luigi di maio ponte morandi atlantia autostrade

L'AUTOSTRAGE DI DI MAIO: ''IO E CONTE SIAMO SULLA STESSA LINEA, E PER ME L'OBIETTIVO È LA REVOCA DELLA CONCESSIONE''. ATLANTIA IERI HA PERSO 883 MILIONI IN BORSA: SE SCATTA LA REVOCA E NON OTTIENE RISARCIMENTI, LA SOCIETÀ RISCHIA IL FALLIMENTO. LE AGENZIE DI RATING DECLASSEREBBERO SUBITO IL DEBITO, IN BALLO OLTRE 31.000 DIPENDENTI - SALVINI: ''IRRESPONSABILI, LORO LITIGANO E GLI AUTOMOBILISTI PAGANO''

 

  1. AUTOSTRADE: DI MAIO, IO E CONTE ABBIAMO STESSA LINEA

GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO

 (ANSA) - "Le dichiarazioni di Conte sono una grande strumentalizzazione dei giornali. Io e Giuseppe siamo stati fino alle cinque stanotte a votare la legge di bilancio in Aula e quindi abbiamo potuto vedere quelle prime pagine con titoli strumentalizzati insieme e confermiamo che abbiamo la stessa linea sulle autostrade". Lo afferma il ministro degli Esteri e leader M5S, Luigi Di Maio, ad Avellino.

 

  1. MANOVRA:DI MAIO, CE L'ABBIAMO FATTA, SCONGIURATO AUMENTO IVA

 (ANSA) - "Non era scontato arrivare fino a qui, ma ce l'abbiamo fatta. La manovra è approvata. È una buona manovra e oggi siamo felici di potervi guardare negli occhi e dirvi che per gli italiani non aumenterà l'IVA". Lo scrive Luigi Di Maio su facebook, sostenendo che "bisogna avere il coraggio di governare per cambiare le cose e noi, a differenza di altri, ci stiamo mettendo la faccia".

 

 "Sì, è vero: non siamo perfetti, ma ci battiamo con tutte le nostre forze per ottenere degli obiettivi onesti. So bene che dovrebbe essere la normalità, ma il tempo ci ha dimostrato che non è sempre stato così per tutti. Questo governo è nato su due promesse che in poco tempo sono diventate fatti: il taglio del numero dei parlamentari e il blocco dell'aumento dell'IVA. Questo è però solo l'inizio di un percorso che deve proseguire, perché abbiamo ancora tanto da fare. Penso prima di tutto alla revoca delle concessioni autostradali, perché anche su questo siamo determinati", conclude.

luciana lamorgese paola de micheli giuseppe conte luigi di maio

 

 

  1. AUTOSTRADE:RENZI, PUNIRE COLPEVOLI MA NO POPULISMO NORMATIVO

 (ANSA) - "Ultimo messaggio politico prima degli auguri su autostrade. Punire i responsabili del crollo del ponte è doveroso! Fare leggi improvvisate che fanno fuggire gli investitori internazionali è invece un autogol: niente è più pericoloso del populismo normativo. Ne parleremo a gennaio". Lo scrive su twitter, facendo riferimento al 'dossier' concessioni autostradali, il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.

 

  1. AUTOSTRADE: SALVINI, GOVERNO LITIGA E AUTOMOBILISTI PAGANO

 (ANSA) - La concessione ad Aspi va tolta o no? "Chiedetelo a Conte, Renzi, Di Maio e Zingaretti. Perchè Di Maio e Conte fino ad agosto avevano la scusa che è colpa di Salvini". E' la risposta dell'ex ministro Matteo Salvini, in visita all'ospedale Buzzi di Milano in occasione del Natale.

 

AUTOSTRADE

"Adesso che non c'è più Salvini al governo sono mesi che vanno avanti a litigare anche su questo - ha detto il leader della Lega. Il risultato è che stanno devastando il Paese perchè le concessionarie autostradali non fanno manutenzione. Ovviamente essendo in sospeso non spendono quattrini. Quindi è un altro episodio di irresponsabilità totale da parte dei signori che stanno abusivamente al governo. Se non lo fanno è perchè non sono capaci di farlo o perchè non vogliono farlo o perchè stanno litigando. Ma stanno pagando gli automobilisti italiani perchè la manutenzione è ferma".

 

 

  1. ATLANTIA FRANA IN BORSA SENZA L'INDENNIZZO RISCHIA IL FALLIMENTO

Sandra Riccio per ''La Stampa''

 

Terremoto in Borsa ieri per Atlantia. La società che controlla Autostrade, in una sola giornata, ha bruciato 883 milioni (-4,8% a 21 euro). A spingere in basso le azioni del colosso delle infrastrutture è stata la novità emersa sui contenuti nel decreto Milleproroghe che rendono più semplice la revoca delle concessioni autostradali. L' incertezza ha spinto gli investitori a vendere i titoli. Al centro dell' attenzione ci sono le tensioni con il governo che potrebbero diventare più aspre. A rischio ci sarebbe la solidità della società con possibili riflessi negativi su tutto il comparto nonché sui mercati obbligazionari e sui titoli bancari dell' Europa. Il rischio è che il conto finale vada a carico dei piccoli risparmiatori.

roberto tomasi

 

A spaventare gli investitori non è soltanto l' ipotesi della revoca della concessione autostradale ma anche la possibilità che Atlantia debba subire un taglio netto dell' eventuale indennizzo (stimato intorno ai 23-25 miliardi) che incasserebbe in caso di revoca. Secondo fonti finanziarie senza indennizzo mancherebbero ad Autostrade per l' Italia le risorse per ripagare circa 10,8 miliardi di debito (salvo accollo del debito da parte dello Stato a spese dei contribuenti quale conseguenza della «nazionalizzazione» della concessione) con il conseguente fallimento della società.

 

A catena l' impatto si ripercuoterebbe sul ripagamento di 5,3 miliardi di debito di AtlantiaSpa (che controlla l' 88% del capitale di Autostrade ed è garante di parte del debito della controllata).

 

MEME SU LUIGI DI MAIO E IL DITO MEDIO A MATTEO SALVINI

L' ammontare di debito complessivo in default (oltre 16 miliardi) avrebbe conseguenze sui mercati obbligazionari e bancari europei visto che la maggior parte del debito è rappresentato da titoli quotati detenuti da grandi investitori di debito internazionali, oltre che da grandi istituzioni finanziarie europee (ad esempio, Banca Europea per gli Investimenti) e italiane (Cassa Depositi e Prestiti, Banca Intesa, Unicredit), oggetto anche di prestiti Ltro della Banca Centrale Europea. E Autostrade per l' Italia ha anche emesso un prestito obbligazionario retail (per euro750 milioni) detenuto da circa 17.000 piccoli risparmiatori italiani.

 

Le agenzie di rating classificherebbero subito il debito di Autostrade per l' Italia e Atlantia al livello «junk», vale a dire spazzatura, con effetti negativi importanti per altre società del Gruppo Atlantia, come Aeroporti di Roma e il Gruppo Abertis, sui loro piani di investimenti e sull' occupazione. Le conseguenze a catena colpirebbero complessivamente un ammontare di debito sui mercati pari a circa 46 miliardi di euro e oltre 31.000 dipendenti.

 

Le norme sono state definite «incostituzionali» e «contrarie alle leggi europee» da Atlantia che si prepara così alla battaglia. In un comunicato diffuso ieri, Autostrade ha fatto sapere di aver «appreso» che il Consiglio dei Ministri avrebbe approvato il 21 dicembre «con la formula salvo intese - quindi ancora modificabile - delle disposizioni in materia di concessioni autostradali finalizzate, tra l' altro, a modificare ex lege alcune clausole della vigente Convenzione Unica di Autostrade per l' Italia (a suo tempo approvata con legge) in ordine alla revoca, decadenza o risoluzione meglio specificate nella bozza di decreto legge».

salvini e conte

 

Anche se il testo del decreto non è ancora definitivo, l' ipotesi è che le Camere lo convertano presto in legge, Autostrade ritiene che presenti «rilevanti profili di incostituzionalità e contrarietà a norme europee».

Per questo «sta valutando ogni iniziativa» volta alla tutela dei propri diritti, in termini di «legittimità costituzionale e comunitaria».

 

Dopo quanto emerso, gli analisti di Equita hanno tagliato il target price sul titolo, vale a dire le potenzialità di incremento delle quotazioni di Borsa, del 5%. Gli analisti di Banca Akros commentano: «Questa è una cattiva notizia.

Non è chiaro come il decreto influenzerà le trattative tra il governo italiano e Atlantia». I rischi «di una lunga battaglia legale» potrebbero tuttavia portare ancora «a un accordo sul contenzioso, dunque a un patteggiamento».

 

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...