ATTENZIONE, CADUTA TESTE! IL GOVERNO AYRAULT SI È DIMESSO DOPO LA DEBACLE ELETTORALE DEI SOCIALISTI: MANUEL VALLS SARÀ IL NUOVO PREMIER

Rimpastone a casa Hollande: silurato il premier-antipatia Ayrault, al suo posto arriva Manuel Valls, attuale ministro dell’Interno. Che ha passato il test di fedeltà al presidente dopo aver “protetto” le sue tresche con la Gayet…

Condividi questo articolo


1. FRANCIA: IL GOVERNO AYRAULT SI È DIMESSO
(ANSA) - Il primo ministro francese, Jean-Marc Ayrault, ha presentato le dimissioni sue e del suo governo dopo la grave sconfitta elettorale di ieri. Lo annuncia palazzo Matignon.


2. DOPO LA SCONFITTA HOLLANDE CAMBIA IL PREMIER: VIA AYRAULT, ARRIVA VALLS
Da www.ilmattino.it

Dopo la sconfitta alle amministrative, il rimpasto. Francois Hollande, ha deciso di nominare premier il ministro dell'Interno Manuel Valls e lo annuncerà in tv alle 20. Il presidente francese reagisce così a un'umiliazione storica, con la sinistra che perde155 città. La gauche è al tappeto due anni dopo il ritorno all'Eliseo e alla vigilia di elezioni europee che si annunciano proibitive per il governo.

FRANCOIS HOLLANDE MARIO MONTI JEAN MARC AYRAULTFRANCOIS HOLLANDE MARIO MONTI JEAN MARC AYRAULT

La netta vittoria di Anne Hidalgo, la prima sindaco donna di Parigi, ai danni dell'agguerrita avversaria Ump Nathalie Kosciusko-Morizet, le conferme a Lione, Strasburgo, Lille (con Martine Aubry), Nantes e Digione non cancellano la sconfitta di dimensioni storiche del Partito socialista e dei suoi alleati.

La gauche - in un'elezione segnata da un astensionismo record che sfiora il 40% - subisce una vera e propria disfatta e deve abbandonare storici bastioni come Roubaix, Angers, La Roche-sur-Yon, Nevers, Quimper, Bastia, addirittura Limoges, che aveva un sindaco di sinistra da oltre un secolo, dal 1912. Il Front National era stato il vincente del primo turno domenica scorsa e si è confermato in grande ascesa con altre 14-15 città conquistate dopo Henin-Beaumont di domenica scorsa.

JEAN MARC AYRAULTJEAN MARC AYRAULT

Ma il volto di Marine Le Pen negli studi delle tv denunciava un po' di delusione: il Front non ha sfondato ad Avignone, dove il mondo della cultura si era sollevato all'ipotesi di una vittoria del Fronte; non ce l'ha fatta nemmeno a Forbach, in Mosella, dove era in corsa il mediatico vicepresidente Florian Philippot, nè a Perpignan, nel sud, dove sperava di vincere Louis Aliot, vicepresidente e compagno della Le Pen.

«Da oggi siamo il terzo grande partito del Paese», ha detto la Le Pen, guardando già alle europee di maggio, dove alcuni sondaggi danno il Fronte, unico punto di riferimento francese per gli anti-euro, come primo partito. Il vero vincitore delle amministrative è dunque l'Ump, l'opposizione di destra che sembrava allo sbando, fra un presidente senza carisma come Jean-Francois Copè, un eterno avversario agguerrito come l'ex premier Francois Fillon e l'incombente ma ormai difficile ridiscesa in campo di Nicolas Sarkozy.

L'Ump strappa decine e decine di città alla sinistra, ridisegna la cartina dei municipi del Paese e, proprio con Copè, rivendica di essere da stasera «il primo partito di Francia, come numero di voti e come numero di candidati eletti». L'effetto di questa «onda blu» - che sommerge la Francia colorata di rosa - è che Hollande deve «assolutamente cambiare politica», ha aggiunto Copè: «Deve cambiare sul piano fiscale, sulla lotta alla disoccupazione e alla precarietà, la riforma penale e quella dei ritmi scolastici».

IL MINISTRO DEGLI INTERNI FRANCESE MANUEL VALLSIL MINISTRO DEGLI INTERNI FRANCESE MANUEL VALLS MARINE LE PEN b c ee afccb d c ffdMARINE LE PEN b c ee afccb d c ffd

Praticamente tutto, chiede l'Ump, che adesso sta alla finestra e osserva quello che succede: «Se non ci fosse un rimpasto dopo questo schiaffo - ha osservato Alain Juppè, Ump, rieletto già al primo turno sindaco di Bordeaux - sarebbe un fantastico contro-segnale». Non un socialista ha avuto difficoltà ad ammettere la batosta elettorale, nessuno mette in dubbio che si tratti di una bocciatura della politica finora portata avanti da Francois Hollande. Il quale, come ha anticipato il suo ministro Benoit Hamon, domani annuncerà l'atteso rimpasto di governo.

Sarà una nottata in trincea per il primo ministro Jean-Marc Ayrault, che non ne vuole sapere di lasciare la carica, tantomeno al nemico giurato Manuel Valls, che si profila come suo probabile successore. Valls, sostengono Ayrault, i Verdi e la sinistra Ps, non ha seguito nel partito, ne rappresenta l'ala destra e liberal, il contrario della svolta a sinistra che viene auspicata.

MARINE LE PENMARINE LE PEN

«Non abbiamo spiegato abbastanza che l'azione di risanamento avviata nel 2012 era essenziale per il nostro paese» ha provato a spiegare il premier, visibilmente abbattuto. In ogni caso, la linea l'ha dettata Segolene Royal, apparsa stasera in forma smagliante e pronta al rientro al governo, come da diverse fonti anticipato. L'ex compagna e madre dei quattro figli di Francois Hollande, personaggio di grande personalità che era mal sopportato dall'ex premiere dame Valerie Trierweiler, sarebbe destinata a un posto di primo piano nel governo. Le ipotesi che la danno prossima premier sono, al momento, fantapolitica.

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PAPA FRANCESCO HA APPARECCHIATO IL CONCLAVE A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA E ORA CERCA IL PROFILO IDEALE DEL SUO SUCCESSORE – ZUPPI E PAROLIN (CHE HA PIU' CHANCE) SONO STIMATI DAL PONTEFICE MA PENALIZZATI DALL’ESSERE ITALIANI: BERGOGLIO VUOLE APRIRE LA CHIESA ALLE “PERIFERIE” – SI FA IL NOME DEL CANADESE FRANCIS LEO, ARCIVESCOVO METROPOLITA DI TORONTO - FILIPPO DI GIACOMO: "LEO HA FAMA DI PERSONA EQUILIBRATA, HA UN CURRICULUM NOTEVOLE, E' POLIGLOTTA E CONOSCE LA CURIA" - IL COLPO A SORPRESA? UN PAPA DI COLORE – L’APERTURA DEL VATICANO ALLA CINA E LA DIFFIDENZA VERSO LA POLITICA ITALIANA...

DAGOREPORT – TIRA UNA BRUTTA CORRENTE IN FRATELLI D’ITALIA: IL PARTITO DELLA MELONI NON È PIÙ UN MONOLITE!  SE IERI L’UNICA VOCE CRITICA ERA QUELLA DELL’EX MENTORE DELL'UNDERDOG DEL COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, ORA I MALUMORI SI MOLTIPLICANO. CON LA SOSTITUZIONE DEL SALENTINO FITTO CON IL PIACENTINO FOTI AL MINISTERO DEGLI AFFARI EUROPEI, LE TENSIONI SONO ESPLOSE, SOPRATTUTTO TRA I DIRIGENTI DI PUGLIA E CAMPANIA. ECCO PERCHÉ LA PREMIER E' STATA COSTRETTA A RINCULARE E TENERE PER SÉ LA DELEGA AL SUD – L’ATTIVISMO SOTTOTRACCIA DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, PER FORMARE UNA CORRENTE CON DONZELLI PER (ENTRAMBI “TROMBATI” DA ARIANNA MELONI)

DAGOREPORT - UN FURIOSO BEPPE GRILLO È PRONTO A TORNARE IN PISTA! SE IL FIGLIO CIRO DOVESSE ESSERE ASSOLTO NEL PROCESSO PER STUPRO, IL “SOPRAELEVATO” SI METTERÀ ALLA GUIDA DI UN NUOVO MOVIMENTO BARRICADERO CIRCONDATO DAL TRIO DI AGIT-PROP RAGGI-TONINELLI-DI BATTISTA – A GENOVA DESCRIVONO BEPPE-MAO COME FUORI DI TESTA PER LE MOSSE DI QUEL "FUOCO DI PUGLIA" LIQUIDATO COME "MAGO DI OZ": L'EX COMICO VUOLE VEDERE LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO SCHIANTARSI ALLE ELEZIONI E DIMOSTRARE DI ESSERE LUI, E SOLO LUI, L’ANIMA E LA MENTE DEL GRILLISMO SENZA LIMITISMO… - VIDEO

DAGOREPORT – IL FUTURO DELLA RAI È APPESO AL VOTO SULLO STATUTO DEL MOVIMENTO 5 STELLE, IN PROGRAMMA NEL WEEKEND. SE GIUSEPPE CONTE USCISSE VINCITORE, POTREBBE FINALMENTE SBLOCCARE LA PARTITA DELLE NOMINE: IL TG3 AL M5S IN CAMBIO DEL VOTO FAVOREVOLE ALLA GIANNILETTIANA SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA – CHIARA APPENDINO, NON CI STA: MA COME? ABBIAMO APPENA FATTO FUORI BEPPE GRILLO, E IL NOSTRO PRIMO ATTO È UN INCIUCIONE CON IL GOVERNO MELONI PER LA SPARTIZIONE DEL TELE-POTERE?… - LA SMENTITA DELL'EX SINDACA DI TORINO