germania gas scholz

CI ARRIVERA’ UNA MAZZATA EPOCALE – IL PREZZO DEL GAS E’ DECUPLICATO RISPETTO A UN ANNO FA (223 EURO CONTRO I 27 DI AGOSTO 2021) - LA GERMANIA STA VALUTANDO DI TENERE APERTE LE TRE CENTRALI NUCLEARI CHE AVREBBERO DOVUTO CHIUDERE A DICEMBRE, COME PREVISTO QUANDO AL GOVERNO C'ERA ANCORA ANGELA MERKEL – NON SOLO: BERLINO HA DECISO DI IMPORRE DALL'AUTUNNO UN SUPPLEMENTO IN BOLLETTA DI 2,4 CENTESIMI DI EURO PER KILOWATTORA CHE PERMETTERÀ ALLE AZIENDE DI SCARICARE SUI CONSUMATORI GLI ALTI COSTI D'ACQUISTO DEL GAS - LA MISURA SERVE A NON FAR FALLIRE LE AZIENDE ENERGETICHE TEDESCHE…

importazioni di energia dalla russia in europa

Fausta Chiesa e Valentina Iorio per il “Corriere della Sera”

 

Oltre dieci volte rispetto a un anno fa: è il prezzo che ha raggiunto ieri il gas sul mercato europeo di riferimento. I contratti derivati scambiati ad Amsterdam hanno registrato un picco di 251 euro al megawattora per poi chiudere a 223 euro al megawattora: a fine agosto 2021 il prezzo oscillava intorno ai 27 euro circa. L'energia elettrica invece ha superato la soglia dei 540 euro al megawattora sulla piazza di Lipsia, dove ha sede la Borsa europea dell'energia, e in Italia il prezzo medio nazionale ha sfiorato i 538 euro.

 

OLAF SCHOLZ

In questo scenario di forte volatilità, la Germania sta valutando di tenere aperte le tre centrali nucleari che avrebbero dovuto chiudere a dicembre, come previsto quando al governo c'era ancora Angela Merkel. «Stiamo esaminando molto attentamente se abbia senso prolungare il funzionamento delle tre centrali nucleari che sono ancora attive - ha dichiarato il cancelliere Olaf Scholz - perché potremmo usare la loro capacità quest' inverno».

 

Secondo il Wall Street Journal , la decisione deve ancora essere approvata formalmente dal governo e probabilmente avrà bisogno di un voto favorevole in Parlamento. A testimoniare i timori di Berlino riguardo alla sicurezza energetica è la dichiarazione fatta ieri da Scholz in una conferenza stampa a Stoccolma: «Gli Stati membri dell'Unione Europea dovrebbero dimostrare solidarietà se ci fossero carenze di approvvigionamento».

 

prezzo del gas in europa

E sempre la Germania, per garantire la tenuta del sistema degli approvvigionamenti, ha deciso di imporre dall'autunno la «Gasumlage», un supplemento in bolletta. L'aumento sarà di 2,4 centesimi di euro per kilowattora e permetterà alle aziende di scaricare sui consumatori gli alti costi d'acquisto del gas. Per il ministro di Economia e Clima, Robert Habeck, la misura è «la più equa possibile» ed è una «medicina amara», ma necessaria per non far fallire le aziende energetiche tedesche. Presto - ha poi annunciato Scholz - arriverà un terzo pacchetto di aiuti per i cittadini e le imprese.

vladimir putin

 

Ma perché i prezzi dell'energia continuano a salire? «A pesare - spiega Simona Benedettini, economista dell'energia - sono fenomeni contingenti come la siccità che si è tradotta in un calo della produzione nucleare in Francia e idroelettrica in Italia. Ma ad avere il peso maggiore è la volatilità dei prezzi all'ingrosso del gas dovuta essenzialmente al timore di un'improvvisa interruzione delle forniture di gas russo».

 

nord stream

E ieri a spingere le quotazioni del gas sono stati anche gli avvertimenti di Gazprom. Il colosso russo ha annunciato che i prezzi europei del metano potrebbero salire ancora del 60%, superando i 4.000 dollari per 1.000 metri cubi quest' inverno. L'azienda ha ridotto le forniture verso la Germania ad appena il 20% della capacità del gasdotto Nord Stream 1 per «problemi di manutenzione». Ma secondo Berlino si tratta di una scusa.

Ma non sono solo le tensioni tra l'Ue e la Russia per la guerra in Ucraina a far salire i prezzi dell'energia. A inasprire la crisi sta contribuendo anche la siccità, con i fiumi in secca e la navigazione a rischio.

LAGO-MAGGIORE-IN-SECCA

 

È il caso del Reno, in Germania, dove le barche che trasportano carbone viaggiano al 60% della portata, facendo lievitare il prezzo del combustibile e inducendo le utility a usare in sostituzione proprio il gas. La carenza d'acqua pregiudica, poi, la capacità idroelettrica. In Italia la produzione delle circa 4.500 centrali esistenti, secondo dati Terna, è crollata del 40% nella prima metà del 2022.

 

L'emergenza idrica ha colpito anche l'industria nucleare francese. Fino a poco tempo fa Parigi aveva potuto affrontare senza particolari problemi i tagli delle forniture dalla Russia proprio grazie al nucleare, da cui ricava la maggior parte dell'energia elettrica di cui ha bisogno. Con il caldo, però, le acque dei fiumi hanno raggiunto temperature così elevate da impedirne l'uso per raffreddare i reattori. L'attività delle centrali è stata ridotta drasticamente.

siccita nel po 2

 

Al punto che il governo di Parigi ha dovuto decidere una deroga d'emergenza per poter mantenere in funzione cinque reattori. All'emergenza idrica si è aggiunto la manutenzione su una ventina di reattori dei 58 esistenti e questo fa sì che il nucleare francese stia generando molto al di sotto delle proprie capacità. Il crollo della produzione di elettricità sta mettendo sotto pressione diversi mercati elettrici europei, favorendo l'aumento dei prezzi. La Francia, infatti, è costretta a rivolgersi ai Paesi vicini per soddisfare la domanda interna. Paesi che prima facevano affidamento proprio sul surplus francese.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”