CLAMOROSO A NAPOLI: IL CARDINALE SEPE SAREBBE PRONTO A LASCIARE LA CITTA’ E TORNARE A ROMA - AL SUO POSTO MONSIGNOR VINCENZO PELVI - INDAGATO PER CORRUZIONE A PERUGIA, CON IL RITORNO IN VATICANO SEPE SAREBBE MESSO AL RIPARO DA “SVILUPPI” CLAMOROSI - NON SOLO: IL CARDINALE, STORICO AVVERSARIO DI BERTONE, POTREBBE SOSTITUIRE COMASTRI AL VICARIATO GENERALE - IL FRONTE ANTI-BERTONE SI COMPATTA IN VISTA DELLA BATTAGLIA FINALE?...

Carlo Tarallo per Dagospia

Arrivano i nostri! La voce - raccolta dal Velino - è dirompente: il Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe sarebbe sul punto di tornare a Roma, interrompendo prima del previsto la sua esperienza in città. In pole position per la successione ci sarebbe Monsignor Vincenzo Pelvi, napoletano, Ordinario Militare per l'Italia. Ma perché urge il ritorno in Vaticano di Sepe? La sua decisione è legata in qualche modo all'inchiesta di Perugia, dove è indagato per corruzione? Possibile, probabile, ma non del tutto certo.

I soliti bene informati, infatti, si dividono sulle interpretazioni da dare a questa indiscrezione. Sepe (indagato per corruzione nella vicenda della "cricca") potrebbe essere richiamato in Vaticano per "proteggerlo" da iniziative clamorose della Magistratura. E' questa la chiave per decrittare gli spifferi? Non si sa. Qualcuno infatti vede Sepe addirittura in corsa per una "poltronissima" vaticana.

Il Cardinale di Napoli potrebbe infatti essere chiamato a sostituire il cardinale Angelo Comastri, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano. Comastri, tirato in ballo dal maggiordomo Paolo Gabriele nella vicenda del "corvo", è sulla graticola. Il "riservista" Sepe chiamato in tutta fretta a Roma se Comastri dovesse essere costretto a lasciare? Perché no? Chi meglio di lui potrebbe garantire la continuità con la gestione-Comastri in chiave anti-Bertone?

Inchiesta di Perugia a parte, Sepe è un fiero avversario del salesiano segretario di Stato. Vicinissimo da sempre all'Opus Dei, era uno dei "prediletti" di Giovanni Paolo II, e la sua parabola discendente iniziò con l'arrivo di Benedetto XVI. L'ex segretario personale di Giovanni Paolo II, Stanislaw Dziwisz, e il Cardinale Julián Herranz (uno dei tre componenti della commissione recentemente incaricata da Benedetto XVI di fare luce sul caso-Vatileaks) nel 2006 pensarono a lui come alternativa a Bertone per la Segreteria di Stato.

Non la spuntò e approdò a Napoli. Ma ora che il processo all'informatico Claudio Sciarpelletti incombe e promette scintille, un suo ritorno a Roma potrebbe essere utile per compattare il fronte Opus Dei nella resa dei conti con i fedelissimi di Tarcisio Bertone. Una lettura che però deve fare i conti con i problemi giudiziari di Sepe, che male si adatterebbero a un incarico così prestigioso. E allora?

E allora bisogna solo aspettare e vedere che succede. Fatto sta che questa mattina, in occasione di una conferenza stampa in Curia, gli organizzatori hanno fatto sapere che non sarebbe stata ammessa alcuna domanda "fuori contesto" al Cardinale. Lo stesso Sepe, rincorso da un cronista testardo, avrebbe risposto con uno stizzito "Ma figuriamoci!" alla domanda sulle voci di un suo addio anticipato. Se questa è una smentita...

2- Curia Napoli, voci su trasferimento Sepe: lo sostituirebbe monsignor Pelvi
Il Velino Campania

Nel mondo ecclesiastico romano e napoletano le voci circolano da alcuni giorni e delineano tutte lo stesso scenario. Dirompente se fosse confermato nelle prossime ore. Secondo indiscrezioni raccolte dal Velino, infatti, l'Arcivescovo di Napoli Cardinale Crescenzio Sepe potrebbe interrompere prima del previsto la sua esperienza alla Curia partenopea per tornare ad occupare - ma non ci sono ancora conferme in merito - un posto di vertice al Vaticano come in passato.

È stato prefetto di Propaganda Fide. Voci dalle sacre stanze riferiscono che il suo successore sarebbe Monsignor Vincenzo Pelvi Ordinario Militare per l'Italia. Napoletano, fu nominato il 14 ottobre 2006 da Papa Benedetto XVI elevandolo alla dignità di Arcivescovo: è un profondo conoscitore delle dinamiche di largo Donnaregina. E' stato infatti Vescovo Ausiliario dell'allora Cardinale Michele Giordano. Risale soltanto alla scorsa settimana il dito puntato di Sepe contro il carrierismo nella Chiesa in un'intervista al giornale diocesano "Nuova Stagione".

"E' sotto gli occhi di tutti - aveva denunciato - che il carrierismo fa danni concreti, inquina i rapporti umani, avvelena gli ambienti in cui si sviluppa e matura". I conoscitori degli equilibri d'Oltretevere sanno bene che una notizia del genere ha qualcosa di straordinario. Sepe, era uno dei principali collaboratori di Giovanni Paolo II e i suoi rapporti con la nomenclatura vaticana nell'era Ratzinger non sono mai stati idilliaci. Molti ricorderanno le sue parole quando ricevette un avviso di garanzia per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sul G8 condotta dalla Procura di Perugia.

Accuse mosse in relazione al suo ruolo di Prefetto di Propaganda Fide. "Perdono dal profondo del cuore chi mi ha colpito da dentro e fuori la Chiesa". Per molti una frase dedicata proprio ai vertici della Segreteria di Stato retta dal Cardinale Bertone. I maligni fanno notare che un ritorno alla "casa madre" significherebbe anche blindarlo in vista di possibili sviluppi giudiziari sul fronte di Perugia. Con se ha ancora il passaporto diplomatico, ma esercitare le sue funzioni nello Stato Città del Vaticano è cosa diversa da farlo in una diocesi.

Un suo ritorno a Roma potrebbe dunque mettere a posto alcuni equilibri scompaginandone altri. C'è infatti chi fa notare che l'eventuale nomina si configuri come un tassello del puzzle volto a ricomporre le crepe nelle mura leonine dopo lo scandalo dei corvi. Il Cardinale Sepe può infatti essere un attivo principe della Chiesa per altri 7 anni. Tanto lo distanzia dal compimento dalla data di "pensionamento". Le voci sono sempre più insistenti e arrivano da fonti autorevoli dei sacri palazzi: non resta che al diretto interessato chiarire se lascerà Napoli oppure no.

 

Cardinale SepeUn Fedele bacia lanello al Cardinale Sepe VINCINO - Cardinale Sepe - Dal Corrieresntgdo14 cardinal sepe monsignor pagliaCARDINALE TARCISO BERTONEMONSIGNOR VINCENZO PELVI jpegIL CARDINALE ANGELO COMASTRI jpegAngelo Comastri

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…