AFFARI DI FAMIGLIA – LA MAMMA E LE SORELLE DI RENZIE USATE DA PAPÀ TIZIANO PER PRENDERE UN MUTUO DI “TOSCANA FIDI” PER L’IMPRENDITORIA FEMMINILE – INCASSATI I FINANZIAMENTI, DOPO UNA SETTIMANA LE AZIONI DI “CHIL POST” TORNANO A TIZIANO, CHE TRASFERISCE LA SEDE A GENOVA

Davide Vecchi per “il Fatto Quotidiano

 

tiziano renzitiziano renzi

   Una questione di famiglia. Non solo il padre Tiziano, ma anche la madre Laura Bovoli e le sorelle del premier Benedetta e Matilde hanno partecipato alla richiesta di garanzia che ha portato il ministero del Tesoro del governo guidato da Matteo a pagare un mutuo insoluto della società Chil Post, nel frattempo fallita.

 

E proprio grazie al coinvolgimento delle donne di casa la copertura è stata superiore del 20%. Incrociando inoltre la documentazione della Regione relativa alla garanzia con gli atti della Procura di Genova – che ha indagato Tiziano Renzi per bancarotta fraudolenta – si scopre che madre e sorelle del premier lasciano la Chil Post per entrare nella Eventi 6 e con questa ricevere la parte sana della loro ex società, poi trasferita a Genova e ceduta.

 

   ANDIAMO con ordine. Lo Stato nell’ottobre 2014 ha versato 236.803 euro dal fondo centrale di garanzia a Fidi Toscana, la finanziaria controllata dalla Regione creata nel febbraio 2009 per aiutare le aziende. La società di casa Renzi aveva presentato domanda a Fidi come “pmi femminile” ottenendo la copertura dell'80% del mutuo stipulato con il Credito cooperativo di Pontassieve. Il regolamento per accedere alla garanzia, infatti, all'articolo 4 specifica che il beneficio è rilasciato “per un importo massimo garantito non superiore al 60%” del finanziamento “elevabile all'80%” in caso di prestiti a “pmi femminili”.

tiziano renzi con i canitiziano renzi con i cani

 

Nel marzo 2009 la Chil Post ha tre soci: Laura Bovoli, Matilde e Benedetta Renzi. A loro, infatti, aveva ceduto le proprie quote Tiziano. Fidi Toscana accoglie la richiesta coprendo l'80% del finanziamento e lo comunica alla banca. Il 22 luglio 2009 l'istituto di credito delibera il mutuo e appena una settimana dopo, il 29 luglio, le tre donne rivendono tutte le loro quote a Tiziano Renzi che ritorna a essere proprietario della società.

 

Una variazione dell'assetto societario che il padre del premier avrebbe dovuto comunicare a Fidi Toscana, come impone l'articolo 19 del regolamento sottoscritto dalla Chil, parte integrante dal decreto 266 del 2009 della Regione. Ma tant'è: la società gode di ottima salute e farà sicuramente fronte al mutuo.

matteo renzi con il padre tizianomatteo renzi con il padre tiziano

 

E di fatto viene pagato fino al novembre 2011 quando si registra la prima rata insoluta. Ma la società nel frattempo ha subito una vera e propria rivoluzione. L'8 ottobre 2010 cede quella che i magistrati di Genova indicano come “parte sana della società” alla Chil Promozioni Srl (che dal 22 settembre 2011 cambierà nome in Eventi 6) di proprietà di Laura Bovoli, Benedetta e Matilde Renzi.

 

Matteo e Tiziano Renzi su CHIMatteo e Tiziano Renzi su CHI

Auto, contratti in essere, il tfr di Matteo: circa due milioni di euro ceduti dietro corrispettivo di 3.878,67 euro. Dopo sei giorni, il 14 ottobre 2010 Tiziano Renzi trasferisce la sede legale della società da Firenze a Genova, cambia lo statuto sociale, cede il ruolo di amministratore e vende la Chil Post, gravata da oltre due milioni di debiti, a Gianfranco Massone.

 

Variazioni che a Fidi Toscana non vengono comunicate. Eppure l'articolo 19 del regolamento impone ai “soggetti finanziatori, per ogni operazione ammessa, di comunicare le informazioni in loro possesso relative: all’assetto proprietario delle pmi; alle garanzie prestate a favore del soggetto finanziatore; alla titolarità del credito a seguito di cessioni”. Mentre le pmi “beneficiarie della garanzia devono comunicare a Fidi ogni fatto ritenuto rilevante inerente all'operazione garantita, ivi comprese le informazioni di cui al presente articolo”. Nonostante il fallimento della società e l'omissione delle comunicazioni, Fidi ha onorato il proprio impegno e ricevuto la contro garanzia da parte del Tesoro.

ENRICO ROSSI ENRICO ROSSI

 

   OGGI la vicenda arriva in aula regionale. Il capogruppo di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli, ha presentato un'interrogazione alla quale il governatore Enrico Rossi e la sua giunta dovranno dare risposta. “Per molto meno hanno condannato altri per truffa”, dice al Fatto Donzelli.

GIOVANNI DONZELLI jpegGIOVANNI DONZELLI jpeg

 

“Finora potevamo considerare questa vicenda politicamente immorale, ma i nuovi documenti dicono chiaramente che l'azienda della famiglia Renzi non ha rispettato le regole previste per la garanzia dell'80% sul debito, che è stata concessa da Fidi perché era un'azienda femminile e toscana. Invece, alla fine, il debito non è stato onorato e la garanzia è stata erogata e garantita nelle scorse settimane dal governo Renzi per un'azienda maschile e ligure. Non bisogna essere un esperto fiscalista per capire che questa vicenda è tutto meno che trasparente”.
 

 

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)