giuseppe conte tunnel stretto

CONTE SULLO STRETTO – IL PROGETTO DEL TUNNEL PORTA LA FIRMA DELL’INGEGNERE GIOVANNI SACCÀ E POTREBBE ESSERE INSERITO NEGLI INTERVENTI DA FINANZIARE CON IL RECOVERY FUND – MA NELLA MAGGIORANZA GIÀ COMINCIANO I MALUMORI, CON I RENZIANI CHE ATTACCANO: “MI PARE FOLLE, DOBBIAMO FAR USCIRE DAL TUNNEL IL SUD E NON INFILARCELO PER SEMPRE” – I VANTAGGI: TEMPI PIÙ BREVI, COSTI MINORI (FORSE) E NIENTE ESPROPRI...

 

 

giuseppe conte la piazza di affaritaliani

1 – UN TUNNEL TRA CALABRIA E SICILIA? LA STORIA INFINITA CERCA UN FINALE

Diodato Pirone per “il Messaggero”

 

A chi non piace staccare dalla margherita il petalo del si, quello positivo, che ti scalda il cuore e ti fa sognare. E così anche il premier Giuseppe Conte ha pescato il petalo del si sulla più grande opera pubblica da realizzare in Italia: il Ponte sullo Stretto di Messina.

 

giovanni sacca'

Oddio, forse memore della scarsa fortuna garantita dallo stacco di 7 o 8 petali precedenti (dal 1971 tutti finiti sotto montagne di pagine di magnifici progetti rimasti sulla carta), Conte ha offerto una interpretazione originale: niente mega-ponte, meglio un tunnel. «Da costruire - ha detto il premier con fare sornione- solo dopo che potremo toccare con mano la linea ferroviaria ad Alta Velocità che arriverà a Reggio Calabria».

 

Insomma, quale che sia il progetto che sta maturando per lo Stretto di Messina non è una roba che mangeremo con i prossimi panettoni. Del progetto di galleria sotto il mare però si conoscono i dettagli essenziali.

 

tunnel sullo stretto di messina 1

Porta la firma di un ingegnere ferroviario, Giovanni Saccà, presidente di una commissione dell'Ordine degli Ingegneri della Lombardia. Il tunnel sottomarino sarebbe fruibile sia dalle auto che dai treni e sarebbe lungo circa 3,5 km (ma la parte ferroviaria che ha pendenze particolari sarebbe scavata sottoterra per 34 km sia in Sicilia che in Calabria).

 

renzo piano

La galleria verrebbe costruita a una profondità media di 150 metri. L'ingegner Saccà, che ha pronte anche varianti su pendenze diverse, parla di un costo inferiore ai due miliardi di euro.

 

«COSTRUIRE E' UNA MAGIA»

tunnel sullo stretto di messina2

Dunque, sia pure con una enorme dose di cautela, a più di un osservatore sembra giustificata un'apertura di credito. Del resto, il dossier viene aperto in una fase obiettivamente diversa dal passato anche recente.

 

«Costruire è una magia - ha detto l'archistar Renzo Piano, inaugurando il nuovo Ponte di Genova la scorsa settimana - Perché collegare persone e territori è bellissimo, è un gesto di pace».

GIUSEPPE CONTE MEME

 

L'apertura del dossier sul mega-tunnel si inserisce poi nel quadro dell'imminente iniezione di fondi europei nell'economia italiana. Si tratterà di circa 200 miliardi, gran parte dei quali destinati a finanziare il recupero del ritardo del Mezzogiorno sul fronte delle infrastrutture.

 

Il tunnel dello Stretto ha anche il valore di un messaggio di speranza per tutto il Mezzogiorno. Il Sud è da tempo in affanno, con un Pil che stava calando anche prima della mazzata del Covid 19, e poi è finito in ginocchio a causa della chiusura improvvisa e generalizzata delle attività economiche.

 

giuseppe conte paola de micheli

C'è infine anche un risvolto tecnico e tecnologico nell'ipotesi di costruire un tunnel sottomarino fra Sicilia e Calabria. Si tratta di un progetto tremendamente difficile ma non impossibile per il know how italiano. E probabilmente sostenibile anche sotto il risvolto economico.

 

Negli ultimi tempi le costruzioni sottomarine hanno dato grandi soddisfazioni ai committenti. Il Tunnel della Manica fra Francia e GB, ad esempio, dal 2009 produce utili e nel 2017 ha superato i 20 milioni di passeggeri.

 

tunnel sullo stretto di messina 4

Anche la Norvegia ha sposato la tecnologia dei tunnel per collegare le sue isole. C'è poi un'altra opera sottomarina che potrebbe fare da punto di riferimento: il tunnel turco che unisce la Istanbul europea con quella asiatica. Inaugurato nel 2016 con un costo inferiore a 1,3 miliardi di dollari, il tunnel turco è stato costruito sott' acqua per 5 chilometri, può sopportare scosse sismiche fino a 7.5 punti della scala Richter e serve il poderoso traffico prodotto da 15 milioni di abitanti di quella conurbazione. I siciliani e i calabresi sono 7 milioni ma il gioco vale la candela.

 

2 – «PERCHÉ È MEGLIO IL TUNNEL CHE IL PONTE» ECCO LO STUDIO CHE HA STREGATO IL PREMIER

davide faraone foto di bacco

Estratto dell’articolo di Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

 

(…) Il Ministero dei Trasporti ha avviato l'analisi tecnica della proposta, ma il quasi-annuncio di Conte ha innescato la polemica politica. Il capogruppo di Italia Viva, Davide Faraone, fa a pezzi il progetto: «Dobbiamo far uscire dal tunnel il Sud e non infilarcelo per sempre, mi pare folle l'idea del premier».

 

Lui però ci crede davvero e studia la strategia per avere la meglio sulle resistenze dei 5 Stelle. Nel 2012 Beppe Grillo attraversò a nuoto e con grande clamore mediatico lo Stretto di Messina per protestare contro il ponte, che a solo nominarlo gli faceva venire le bolle.

 

Nello Musumeci

Sembra invece che il tunnel sotto il mare non dispiaccia al fondatore del Movimento, tanto che Conte, rispondendo ad Angelo Maria Perrino che lo intervistava a Ceglie, ha detto che a cena andrebbe più volentieri con il comico che con Davide Casaleggio: «Con Grillo si affronta il futuro, si parla di tante innovazioni...».

 

Se la ministra De Micheli procede con cautela («quella è un'area sismica, un'area vulcanica»), il capo delegazione del Pd Dario Franceschini spinge per portare l'alta velocità fino in Sicilia e per lui ponte o tunnel pari sono, o quasi.

 

Ma il presidente della Sicilia, Nello Musumeci, ha un sospetto: «Volendo pensare male si può credere che il tunnel sia una comoda trovata per mettere a tacere il coro sempre più robusto di quanti chiediamo il Ponte». E Forza Italia, con Stefania Prestigiacomo, fa a pezzi il sogno di Conte: «Una boutade agostana, idea vecchia di vent' anni».

 

ipotesi tunnel sullo stretto

3 – "GRAZIE ALLE TALPE SI COSTRUISCE SOTTOTERRA TEMPI MOLTO PIÙ BREVI E NIENTE ESPROPRI"

Paolo Baroni per “la Stampa”

 

«Il tunnel sotto lo Stretto? Pensi che il primo progetto risale addirittura la 1870» spiega, l'ingegnere Giovanni Saccà che già tre anni fa ha presentato al Mit la sua proposta per unire Reggio con Messina. Meglio il tunnel di un ponte sospeso a campata unica di 3,3 chilometri di lunghezza, il doppio di quello sul Bosforo, che per sua natura richiederebbe anni di studi per mettersi al riparo dal rischio sismico sostiene l'esperto, che ipotizza di tenere separate strada e ferrovia e di modificare lievemente il tracciato rispetto a quello previsto per il ponte, spostando il tutto un poco più a Sud nell'area reggina di Pentimele vicino al porto per ottimizzare i collegamenti.

 

tunnel sullo stretto di messina 2

In campo ferroviario, ad esempio, in questo modo si potrebbero utilizzare stazioni già esistenti, Europa o Gazzi sul fronte messinese e Gallico nel reggino, come stazioni di alta velocità.

 

Costi e tempi

I costi sarebbero analoghi a quelli previsti per realizzare il ponte (3,9 miliardi all'epoca della gara vinta da Eurolink, almeno 8,5 ai prezzi di oggi) ed i tempi di realizzazione molto più brevi. Con in più il vantaggio di limitare notevolmente la mole degli espropri.

 

Il tunnel verrebbe costruito ad una profondità non inferiore ai 170 metri sotto il fondale del mare e per consentire il transito automobilistico oltre al tunnel sarebbe sufficiente realizzare due rampe di 4 km più altri 16 km di raccordi autostradali.

 

giuseppe conte e olivia paladino arrivano a ceglie messapica 3

La galleria ferroviaria, invece, potrebbe arrivare a circa 290 metri di profondità al centro dello Stretto per risalire in direzione Reggio Calabria, raccordandosi alla ferrovia già esistente e grazie agli ampi raggi di curvatura sarebbe possibile ottenere una velocità di tracciato di 200 km all'ora in modo da mantenere tempi competitivi rispetto al vecchio progetto.

tunnel sullo stretto di messina

 

Il rischio terremoti

Quanto al problema dei terremoti lo studio dell'ing. Saccà spiega che basterebbero i cosiddetti «rivestimenti doppi», già testati n zone sismiche attive e progettati per resistere a scosse di intensità pari a quelle che si potrebbero verificare nell'area dello Stretto, per ovviare al problema.

 

«La novità di oggi - prosegue il responsabile del Settore studi trasporti ferroviari del Collegio Amministrativo Ferroviario Italiano - sono i macchinari, le talpe meccaniche "Tbm", che sono in grado di fare un lavoro impossibile 150 anni fa. Per cui oggi la galleria è fattibile: come a Gibilterra, e lì lo stretto è molto più grande».

 

giovanni sacca' 2

Al governo Saccà ha presentato la sua idea nel 2017 nel corso di un convegno internazionale sul trasporto locale tra le città metropolitane di Messina e Reggio Calabria. E da allora è agli atti del Mit. «Sono tanti i progetti in corso - spiega Saccà - solo noi per più di 50 anni ci siamo ostinati a voler fare un ponte.

 

Ma se si considera che il progetto che porta l'alta velocità fino a Reggio Calabria, nella tratta finale tra Gioia Tauro e Villa San Giovanni prevede ben 34 chilometri di galleria non viene naturale chiedersi se ha senso fermarsi lì, uscire in superficie e costruire un ponte, oppure se non è meglio continuare con la galleria? Certo uno può decidere di fare anche un salto mortale, ma io non mi vorrei complicare la vita».

tunnel sullo stretto di messinaipotesi tunnel sullo stretto 1giuseppe conte e olivia paladino arrivano a ceglie messapica 2

 

giuseppe conte con angelo maria perrino la piazza di affaritaliani 1

Ultimi Dagoreport

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...