zurich generali mario greco fabrizio palermo francesco gaetano caltagirone leonardo del vecchio

COM'È STO LEONE? È GRECO! – SE DEL VECCHIO E CALTAGIRONE VINCESSERO LA BATTAGLIA CON DONNET-NAGEL NELL’ASSEMBLEA DI APRILE, POTREBBE ENTRARE IN PARTITA UN TERZO PROTAGONISTA, CIOÈ LA ZURICH DI MARIO GRECO (EX AD DEL LEONE) – ALTRO CHE CONSULENTE: FABRIZIO PALERMO STA LAVORANDO AL PIANO INDUSTRIALE E STAREBBE RECITANDO IL RUOLO DELLA LEPRE PER APRIRE LA STRADA PROPRIO A ZURICH, CHE A QUEL PUNTO POTREBBE FONDERSI CON GENERALI, DIVENTANDO IL PIÙ GRANDE GRUPPO EUROPEO DI ASSICURAZIONI. CON TANTI SALUTI ALL’ITALIANITÀ...

mario greco 3

1 - E SE DOPO ANNI DI SCONTRI FOSSERO PROPRIO CALTAGIRONE E DEL VECCHIO A PORTARE GENERALI NELLE BRACCIA DI AXA O DELLA ZURICH GUIDATA DA MARIO GRECO? UN ARTICOLO DEL ‘’FOGLIO’’ CITA I PIANI DEI DUE ARZILLI VECCHIETTI: AUMENTARE IL VALORE DEL TITOLO GENERALI DEL 50% (COME NON VIENE DETTO) PER FARE UNA FUSIONE E PORTARSI A CASA UNA LAUTA PLUSVALENZA - PER ORA LA BATTAGLIA DEL LEONE RESTA DI PROFILO GIURIDICO: PRESENTATO IN SENATO UN DISEGNO DI LEGGE PER RIDISEGNARE LA GOVERNANCE DELLE GRANDI SOCIETÀ ITALIANE…

https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/se-dopo-anni-scontri-fossero-proprio-caltagirone-vecchio-290619.htm

Donnet Caltagirone Del Vecchio

 

2 - PROFILO GRECO

Giovanna Predoni per www.tag43.it

 

Sedersi attorno a un tavolo per cercare un accordo. Ferruccio De Bortoli, dalle pagine del Corriere Economia di lunedì 24 gennaio, mette nero su bianco un auspicio che molti osservatori hanno fatto proprio.

 

L ARTICOLO DI CLAUDIO CERASA - I PIANI DI CALTAGIRONE E DEL VECCHIO PER GENERALI

Le Assicurazioni Generali sono un asset troppo importante per rischiare di comprometterlo in una guerra tra i suoi azionisti. Hanno un attivo patrimoniale che è un terzo del Pil del Paese, sono il suo più importante e solido gruppo finanziario. Perché indebolirlo oltretutto all’interno di uno scontro tutto italiano tra Mediobanca e la coppia Caltagirone-Del Vecchio che lo sta stringendo d’assedio?

 

mario greco

La svizzera Zurich pronta a entrare in gioco

Già, apparentemente un controsenso, una partita pericolosa per entrambi i contendenti che si protrae da troppo tempo e che genera tensioni e instabilità che certo non piacciono agli investitori, specie a quelli internazionali. Ma siamo così sicuri che si tratti solo di un affare interno, di una diatriba che comunque si concluda avrà un vincitore italiano?

 

PHILIPPE DONNET ALBERTO NAGEL

Da qualche giorno, nella spasmodica attenzione con cui la comunità finanziaria segue la vicenda, si sta facendo strada un’ipotesi suggestiva ma non affatto peregrina. Ovvero che, se all’assemblea del Leone di fine aprile dovesse prevalere la lista del Patto che chiede la svolta (Caltagirone-Del Vecchio-Crt), potrebbe clamorosamente entrare in gioco un terzo protagonista, ovvero la Zurich al cui vertice siede un italiano, Mario Greco, che oltretutto le Generali la conosce bene visto che ne è stato per quattro anni, dal 2012 al 2016, l’amministratore delegato.

francesco gaetano caltagirone philippe donnet

 

Il ruolo di Fabrizio Palermo nella guerra per il controllo della compagnia

Ipotesi che i protagonisti della contesa bollerebbero sicuramente come fantafinanza, ma che è qualcosa di più di un esercizio di scuola con tanto di nomi, numeri e scenari. Dunque dovrebbe funzionare così: i pattisti vincono la guerra, gli arcinemici Philippe Donnet e Gabriele Galateri, ovvero gli attuali vertici della compagnia, lascerebbero in tutta fretta il grattacielo milanese di City Life, e al loro posto entrerebbero i nuovi padroni.

 

MARIO GRECO GENERALI

Anzi, il nuovo capo azienda e i suoi uomini delegati alla gestione del colosso assicurativo. Sul chi siano, molto si strologa ma in realtà è buio pesto. I nomi che circolano sono quelli di dirigenti che hanno già una solida posizione nelle aziende dove lavorano, e che quindi mai rischierebbero il posto per farsi includere in una lista che non è cero sicura di risultare la più votata.

 

Di qui, e Tag43 in precedenti articoli lo aveva già fatto, il nome di Fabrizio Palermo, che i pattisti tendono a derubricare come un consulente, oltretutto senza contratto, ma che in realtà sta lavorando al piano industriale e presenta il non trascurabile vantaggio di essere al momento disoccupato, quindi di non aver nulla da perdere nel farsi coinvolgere. Sarà lui il nuovo ad delle Generali?

 

fabrizio palermo ad di cassa depositi e prestiti

Dal matrimonio di Zurich con Generali nascerebbe un colosso mondiale delle assicurazioni

In realtà  l’ex capo di Cdp starebbe recitando il ruolo della lepre. Ovvero quello di aprire la strada a qualcuno che sta dietro, e aspetta solo di vedere l’esito dell’assemblea per scendere in campo.

 

E quel qualcun sarebbe proprio Greco e la sua Zurich. L’idea è quella di sposarla a Generali, creando così il più grande gruppo europeo di assicurazioni forte di una capitalizzazione di Borsa di quasi 100 miliardi di euro. Giusto per dare un raffronto, la tedesca Allianz, attualmente la numero uno, ne capitalizza 91. La francese Axa, che segue sul podio, 67.

francesco gaetano caltagirone

 

Industrialmente oltretutto sarebbe un matrimonio perfetto. Zurich è un campione del ramo danni, Generali delle polizze vita. Nessuna sovrapposizione, ma tante sinergie ed economie di scala da realizzare.

 

Un’operazione che soddisferebbe le ambizioni di Caltagirone e Del Vecchio

E non ci sarebbe operazione migliore per esaudire le aspirazioni di Caltagirone e Del Vecchio, che non accontentandosi dei pingui dividendi goduti negli anni della gestione Donnet, hanno sempre rimproverato il manager nato francese ma cittadino del Belpaese di non pensare in grande, e di aver fatto acquisti di realtà modeste.

Leonardo Del Vecchio

 

L’integrazione con Zurich porterebbe vantaggi a tutti gli azionisti, anche a quelli sconfitti che beneficerebbero della creazione di valore. Con un particolare però: siffatte nozze sono destinate a inquietare i sostenitori dell’italianità delle Generali. Perché è chiaro che nella fusione tra Zurich e la compagnia del Leone, viste le dimensioni (65 miliardi contro 30 di capitalizzazione) sarebbero gli svizzeri a comandare.

 

Che poi di svizzero in Zurich c’è solo il nome e la sede, visto che la compagine azionaria è una tipica public company, mentre italianissimo è il suo amministratore delegato. Chissà se il colpo d’ala che i due arzilli e liquidi imprenditori chiedono per Trieste non farà premio sul fatto che verrebbero derubricati da padroni a soci tra tanti. E se la politica, che distratta dalle peripezie quirinalizie finora ha mostrato scarso se non nullo interesse alla vicenda triestina, non griderà scandalizzata al tricolore ammainato sulla storica sede di piazza Unità d’Italia.

leonardo del vecchiomario greco 2Fabrizio Palermo di cdpfrancesco gaetano caltagirone foto mezzelani gmt44MARIO GRECO ZURICHmario greco

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…