Stati Uniti, a Hong Kong, Panama, alle British Virgin Island, ma anche a Dubai o in Belize, tutti Paesi dove si era rifugiato alla fine del 2020 per sfuggire alla giustizia italiana e soprattutto a chi chiedeva indietro i propri investimenti. Di sicuro di soldi in casa di Bochicchio ne giravano tanti.

 

Tra l'impressionante mole di documenti che in questi anni le Procure di Milano e Roma hanno prodotto sulla truffa c'è anche un atto che permette di capire il tenore di vita che aveva «Il Fanfara», soprannome con cui lo avevano chiamato gli amici. È la richiesta di separazione che la moglie Arianna Iacomelli aveva deciso di portare avanti alla fine del 2020. I due si erano conosciuti nel 1999 poi si erano sposati nel 2004. Due figli, una vita all'estero, in lussuose case tra Londra e Miami, facevano da cornice a una vita idilliaca durata fino al febbraio del 2020, quando erano iniziati i problemi.

 

MASSIMO BOCHICCHIO E LA MOGLIE ARIANNA

O meglio, quando alcuni conoscenti della coppia avevano iniziato a chiedere conto dei loro investimenti. È lì che cambia tutto, come si legge nella memoria firmata dall'avvocato Yuri Picciotti. Ed è proprio per questo che alla fine del 2020, mentre il marito si trova all'estero nella speranza di risolvere i problemi finanziari, Arianna Iacomelli mette per iscritto quale è stato durante tutti questi anni di matrimonio il loro tenore di vita.

 

Si parla di un totale di 107.000 euro al mese (1 milione e 200.000 euro all'anno), divisi tra le spese per le case di Roma, Londra e Capalbio a cui vanno aggiunti i mutui per le case di Londra e Cortina. Poi si calcolano altri 4.000 euro per le spese di gestione della casa familiare, tra spesa al supermercato ed elettrodomestici.

 

massimo bochicchio e la moglie

Lo sport per i figli porta via poco al mese, appena 500 euro. Mentre per le pulizie di casa la colf incassa 4.500 euro mensili. Non solo. A questi vanno aggiunti anche 10.000 euro per le vacanze estive e invernali, senza dimenticare la rata mensile della scuola (5.000) e anche l'abbigliamento suo e dei bambini (altri 5.000 euro). Non bisogna poi dimenticare che la moglie di Bochicchio aveva anche a disposizione due carte di credito senza limite di spesa a cui va aggiunto anche uno stipendio di quasi 10.000 euro al mese, sempre concesso dal marito.

 

Tra le pagine della richiesta di separazione si parla anche di quei mesi infernali del 2020, quando il trader decide di trasferirsi all'estero lasciando moglie e figli. In quei giorni, come si legge nelle carte, Bochicchio invierà alcuni bonifici alla moglie. Ma anche l'avvocato della donna appare in difficoltà nel risalire alle proprietà del marito. «Non è facile dare conto della situazione patrimoniale del signor Bochicchio.

 

IL LUOGO DELL INCIDENTE IN CUI E' MORTO MASSIMO BOCHICCHIO

A prescindere dal calcolo delle spese mensili», la donna «non conosce pressoché nulla dell'attività svolta dal marito». Barbara Prampolini, giornalista e avvocato, anche lei truffata, definisce la vicenda «sempre più torbida. A parte le ovvie istanze per cercare di recuperare i denari sottratti, mette in luce un mondo fatto di persone senza scrupoli, millantatori e bugiardi. In tutta questa vicenda nessuno dice la verità, nessuno si assume responsabilità» spiega Prampolini. «Tante chiacchiere volte a imbrogliare le carte in un gioco al contrario: le vittime vengono trattate come allocchi o, per dirla alla Bochicchio, come "sciroccati" in telefonate tra amici, solo perché cercano di rientrare dei loro soldi. C'è rabbia. Mi fanno molta pena, dal primo all'ultimo protagonista di questa squallida storia».

BOCHICCHIO 2MASSIMO BOCHICCHIO CON LA MOGLIEMASSIMO BOCHICCHIOmassimo bochicchiobochicchioMASSIMO BOCHICCHIO E LA MOGLIE

Ultimi Dagoreport

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?