IL CARROCCIO NON RUSSA! L'INCHIESTA CHE INGUAIA ALCUNI LEGHISTI VENETI: VIAGGI E SOGGIORNI A 5 STELLE PER SOSTENERE L'OCCUPAZIONE DELLA CRIMEA DA PARTE DI MOSCA - AL CENTRO DEGLI ARTICOLI PUBBLICATI DALLA RIVISTA INTERNAZIONALE "OCCRP", IL CONSIGLIERE REGIONALE VENETO DEL CARROCCIO STEFANO VALDEGAMBERI, IL COLLEGA ROBERTO CIAMBETTI E IL SENATORE PAOLO TOSATO. DALL'INDAGINE, CHE IMBARAZZA LA LEGA DI ZAIA E IL CONSIGLIO REGIONALE VENETO, EMERGEREBBE L'OPERA DEI POLITICI ITALIANI A FAVORE DI PUTIN - LA DIFESA DI VALDEGAMBERI: “TUTTE CAZZATE”

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Enrico Ferro per repubblica.it

 

 

VALDEGAMBERI CIAMBETTI VALDEGAMBERI CIAMBETTI

Lo schema è molto simile a quello scoperto con il Qatargate, ma in questo caso i soggetti sono differenti: al posto degli Emirati Arabi c'è la Russia e invece dei deputati europei socialisti ci sono alcuni esponenti leghisti del Veneto. C'è anche un altro ingrediente sostanzialmente diverso rispetto all'inchiesta condotta dalla polizia belga sui lobbisti del Parlamento Europeo: le tangenti non sono state ancora dimostrate ma le conseguenze sono molto più gravi, perché l'opera fluidificatrice portata avanti dai politici italiani potrebbe avere in qualche modo preparato il terreno all'invasione russa in Ucraina.

 

L'inchiesta giornalistica è stata realizzata da Eesti Ekspress (settimanale in lingua estone) con Occrp (team giornalistico investigativo che lavora su criminalità organizzata e corruzione), IrpiMedia (il gruppo italiano di giornalismo d'inchiesta) e iStories (sito web russo specializzato in giornalismo investigativo). Ebbene, il pool è venuto in possesso di oltre un migliaio di email riservate che sarebbero circolate dal 2007 in avanti e che vedono nel consigliere regionale veneto della Lega Stefano Valdegamberi uno snodo cruciale. 

 

INCHIESTA VALDEGAMBERI INCHIESTA VALDEGAMBERI

Valdegamberi: "Solo gossip"

"Quante cazzate", sbotta Stefano Valdegamberi, veronese della Lessinia, ex assessore regionale del primo mandato di Luca Zaia e ora semplice consigliere regionale tesserato Lega. 

 

(..)

 

I legami economici con la Russia, e non solo

Alcune email mostrano come Valdegamberi avesse cercato di far fruttare le sue connessioni con il Cremlino. Dopo il forum di Yalta del 2016, è volato in Crimea alla ricerca di relazioni d'affari e ha portato con sé altri politici italiani: tre dal Veneto (Roberto Ciambetti e Luciano Sandonà della Lega ma anche Marina Buffoni consigliera comunale di FdI a Padova), più uno ciascuno da Toscana, Lombardia, Emilia Romagna e Liguria. Al viaggio si è unita una delegazione di investitori italiani.

 

"Per Stefano Valdegamberi il risultato del viaggio non è stato puramente di pubbliche relazioni, ma l'organizzazione di contatti promettenti per iniziative imprenditoriali, che pagano le sue campagne elettorali e sostengono la sua attività politica", ha scritto uno dei soci europei di Mirzakhanian, in una email a lui spedita nell'ottobre 2016, subito dopo la visita della delegazione.

Luciano Sandona, Roberto Ciambetti e Stefano Valdegamberi, in Crimea nel 2017 Luciano Sandona, Roberto Ciambetti e Stefano Valdegamberi, in Crimea nel 2017

 

La strategia ha dato i suoi frutti: il presidente del Consiglio di Stato della cosiddetta "Repubblica di Crimea" ha firmato un accordo di cooperazione con il presidente del consiglio regionale del Veneto Ciambetti, promettendo di costruire legami economici.

 

E Valdegamberi non sarebbe tornato a casa a mani vuote. Avrebbe ricevuto infatti un appartamento nel Villaggio Italiano, secondo quanto riportato dai media ucraini, che lo hanno mostrato in posa con un certificato di proprietà immobiliare. "Magari fosse vero", replica lui. "Era solo uno spot per una società di costruzione che voleva vendere appartamenti vicino al mare".

 

La manifestazione pro-Putin

stefano valdegamberi stefano valdegamberi

Ma nonostante le critiche e gli imbarazzi del suo partito in Veneto, la folgorazione pro Putin continua. Proprio oggi, sabato 4 febbraio, il consigliere regionale leghista è in piazza Bra a Verona, davanti all'Arena, per una manifestazione dal titolo "Il popolo non vuole la vostra guerra". Con lui ci sarà Eliseo Bertolasi (giornalista e reporter), uno degli "osservatori elettorali" del referendum-farsa di Putin nei territori ucraini conquistati dai russi.

 

Bertolasi scrive per l'Antidiplomatico, rivista online critica verso l'imperialismo occidentale e anche per Sputnik Italia, testata controllata da Mosca. Con lui ci sarà anche Lorenzo Berti da Pistoia, ex Casapound, che nel 2021 aveva definito "il 25 aprile lutto nazionale" e "la giornata più squallida dell'anno". Ma non è finita, perché tra gli organizzatori c'è anche la giornalista Gloria Callarelli, candidata alle elezioni europee del 2019 con Forza Nuova, integralista cattolica tutta dio-patria-famiglia tradizionale. "Stop all'opera di persuasione di massa per convincerci a mandare armi, per portarci ad una deflagrazione mondiale mentre gli amici di Crosetto fanno affari d'oro", scrive il leghista che imbarazza la Lega di Luca Zaia.

luca zaia a che tempo che fa 3 luca zaia a che tempo che fa 3 stefano valdegamberi 5 stefano valdegamberi 5 stefano valdegamberi 1 stefano valdegamberi 1 stefano valdegamberi stefano valdegamberi

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...