jfk john kennedy fitzgerald

AMERICA FATTA A MAGLIE - LE CARTE DI JFK: LA TELEFONATA CHE ANNUNCIAVA L'ATTENTATO DI DALLAS, IL SECONDO TIRATORE MAI TROVATO, IL RUOLO OSCURO DI HOOVER, LYNDON JOHNSON, IL VICE DIVENUTO PRESIDENTE, CHE SECONDO IL KGB ERA AL CENTRO DEL COMPLOTTO, ORDITO PER FAR FUORI UN PRESIDENTE SCOMODO, ACCUSARE L’URSS E AVERE IL PRETESTO PER UNA GUERRA. E IL PROGETTO DI BOB KENNEDY DI UTILIZZARE UN KILLER FORNITO DAL BOSS MAFIOSO SAM GIANCANA PER UCCIDERE FIDEL CASTRO...

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

j. edgar hoover e clyde tolson

 

La telefonata al giornale inglese che annunciava l'attentato di Dallas mezz'ora prima che avvenisse, il secondo tiratore mai trovato, il viaggio in Messico per progettare l’assassinio del presidente, il ruolo oscuro di Hoover, direttore dell'Fbi, che non voleva una commissione di inchiesta , e Lyndon Johnson, il vice divenuto presidente, che secondo il Kgb era al centro del complotto, ordito per far fuori un presidente scomodo, accusare l'Unione Sovietica, avere il pretesto per una guerra, e ancora, se complotto di Stato fu, la polizia di Dallas che sapeva e nulla fece, ma anche, scusate se è poco, il progetto di Bob Kennedy, Ministro della Giustizia, di utilizzare un killer fornito dal boss mafioso Sam Giancana, e da pagare 150000 dollari, per uccidere Fidel Castro: il materiale appena desecretato e’ come la caverna di Alì Babà, un tesoro che finalmente riesci a toccare e che ad altri tesori ti porterà, o forse no, forse ti illudera’ e ti ingannerà.

 

HOOVER

 Il New York Times ha messo su una specie di pubblico concorso del tipo “qualunque cosa vi colpisca, qualunque frasi abbiate letto abbiate letto, qualunque immagine vi ispiri un'idea, scriveteci e contribuite alla grande ricerca sui documenti del caso jfk”.

Mi sembra il modo giusto per affrontare l'ennesima puntata della fiction che da 54 anni, con immagini che chiunque al mondo ha visto decine di volte ,essendo stato John Fitzgerald Kennedy il primo presidente americano assassinato in era di televisione, accompagna e ossessiona gli americani e un pezzo del resto del mondo.

 

Il presidente Donald Trump ha fatto quello che la legge del 1991, promulgata da Bush senior per tamponare una fase di fanatico interesse per la fiction seguito a un film di Oliver Stone, chiedeva di fare al presidente in carica dopo 25 anni, ovvero declassificare una gran parte dei documenti salvo problemi insormontabili di sicurezza nazionale.

 

Appena la polemica pre-puntata ha cominciato a imperversare, assieme alle voci che volevano Cia ed FBI all'attacco per evitare la declassificazione, Trump ha dichiarato che invece era sua ferma intenzione seguire lo spirito della legge e che questo avrebbe fatto il giorno dovuto, ovvero giovedì 26 ottobre 2017, salvo ulteriori informazioni sull'argomento.

oswald in arresto

 Le pesanti pressioni dei servizi di sicurezza nazionale hanno avuto momentaneamente la meglio, alla fine sono stati resi noti circa 2189 documenti, e una parte e’ invece ancora riservata per una analisi ulteriore e per un termine massimo di sei mesi.

 

Fa un po' ridere che un materiale che ha avuto 25 anni di tempo per essere esaminata, ora necessiti di altri sei mesi, ma tant'è. Si tratterebbe di parti di indagini degli anni 70-80, ben dopo l'assassinio del 22 novembre del 1963, il timore dei burocrati sarebbe che persone sotto copertura, magari ancora in servizio o viventi, e metodi tuttora utilizzati, vengano rivelati e comunicati ai governi di altre nazioni.

 

 Se la verità fosse che ogni rivelazione rimanda a un'altra futura, e che l'unico modo per perpetuare il mistero di Dallas e il sogno di Camelot, per evitare che tutti e due le parti del mito Kennedy siano distrutte e che la distruzione butti giù anche un pezzo del già molto acciaccato grande sistema democratico americano, sia quello già seguito per 54 anni, ovvero tenere ben nascosta la verità che tutti conoscono’.

 

Intanto, nelle parole del Presidente Donald Trump, e mentre gli archivi nazionali giovedì sera vomitavano una quantità impressionante di documenti, ” non ho altra scelta”,” un danno potenzialmente irreversibile” alla sicurezza nazionale potrebbe essere contenuto in quella parte di documenti per i quali sono richiesti altri 6 mesi di revisioni.

 

jack ruby

In quelli invece liberati dagli archivi nazionali, si comincia a vedere che Edgar Hoover, direttore dell'FBI, era furioso e convinto che sarebbe cresciuto il sospetto di un complotto e di una cospirazione, proprio perché Lee Oswald fu ucciso da Jack Ruby. Nelle sue parole “Non c'è niente di più nel caso Oswald se non che è morto, ma la cosa di cui sono preoccupato e così è il vice attorney general, Katzenbach, e’ di tirar fuori qualcosa che convinca l'opinione pubblica che Oswald è il vero assassino”.

 

Il fatto e’ che l’FBI aveva ricevuto una telefonata dall'ufficio di Dallas in cui si annunciava un complotto organizzato per uccidere Oswald. Era stato quindi messo in allarme l'intero Corpo di Polizia di Dallas e incaricato di proteggere a tutti i costi Oswald ma invece andò come andò.

Strano, no?

 

assassinio kennedy

Hoover non voleva una commissione presidenziale, apprendiamo inoltre, avrebbe preferito e caldeggio’ senza successo una relazione del dipartimento di Giustizia dopo una relazione dell' FBI. Lyndon Johnson appena insediato non lo ascolto’ e la settimana dopo l'assassinio di John Fitzgerald Kennedy nominò la Commissione Warren, dal nome del presidente; la Commissione lavoro’ per alcuni mesi e poi concluse che Oswald e Ruby erano gli unici due responsabili dell'intera vicenda e che nessun governo, nessuna organizzazione erano coinvolti.

 

assassinio jfk

Naturalmente Johnson, sempre stato uno dei grandi personaggi neri della vicenda, è menzionato nei files. Erano i sovietici a essere certi che ci fosse lui dietro l'attentato, inoltre temevano di essere accusati, come pretesto per una escalation, quindi decisero di attaccare per primi, facendo arrivare al FBI un memorandum preparato dal Kgb che sosteneva di avere le prove del ruolo di Johnson nell'assassinio di Kennedy.

 

Diciamo anche che i sovietici avevano una vistosa coda di paglia, visto che Oswald aveva vissuto per 3 anni in Unione Sovietica, era sposato con una russa, anche tornato in America aveva mantenuto legami, forse lavorato, con il Kgb, i servizi segreti sovietici. Il Kgb nel memoriale finito nelle mani di Hoover non solo insinua una relazione ambigua di Johnson con i due fratelli di Kennedy, Bob e Ted, lasciando intendere addirittura che il complotto potrebbe avere avuto degli organizzatori anche in famiglia, ma ventila l'ipotesi che l'intera operazione sia stata ordita per accusare l'Unione Sovietica e avere il pretesto di attaccarla e scatenare una guerra.

 

Il clima di guerra fredda si respira ovunque nei documenti.

 Il direttore della CIA di Johnson presidente, Richard Helms, dichiara che il presidente era certo che Kennedy fosse stato ucciso per vendetta per l’assassinio del presidente del Vietnam del Sud , Ngo Dinh Diem, arrestato e ucciso durante un colpo di stato nel 1963 appoggiato dalla Cia. Dice che Johnson ne parlava fin troppo apertamente. Perché?

 

jfk al telefono

Segue la storia inglese, che e’ appassionante. Un giornalista del Cambridge News aveva ricevuto una telefonata anonima circa mezz'ora prima dell'assassinio di Dallas nella quale lo si avvertiva di mettersi subito in contatto con l'ambasciata americana a Londra perché stavano per arrivare grandi notizie. Il giornalista non viene identificato, ma nel rapporto, compilato dal vice direttore della Cia, James Angleton, si dice che l’M15, i servizi segreti inglesi, hanno indagato su di lui e che si tratta di persona corretta e leale e senza sospetto di legame con alcun servizio straniero. Subito dopo l'assassinio aveva ritenuto doveroso rivolgersi alla polizia di Cambridge.

 

Infine, ci sono alcuni dettagli in più sul viaggio di Lee Oswald in Messico a fine settembre, di cui su Dagospia vi abbiamo già parlato , incontri con spie sovietiche ma soprattutto molti incontri con spie cubane,e un rapporto della CIA di Città del Messico che lo indica come uno che progetta di attentare al presidente americano, rapporto rimasto lettera morta evidentemente.

 

bobby kennedy

E la la mafia, i legami tra l'elezione di Kennedy a Chicago e il boss Sam Giancana amico di suo padre Joseph? L'amante rimasta in comune tra il presidente già alla Casa Bianca e il boss dei night club? L'impeachment forse alle porte per il presidente considerato inattaccabile nel mito e nella azione politica? Insomma, il materiale che farebbe da movente serissimo per un complotto di Stato? Aspettate ancora sei mesi, poi scopriremo che non c'è niente di tutto ciò anche nei file oggi tenuti stretti dalla Cia e dell'FBI. Perlomeno non in quelli che, accuratamente revisionati, verranno resi noti ad aprile 2018.

PARKLANDjfk e jackie arrivano a Dallas Marilyn canta Happy Birthday a JFK MARILYN MONROE CON BOB E JOHN KENNEDY MARTIN LUTHER KING E JFK

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...