silvio berlusconi con matteo salvini e giorgia meloni

BANANA FOREVER - BERLUSCONI TORNA IN CAMPO, DI NUOVO, E SFERRA QUALCHE MAZZATA ANCHE A SALVINI E MELONI: “LORO COME FEDERATORI DEL CENTRODESTRA? HANNO ENTRAMBI PROFILI FORTEMENTE CARATTERIZZATI. TROVEREMO LA SOLUZIONE MIGLIORE. MA LA NOSTRA PARTE POLITICA DOVRÀ DISTINGUERSI PER EQUILIBRIO E PROPOSTE, NON PER QUESTIONI INTERNE. SAREBBE IRRESPONSABILE INTERROMPERE IL GOVERNO DRAGHI. LA LINEA IN FORZA ITALIA LA DO IO, NON HO SENTITO NESSUNO CONTESTARLA” - E SULL’IPOTESI QUIRINALE…

Paola Di Caro per il “Corriere della Sera

 

ANGELA MERKEL SILVIO BERLUSCONI

Dice no a qualsiasi ipotesi di voto anticipato che sarebbe «irresponsabile». Difende i suoi alleati Salvini e Meloni dalle accuse ma non affida a nessuno il ruolo di «federatore»: «Hanno entrambi profili fortemente caratterizzati. Troveremo la soluzione migliore. Ma il centrodestra dovrà distinguersi per equilibrio e proposte, non per questioni interne».

 

silvio berlusconi esibisce il green pass

Nega sdegnato di aver confermato le alleanze per avere consensi per il Quirinale e rimanda ogni discorso al futuro. E ai suoi ministri che scalpitano chiede di smetterla con le «polemiche». Ribadendo che Forza Italia la rappresenta lui e solo lui, certo che la sua linea «non è messa in discussione da nessuno».

 

Silvio Berlusconi è tornato in campo, e oggi quel che lo fa «sentire meglio è l'idea di poter fare qualcosa per il mio Paese. Da questo punto di vista la calorosa accoglienza che ho trovato a Bruxelles fra i miei amici leader del Ppe credo possa essere - al di là della soddisfazione personale - una buona cosa per l'Italia. In un'Europa ancora ferita dalla Brexit, e che con l'uscita di scena di Angela Merkel perde un grande punto di riferimento, il nostro Paese può e deve giocare un ruolo importante».

matteo salvini e giorgia meloni incontrano silvio berlusconi nella sua villa a roma 6

 

E come la fa sentire l'assoluzione al processo di Siena?

«Semplicemente si conferma quello che dico da tempo: i magistrati seri, onesti e competenti sono la maggioranza. Ora posso solo augurarmi che la sentenza di Siena sarà confermata negli altri processi aperti, che si basano sullo stesso assurdo teorema».

 

Intanto, anche dopo il vertice, il centrodestra mostra crepe. Salvini dice a Meloni di «non rompere», lavora a un nuovo gruppo con Le Pen mentre lei in Europa garantisce per lui. Crede davvero che abbia messo da parte il sovranismo?

«Io non chiedo a nessuno di mettere da parte alcunché. Non mi permetterei mai. Dico una cosa diversa, e cioè che l'Italia ha bisogno di un centrodestra liberale, cristiano, europeista, garantista. Sta a noi costruirlo e rafforzarlo, perché la politica italiana ha bisogno di questo. Poi, Salvini fa legittimamente la sua parte - che è diversa dalla nostra - e la fa bene, con efficacia».

 

matteo salvini e giorgia meloni incontrano silvio berlusconi nella sua villa a roma 17

Anche Meloni è stata al centro di polemiche per una «vicinanza pericolosa» di FdI ad ambienti neo-fascisti. Si sente di garantire anche per lei e il suo partito?

«Giorgia Meloni non ha bisogno di garanti. Se Fratelli d'Italia non fosse un grande partito democratico non saremmo alleati con loro. Io ho detto un'altra cosa: l'Europa sa, e me lo hanno confermato in questi giorni a Bruxelles, di poter contare su di noi per un'Italia pienamente inserita nei valori e nelle regole su cui si fonda l'Unione Europea».

 

matteo salvini e giorgia meloni incontrano silvio berlusconi nella sua villa a roma 16

Nel suo partito c'è chi non la pensa come lei e la sfida quasi. Gelmini, Carfagna, Brunetta sono a capo di un'area che auspica un diverso assetto politico. Brunetta propone una coalizione fra socialisti, liberali e popolari a sostegno di Draghi. Che ne pensa?

«In verità, io non ho sentito nessuno in Forza Italia - voglio ripeterlo, nessuno - contestare la nostra linea politica, che è quella di lavorare per il Paese, sostenendo con forza il governo Draghi, e facendo tutto il necessario, magari anche qualche sacrificio, perché il Paese sia unito in questi mesi difficili. Lo facciamo da forza di centrodestra che ha un profilo distinto da quello dei suoi alleati».

 

matteo salvini e giorgia meloni incontrano silvio berlusconi nella sua villa a roma 15

Ma allora perché c'è scontento nel suo partito?

«Si tratta di incomprensioni personali, che vanno ricomposte, non di conflitti sulla linea politica che, lo ripeto, è condivisa da tutti e non ha alternative. Sinceramente - lo dico con stima e affetto per amici che collaborano con me da molti anni - preferirei non leggere sui giornali notizie di polemiche che non ci rappresentano e che non credo interessino gli italiani. Abbiamo ben altre questioni da affrontare, stiamo uscendo faticosamente dalla più grave crisi del dopoguerra e le ricadute sono dietro l’angolo.

 

silvio berlusconi

L'Europa e il mondo vivono un momento molto difficile e delicato. Dobbiamo attrezzarci ad affrontare nuove sfide planetarie, a partire da quella cinese, che ci riguardano direttamente. Sono sfide ideologiche, geopolitiche, economiche, militari. Sfide che riguardano le materie prime, le tecnologie, l'energia che usiamo ogni giorno, l'ambiente e la transizione ecologica. L'Italia presiede il G20 e in parternariato con il Regno Unito avrà un ruolo centrale alla Cop26 di Glasgow. Dobbiamo occuparci di queste cose».

 

Anche in FI c'è chi sospetta che lei mantenga ferma l'alleanza con Salvini e Meloni soprattutto pensando alla corsa al Quirinale. È così?

«Il centrodestra è stato fondato da me, 28 anni fa, per ragioni di ben altro respiro. Di Quirinale, come sa, non intendo parlare né occuparmi fino a quando un presidente come Sergio Mattarella sarà nel pieno delle sue funzioni».

 

silvio berlusconi fuori dal seggio a milano 1

Ma le ipotesi di un Mattarella bis o di Draghi al Colle le trova convincenti?

«La regola di non parlare del successore di Mattarella vale anche in questo caso».

 

Ma può dire se si aspetta il voto anticipato, nel caso Draghi salisse al Quirinale? Ed esclude qualunque modifica della legge elettorale?

«Questo governo sta portando l'Italia fuori dall'emergenza sanitaria ed economica. È un lavoro difficile che sta procedendo con buoni risultati grazie al senso di responsabilità di tutte le forze politiche. Sarebbe davvero irresponsabile pensare di interromperlo prima del tempo per bloccare il Paese in una campagna elettorale. Per la stessa ragione, parlare ora di legge elettorale significa far circolare veleni, mentre l'Italia si aspetta che la politica si occupi di tutt'altro, di vaccini, di Pnrr, di tasse, di pensioni, del benessere e della sicurezza degli italiani».

 

silvio berlusconi fuori dal seggio a milano 3

A proposito di Draghi: andrà anche lei dal premier? E significherebbe che FI la rappresenta solo lei?

«Il fatto che sia io a rappresentare Forza Italia mi pare non sia messo in discussione da nessuno. Peraltro, collaborano con me un coordinatore nazionale e un gruppo dirigente di eccellente qualità. Sull'incontro del centrodestra con il presidente Draghi dobbiamo ancora ragionare, ma naturalmente il mio rapporto con il premier è costante nel tempo. Gli ho parlato anche da Bruxelles».

 

silvio berlusconi con antonio tajani

Lei è stato il federatore e il leader del centrodestra per oltre 20 anni. È vero che oggi pensa di poter essere lei stesso a indicare un nuovo federatore? E Salvini e Meloni potrebbero diventarlo?

«Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno entrambi grandi capacità e un profilo fortemente caratterizzato. Da qui alle elezioni, che non sono imminenti, si troverà la soluzione migliore. Il centrodestra però deve distinguersi per l'equilibrio, la serietà, la coerenza delle sue proposte, non per le sue questioni interne».

 

SILVIO BERLUSCONI E MANFRED WEBER

Qual è oggi il suo obiettivo politico, a breve e lungo termine?

«Mantenere unito il Paese, in uno stretto rapporto con l'Europa, per ripartire davvero: dobbiamo garantire che i nostri figli e i nostri nipoti possano vivere meglio di noi, così come i nostri padri e i nostri nonni lo hanno garantito a noi. Oggi, per la prima volta da secoli, questo non è affatto scontato».

SILVIO BERLUSCONI E MATTEO SALVINISILVIO BERLUSCONI GIORGIA MELONIKamel Ghribi e Silvio Berlusconisilvio berlusconisilvio berlusconi a lettosilvio berlusconisilvio berlusconiGIORGIA MELONI SILVIO BERLUSCONIsilvio berlusconi vagina

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?