giuseppe conte matteo salvini luigi di maio

IL CONTE DIMEZZATO ­– L’ULTIMATUM DEL PREMIER A DI MAIO E SALVINI: “DICANO SE VOGLIONO CONTINUARE. SE NON AVRÒ RISPOSTE CHIARE, RIMETTERÒ IL MANDATO AL COLLE" (CHE PAURA!) –  LA FRECCIATINA A SALVINI: “SERVE VISIONE LUNGIMIRANTE, DIVERSA DAL COLLEZIONARE LIKE” – TAV SÌ, MA NON COSÌ: “NON LA TROVO CONVENIENTE”, E FLAT TAX NÌ: “LA FAREMO MA SERVE UNA RIFORMA ORGANICA DEL FISCO” – VIDEO: LA GAFFE SULLA DATA DELLA FESTA DELLA REPUBBLICA

 

 

Conte, gaffe sulla Festa della Repubblica: «Sabato è stata la festa della Repubblica». Ma è stata domenica 2 giugno

Da www.corriere.it

 

LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE ALIAS MARK CALTAGIRONE MATTEO SALVINI BY OSHO

«Sabato è stata la festa della Repubblica e il primo compleanno del mio governo. Nel 2018 abbiamo prestato giuramento. Ricordo che l’insediamento è stato accompagnato da molto entusiasmo sincero da parte della gente comune, e molto scetticismo degli opinionisti che si sono tradotti in annotazioni critiche, appuntate soprattutto su aspetti come aver posto a base dell’azione un vero e proprio contratto e che alla guida fosse stato posto una terza figura investita del compito di garanzia dell’attuazione del contratto e operare sintesi politica». Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa nella sala dei Galeoni di Palazzo Chigi.

 

L'ultimatum di Conte - "Se non avrò risposte chiare, rimetterò il mandato al Colle"

Da www.ansa.it

 

giuseppe conte 2

Ultimatum del premier, Giuseppe Conte, ai due vicepremier, Matteo Salvini, e Luigi Di Maio: "Se non avrò risposte chiare - ha detto, in conferenza stampa, a Palazzo Chigi - rimetterò al Colle il mandato. "Personalmente - ha aggiunto - resto disponibile a lavorare nella massima determinazione di un percorso di cambiamento. Ma non posso compiere questa scelta da solo. Le due forze politiche devono essere consapevoli del loro compito". "Se ciò non dovesse esserci - avverte Conte - non mi presterò a vivacchiare per prolungare la mia presenza a palazzo Chigi. Molto semplicemente rimettero' il mio mandato".

 

"È compito delle forze politiche decidere" se far proseguire e come l'azione di governo, ha detto ancora Conte. "Chiedo una risposta chiara inequivoca e rapida. Il Paese non può attendere".

luigi di maio matteo salvini

 

"Ho sempre ritenuto che il contratto fosse un elemento di forza del governo: è la modalità più lineare e trasparente per dar vita a un governo tra due distinte forze politiche con contenuti programmatici diversi e contesti valoriali distinti", ha affermato il presidente del consiglio, in apertura della conferenza stampa nella sala dei Galeoni di Palazzo Chigi.

 

"Mi sono determinato ad accettare l'incarico perché, pur consapevole di essere privo di una mia forza politica di sostegno, - ha sottolineato ancora - ho ritenuto di poter attingere dall'articolo 95 della Costituzione e alle prerogative ivi indicate, che definiscono ruolo e poteri del premier".

 

luigi di maio matteo salvini giuseppe conte

"L'esperienza di governo ha dovuto convivere con un ciclo serrato di tornate elettorali con campagna elettorale pressoché permanente e ne ha risentito il clima di coesione delle forze di governo. Io stesso avevo sottovalutato questo aspetto", afferma ancora Conte, aggiungendo: "In particolare il voto delle europee, molto complesso, ha accreditato l'immagine di uno stallo nell'attività di governo: questa è una falsità, il governo ha continuato a lavorare perché è iniziata la fase due, dopo la fase 1".

 

Conte ha chiesto, quindi, "parole univoche per la fiducia dei mercati". La prossima manovra, ha sottolineato, dovrà mantenere un "equilibrio dei conti" perché "le regole europee rimangono in vigore finché non riusciremo a cambiarle".

 

giuseppe conte 1

"I provvedimenti che il governo deve mettere in campo, secondo il presidente del Consiglio, "richiedono visione, coraggio, tempo, impongono di uscire dalla dimensione della campagna elettorale e entrare in una visione strategica e lungimirante, diversa dal collezionare like nella moderna agorà digitale".

 

giuseppe conte e roberto fico

Il premier è intervenuto, quindi, sulla Flat tax, cara alla Lega: "Ragiono di una più complessiva e organica riforma del fisco perché la rimodulazione delle aliquote deve inserirsi in un percorso più complessivo, perseguendo una giustizia tributaria più efficiente, su cui lavoro con il ministro Bonafede. Lavoreremo senz'altro alla flat tax ma c'è una riforma organica del fisco di cui il Paese ha bisogno, che attende da anni".

 

Altro tema toccato da Conte, quello della Tav:  "Ho detto che oggi così com'è non la farei - ha rilevato -. Non la trovo conveniente ma mi ritrovo in fase di attuazione del percorso e o trovo un'intesa con la Francia e la Commissione europea o il percorso è bello e segnato".

giuseppe conte alla parata del 2 giugno

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…