LA CINA HA TROVATO IL SUO IMPERATORE - XI JINPING HA RICEVUTO UNO STORICO TERZO MANDATO CONSECUTIVO ALLA SEGRETERIA GENERALE DEL PARTITO COMUNISTA CINESE – RESTERA’ ANCORA A CAPO DELLA COMMISSIONE MILITARE E IL SUO NUOVO NUMERO DUE E’ LI QIANG, CAPO DEL PARTITO A SHANGHAI – SONO STATI PENSIONATI I DIRIGENTI CHE NON SEMBRAVANO PRONTI A OBBEDIRE ALLA LINEA DI XI: ACCENTRAMENTO LENINISTA IN POLITICA E RITORNO AL CONTROLLO DELLO STATO MARXISTA IN ECONOMIA…

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CINA: XI ANNUNCIA, RICEVUTO TERZO MANDATO A GUIDA PCC

(ANSA) - PECHINO, 23 OTT - Il presidente Xi Jinping ha ricevuto un inedito e storico terzo mandato consecutivo alla segreteria generale del Partito comunista cinese (Pcc). Lo ha annunciato lo stesso Xi, incontrando i media cinesi e internazionali al termine della prima plenaria del XX Comitato centrale.

 

CINA: XI, CONTINUEREMO IL DURO LAVORO PER NUOVI OBIETTIVI

(ANSA) - PECHINO, 23 OTT - "Continueremo il duro lavoro per i nuovi obiettivi". Lo ha detto il presidente Xi Jinping, neoeletto alla segreteria generale del Partito comunista cinese (Pcc) per la terza volta di fila. Xi, nella Golden Hall della Grande sala del popolo, sta incontrando i media cinesi e internazionali, insieme al nuovo Comitato permanente del Politburo, l'organo di vertice del Pcc.

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CINA: XI RESTA A CAPO DELLA COMMISSIONE MILITARE CENTRALE

(ANSA) - PECHINO, 23 OTT - Il presidente Xi Jinping resta a capo della Commissione militare centrale come commander-in-chief delle forze armate cinesi. Lo ha deciso la prima sessione plenaria del XX Comitato centrale del Partito comunista cinese (Pcc).

 

CINA: XI, 'CONTINUEREMO A APRIRCI, NESSUNO PUÒ CHIUDERSI'

(ANSA) - PECHINO, 23 OTT - La Cina continuerà "ad aprirsi, perché nessuno può chiudersi". Lo ha detto il presidente Xi Jinping, incontrando i media locali e internazionali.

 

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CINA: XI, NUOVO NUMERO DUE È IL CAPO DEL PCC DI SHANGHAI

(ANSA) - PECHINO, 23 OTT - Il presidente Xi Jinping, assicuratosi un inedito e storico terzo mandato alla guida del Pcc, ha incontrato al termine della plenaria del XX Comitato centrale i media cinesi e internazionali. "Lasciatemi introdurre i compagni del nuovo Comitato permanente", ha detto Xi nella Golden Hall della Grande sala del popolo dove era stata allestita una pedata per la sfilata dei sette leader e un podio dal quale Xi ha tenuto un breve discorso. Il boss del partito di Shanghai, Li Qiang, è il nuovo numero due malgrado la disastrosa gestione della crisi del Covid: nelle attese a diventare il premier alla sessione del parlamento di marzo 2023.

 

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XI SI PRENDE POTERI DA IMPERATORE E FA PIAZZA PULITA DEI POSSIBILI RIVALI

G. Sant. Per il “Corriere della Sera”

 

La Cina è entrata nell'era di Xi Terzo, con una grande prova della forza del leader supremo che ha chiuso il XX congresso comunista promettendo «nuovi miracoli che impressioneranno il mondo». Xi Jinping ora viene definito nella Costituzione del Partito-Stato il «centro» di ogni idea e di ogni scelta.

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Ha ottenuto tutto quello che voleva il segretario generale, nonché presidente della Repubblica popolare e capo della Commissione militare che «comanda i fucili» di circa due milioni di soldati. Avrà altri cinque anni almeno di potere, a 69 anni non ha fatto emergere un possibile successore, perché gli uomini intorno a lui nel 2027 saranno in età da ritiro. Sono stati pensionati i coetanei di Xi, come il tecnocrate Li Keqiang, che sembrava più moderato. La vecchia guardia legata alla gestione collegiale è ormai emarginata, come ha mostrato in modo drammatico ieri l'uscita dall'aula, portato fuori quasi di peso, del predecessore Hu Jintao. Un malore, dice la Xinhua.

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Nella Costituzione del Partito la presenza del «Pensiero di Xi» viene ampliata con nuovi concetti: i «Due stabiliti» e le «Due salvaguardie». Sembrano formule oscure, ma significano che è stato «stabilito» che Xi è il cuore del Partito e le sue idee ne sono il principio guida. Il segretario generale Xi come «nucleo centrale» salvaguarda il Partito, che a sua volta salvaguarda la Cina.

 

I sinologi decifrano il linguaggio contorto e concludono che finalmente «Xi è il nuovo Mao». L'etichetta però sembra superata: Xi è già più potente di Mao, perché guida la seconda superpotenza mondiale, legata al mondo da migliaia di miliardi di euro e dollari in interessi commerciali. Mao aveva una Cina povera e ai margini del mondo.

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Vanno in pensione i dirigenti che non sembravano pronti a mettere in atto senza esitazioni la linea di Xi: accentramento leninista in politica e ritorno al controllo dello Stato marxista in economia. Il Comitato centrale costituito da 205 membri più altri 171 supplenti è stato rinnovato per i due terzi. Il suo primo atto è stato il voto all'unanimità sulla risoluzione che impone agli oltre 96 milioni di membri del Partito di «difendere il ruolo centrale del compagno Xi Jinping».

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Chi si opponesse sarebbe dunque un traditore della Costituzione. Sono fuori dal listone degli eletti nel Comitato centrale i nomi di quattro membri del Politburo permanente: il premier Li Keqiang, 67 anni; il presidente dell'Assemblea del Popolo Li Zhanshu, 72; il presidente dell'Assemblea consultiva Wang Yang, 67; il vicepremier Han Zheng, 68. Erano nell'ordine il numero due, tre, quattro e sette della gerarchia.

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Si ritirano e quindi fanno spazio per altri uomini più funzionali al segretario generale, che conosceremo oggi. Nella carta fondamentale del Partito è stato aggiunto un paragrafo su Taiwan: la «risoluta opposizione e la deterrenza del separatismo che persegue l'indipendenza». Xi si è impegnato più volte a non lasciare la questione della riunificazione irrisolta per le generazioni future. Ha detto che la Cina non rinuncia all'uso della forza, se i taiwanesi non si adegueranno.

 

Per altri cinque anni almeno sarà al potere e quindi non dovrebbe avere fretta di chiudere la partita con una mossa avventata (come Putin in Ucraina). Ma a Washington e Taipei sono in allarme. Il segretario di stato Antony Blinken dice che Pechino non accetta più lo status quo, cioè il governo democratico dell'isola a tempo illimitato.

 

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L'ammiraglio Mike Gilday, capo delle operazioni della US Navy, sostiene che la Cina potrebbe tentare l'azione di forza già nei prossimi mesi, entro il 2024. Gli americani non spiegano se si tratti di un'analisi o dietro ci siano informazioni di intelligence. Xi Jinping ha chiuso il Congresso dicendo che è il tempo di «avere coraggio per battersi e di osare per vincere».

 

 

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