berizzi meloni

E' PARTITO L'ASSALTO ALLA MELONI - PER LA RUBRICA “PEZZO A TESI PER ATTACCARE QUALCUNO” LEGGERE L’ARTICOLESSA DI “REPUBBLICA” BY BERIZZI CON CUI SI TEORIZZA UNO SPOSTAMENTO DELLA GALASSIA NEOFASCIA DA SALVINI ALLA MELONI - E PER DIMOSTRARLO SI INTERVISTA QUALCHE EX DI FORZA NUOVA (MAI ALLEATI NEANCHE CON LA LEGA) O FUORISCITI: TUTTO UN IPOTIZZARE, TEOREMI, LINK FITTIZI PER TENERE ALTA L’ALLERTA SUI FASCI REDIVIVI E SCARICARLI ADDOSSO ALLA MELONI (CHE INVECE GLI HA PURE FATTO CAUSA PER UN APPARTAMENTO OCCUPATO)

Paolo Berizzi per www.repubblica.it

 

intervento di paolo berizzi

L'ultradestra torna a casa. No, non stiamo parlando dei flop elettorali collezionati dalle due principali formazioni neofasciste italiane - CasaPound e Forza Nuova (quest'ultima appena confluita nel nuovo contenitore fascio-negazionista Italia Libera). Ci riferiamo ai sommovimenti in atto nella galassia nera in questa stagione complessa segnata dall'incertezza dei partiti e dalla pandemia: in particolare, in prospettiva, all'orizzonte al quale guardano i movimenti che si collocano a destra della destra. Un orizzonte "nuovo", se è possibile usare questo termine. Ridisegnato da capi e capetti con un andamento intermittente, ma che ora si delinea.

 

rimini ronde nere forza nuova 4

Dopo una stagione di vicinanza ideale, alleanze, ammiccamenti, affinità elettive, strappa e cuci con la Lega salviniana e nazionalista - che su impulso del "capitano" Matteo lo aveva abbracciato e anche un po' cannibalizzato usando il gancio del sovranismo - il mondo della destra più dura, xenofoba e nostalgica guarda adesso non più alla "copia" ma all'"originale": i Fratelli d'Italia. È il carro sul quale si prepara a salire la neofascisteria nell'era Covid. Il carro dei "patrioti".

 

forza nuova

Una definizione usata da Giorgia Meloni nella sua comunicazione e anche, ormai puntualmente, dai militanti dei gruppi identitari extraparlamentari. Le manovre di avvicinamento sono già iniziate: quelle di CasaPound in modo plasticamente più visibile, quelle dell'(ormai ex) Forza Nuova con una tempistica diversa e strategie e linguaggi ancora da definire. Ma una cosa è certa: sia l'una che l'altra, ognuna con i suoi schemi e le sue modalità, si preparano a portare acqua al partito tricolore.

ROBERTO FIORE FORZA NUOVA

 

Il partito nel quale i camerati del vecchio e nuovo millennio non hanno certo difficoltà a riconoscere i tratti della loro identità, i loro valori. Lì ci sono le radici della loro storia: l'inizio di un percorso dal quale CPI e FN hanno poi deviato. Ma che in fondo è lo stesso da cui arrivano tanti esponenti e dirigenti di FdI, la vecchia fiamma tricolore nel simbolo. Incominciamo questo viaggio da Forza Nuova - la chiamiamo ancora così, anche se "abbiamo messo nel cassetto la nostra bandiera", per dirla con il ras romano pluripregiudicato Giuliano Castellino.

 

GIORGIA MELONI ALLA CAMERA

"L'estrema destra punta a riciclarsi con Fratelli d'Italia per due motivi. Primo motivo: in questo modo crede di ripulirsi da scandali e violenze di piazza. Il che è a dir poco discutibile. Secondo: è un approdo, diciamo, naturale. Terzo: spera di riuscire a capitalizzare più di quanto non sia riuscita a fare con la Lega di Salvini. Che l'ha sì sdoganata. Ma per poi sostanzialmente mollarla, dopo averla usata. Cosa che potrebbe riaccadere domani con Meloni".

 

Lui è Massimo Perrone, ex dirigente forzanovista. Da anni ha preso le distanze da Fiore &co. Non rinnega la sua storia e le sue idee, essendo cresciuto per altro nei quadri delle organizzazioni giovanili del Msi di Giorgio Almirante (lo stesso Fronte della Gioventù frequentato da "Giorgia" quando era ormai avviato verso il tramonto).

 

Massimo Perrone

"I neofascisti si mettono a disposizione perché chi crea confusione fa sempre comodo a un partito in ascesa che ha voti, uomini e risorse. Chi crea confusione - continua Perrone - funge da cooperativa di servizio quando serve. Ricordo quando, come Forza Nuova, ci mettemmo al servizio di Alessandra Mussolini che fondò Azione Sociale poi confluito in Alternativa Sociale". Il passaggio da Salvini alla Meloni, dunque. "Salvini non è mai stato uno dei nostri. Ha fatto finta, il suo è stato solo un calcolo politico, astuzia da politicante. Non ha i nostri valori e i nostri ideali, è sovranista tanto al chilo. Ha sfruttato la buona fede di tanti ragazzi e anche di Borghezio, salvo poi scaricarlo".

 

ROBERTO FIORE FORZA NUOVA

A differenza di CasaPound, va detto, Forza Nuova non ha mai stretto alleanze né flirtato con la Lega. Ma in più occasioni, quando il Salvini dei respingimenti e dei porti chiusi era ministro, l'"uomo forte" al governo che postava "tanti nemici tanto onore" nel genetliaco di Mussolini, da Roberto Fiore sono arrivati espliciti apprezzamenti. Fino al riconoscimento-ammissione che sì, "Salvini ha saputo, meglio di altri, interpretare le nostre sfide e tradurre in fatti alcune delle idee che noi portiamo avanti da anni".

 

Così parlò l'ex terrorista di Terza Posizione dopo la batosta di Fn alle elezioni europee del 2019 (la stessa cosa toccò ammettere, leccandosi le ferite, anche a Simone Di Stefano, leader di CasaPound). Come tutti i fatti della politica, anche i terreni di contiguità tra Forza Nuova (e derivati) e FdI - ufficialmente smentiti da entrambi - vanno visti scavando sotto la superficie. Anche dei luoghi fisici.

forza nuova

 

Via Paisiello, quartiere Parioli, Roma. In una palazzina elegante al civico 40 c'è la sede di Forza Nuova. L'appartamento - come noto - fa parte del patrimonio immobiliare della fondazione Alleanza Nazionale. Ha già ospitato la redazione del Giornale d'Italia e de La Destra di Francesco Storace. Forza Nuova l'ha occupato da anni. Giorgia Meloni dice di avere fatto causa per lo sfratto.

 

Ad oggi non è ancora stato eseguito. Perché? Da via Paisiello sia Fiore sia il suo delfino romano Castellino (che di occupazioni s'intende) rilasciano interviste. Da lì "Giuliano" - come lo chiamano i suoi ragazzi, ultrà romanisti e laziali protagonisti dei violenti scontri no covid a fine ottobre nel cuore della capitale - ha lanciato il 29 ottobre, due giorni dopo le bombe carta e i cassonetti rovesciati, la coalizione fascionegazionista Italia Libera (FN, gilet arancioni, Carlo Taormina, no mask e ex M5S).

 

FORZA NUOVA

Da lì Fiore pontifica sul futuro: "Le forze di popolo, patriottiche e nazionaliste, uniscono le forze contro la dittatura sanitaria e il potere delle lobby". Dietro la svolta di Forza Nuova che, per rifarsi una verginità, finge di sciogliersi abbracciando Taormina e i gilet di Pappalardo, ci sono in realtà motivazioni molto meno ideali. Legate a non più tamponabili difficoltà finanziarie. La creatura politica di Fiore - ritenuto politicamente impresentabile anche da tanti dei suoi, da qui la scissione che ha svuotato il partito e dato alla luce una "Rete delle comunità forzanoviste" - è assediata da debiti su debiti. Buchi scavati negli anni. Debiti anche nei confronti delle segreterie che si sono avvicendate dagli anni '90 a oggi.

 

Luca Castellini

Ecco l'impulso a rinnovarsi dentro un nuovo soggetto politico, ecco la tentazione di sondare il terreno e offrirsi in dote all'area che ruota intorno a FdI. Dice ancora Perrone: "Non conosco le carte. Ma forse a FdI costerebbe di più mantenere quei locali se fossero vuoti piuttosto che occupati da chi, in qualche modo, li tiene in ordine". C'è chi la storia dell'appartamento dei Parioli la interpreta con malizia. "Che FdI abbia fatto causa è certo. Che faccia pressioni per cacciare via la banda Fiore e liberare i locali non è dato sapere", è il ragionamento sulla bocca di un parlamentare di lungo corso.

luca castellini

 

Da Roma a Verona. Nel segno di Italia Libera. Il lessico dei camerati forzanovisti fusi coi gilet arancioni spinge su alcune parole mantra: "Nazional Rivoluzionari", "patrioti", "popolo". Nazional rivoluzionario si definisce, in ogni salsa, Luca Castellini. Responsabile per il nord Italia di Fn e capo pluridaspato dell'Hellas.

 

Il ribellismo anti Stato, anti-sistema, anti dittatura sanitaria - l'ossimoro perfetto nel caso dei nostalgici del regime di Mussolini - viene declinato con uno slogan di bossiana memoria. "Padania libera!", scandiva il senatùr arringando la folla. Il primo passo della neonata Italia Libera nero-arancione è il franchising dello slogan. "Verona Libera", scrive sui social Castellini. Ci sarà Brescia Libera, Como Libera, Roma Libera, e via dicendo. Un brand nero come già lo erano state le varie Roma ai Romani, Brescia ai bresciani ecc. Nel nuovo asset i forzanovisti porteranno avanti ciò che provano a fare da tempo: catalizzare le spinte più dure (anche violente) delle protesta contro il governo Conte. Soffiando sulla paura e solleticando la pancia delle città. "Casa dei patrioti" è la sede di Fn a Verona. C'è questa firma sul video che Castellini ha postato: una "passeggiata della sicurezza" in zona stadio a Verona.

 

NEOFASCISTI

I "butei" della curva più a destra d'Italia fanno la ronda contro "degrado" e "spaccio". E dopo una violenta aggressione avvenuta davanti al loro pub The Den. "La nostra solidarietà arriva dalla strada... inauguriamo un ciclo di controllo militante del territorio. Verona Libera". Controllo militante, già. Ronde. Intruppati come soldati. Tutto cambia e niente cambia nel più antico pianeta neofascista ancora su piazza. Forza Nuova in teoria avrebbe chiuso la sua era dopo 23 anni, sempre stesso nome e stesso simbolo. E' probabile che l'era continui sotto mentite spoglie e nuovi padrini politici.

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)