giuseppe conte papeete mario draghi crisi di governo meme

BORDELLO A 5 STELLE – USCIRE DAL GOVERNO O RINNOVARGLI LA FIDUCIA NEL CASO IN CUI DRAGHI MERCOLEDÌ CHIEDA UNA VERIFICA DELLA MAGGIORANZA IN PARLAMENTO? NON È STATA PRESA ANCORA ALCUNA DECISIONE NEL M5S FIACCATO DALLE PAGLIACCIATE DI CONTE E SPACCATO TRA GOVERNISTI E BARRICADERI – L’IPOTESI DI RICORRERE A UN VOTO DELL'ASSEMBLEA DEGLI ISCRITTI M5S E L’ASSEMBLEA DEI DEPUTATI CONVOCATA ALL'INSAPUTA DI CONTE E DEI VERTICI M5S. ALLA CAMERA I GRILLINI SONO INTENZIONATI A VOTARE LA FIDUCIA - DAGOREPORT

 

DAGOREPORT

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagoreport-nbsp-verso-draghi-bis-salvo-orrori-omissioni-mattane-317480.htm

 

 

CONTE M5S

(LaPresse) - Ennesima lunga giornata di incontri in via di Campo Marzio per fare il punto della situazione e decidere come arrivare all`appuntamento di mercoledì, quando il premier Mario Draghi si presenterà alla Camere dopo aver visto respinte le dimissioni dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Movimento 5 Stelle prende tempo, si riunisce nuovamente in un Consiglio nazionale notturno, discute, anche animatamente sul da farsi.

 

Le fibrillazioni all`interno dei pentastellati d`altronde non mancano, falchi e colombe si fronteggiano dopo il non-voto sulla fiducia al Senato sul dl Aiuti che di fatto ha innescato la crisi di governo. "In campo ci sono tutte le ipotesi", ammette la capogruppo al Senato Mariolina Castellone, senza escludere perciò quella del ritiro della delegazione M5s dal governo.

 

D INCA CONTE

Possibilità emersa ieri nel corso di una riunione notturna tra il presidente Giuseppe Conte e lo Stato maggiore del Movimento, e tornata sul tavolo in mattinata quando a presentarsi in via di Campo Marzio sono proprio i tre ministri grillini Stefano Patuanelli, Fabiana Dadone e Federico D`Incà. Ed è proprio quest`ultimo, secondo quanto si apprende, ad esprimere contrarietà rispetto al possibile ritiro della delegazione, e contro un possibile no alla fiducia. Il titolare dei Rapporti con il Parlamento avrebbe espresso "forte preoccupazione" per la situazione in cui si trova il Paese e avrebbe fatto riferimento allo "spread test atteso per giovedì: senza Draghi alla guida del Paese - la linea espressa dal ministro secondo quanto riferiscono alcuni presenti alla riunione - metterebbe in difficoltà anche le altre cancellerie europee".Fonti M5s smentiscono che sia stato Conte a chiedere le dimissioni, ma l`avvocato pugliese finisce ancora nel mirino di Luigi Di Maio. "Se Conte ritira i ministri di fatto si va allo scioglimento delle Camere, non ci sarà nessuna possibilità di mandare avanti il governo. Io lo voglio dire ai cittadini molto chiaramente: questa crisi avrà effetti pesanti".

GIUSEPPE CONTE

 

Poi ecco l`affondo: "Il Movimento come lo avevamo creato non esiste più, adesso è il partito di Conte - le parole del titolare della Farnesina -. Questo Movimento era nato per portare nelle istituzioni e al governo delle istanze, fare le riforme, stabilizzare il paese. Adesso colpisce il governo. Meraviglia che questo venga da un ex premier, forse per vendetta personale contro qualcuno, ma non possono essere i cittadini a pagare il prezzo di tutto questo".

 

Allo stato attuale comunque non è stata presa ancora alcuna decisione nel Movimento, ma il bivio si avvicina sempre di più col passare delle ore: uscire dal governo o rinnovargli la fiducia nel caso in cui Draghi mercoledì dovesse chiedere una verifica della maggioranza in Parlamento? Difficile immaginare un terzo scenario percorribile, che però per alcuni porterebbe direttamente agli attivisti.

 

GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI MEME

Ci sarebbe infatti l`ipotesi di ricorrere a un voto dell`assemblea degli iscritti M5S, per decidere quale linea tenere nei confronti del governo Draghi. È un`idea su cui si continua a riflettere ai piani alti del Movimento, a quanto viene riferito da diverse fonti parlamentari: "In Consiglio nazionale se n`è parlato, e del resto il M5S su scelte importanti ha sempre coinvolto gli iscritti". Inoltre, fa notare un deputato, "così come abbiamo chiesto alla base se entrare nel governo Draghi, dovremmo consultarla per decidere se uscire o meno".

 

giuseppe conte all assemblea congiunta dei parlamentari m5s

In attesa dello showdown domani il capogruppo alla Camera, Davide Crippa, riunirà i deputati grillini per analizzare lo stato dell`arte e sondare l`umore della truppa di Montecitorio. E l`occasione potrebbe trasformarsi in una vera e propria `conta` tra coloro che sostengono la linea dura nei confronti dell`esecutivo e i governisti che vorrebbero far rientrare la crisi votando la fiducia. L`assemblea, che si terrà alle 15 in videoconferenza, sarebbe stata convocata all`insaputa di Conte e dei vertici M5S. "Non credo che i parlamentari abbiano bisogno del permesso per riunirsi, anche perché la faccia sulle decisioni ce la mettiamo noi e mi pare che discutere sia il fondamento della democrazia", conferma a LaPresse un deputato, spiegando che "diversi miei colleghi hanno chiesto un'assemblea e mi sembra doveroso fare un passaggio come gruppo per parlare della situazione".

 

Davide Crippa M5s

È questa la motivazione ufficiale dell'incontro, che però potrebbe essere l'occasione per contarsi. Se infatti al Senato il gruppo pentastellato appare più compatto su una linea dura, a Montecitorio potrebbero esserci sorprese. "La maggioranza dei deputati è per votare la fiducia al governo, almeno a livello di opinione - assicura a LaPresse uno degli onorevoli pentastellati - ma poi bisogna vedere se questa opinione prevalente regge al momento del voto, qualora i vertici decidano invece di rompere con Draghi. In ogni caso le defezioni in Aula potrebbero essere abbastanza numerose". Defezioni che aprirebbero al rischio di una nuova scissione del gruppo.

giuseppe conte all assemblea congiunta dei parlamentari m5s 4giuseppe conte all assemblea congiunta dei parlamentari m5s

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...