matteo salvini geert wilders

CONTRORDINE COMPAGNI, IL POPULISMO NON È PER NIENTE IN CRISI! - GIOVANNI ORSINA: “LE ELEZIONI SPAGNOLE SEMBRAVANO MOSTRARCI COME LA DESTRA POPULISTA STESSE RETROCEDENDO. QUELLE POLACCHE PAREVANO RAFFORZARE IL MESSAGGIO. ORA IL VOTO OLANDESE GRIDA INVECE: ‘LA DESTRA POPULISTA SCOPPIA DI SALUTE!’” - “POICHÉ NON SONO RIUSCITE A OCCIDENTALIZZARE IL NON-OCCIDENTE, LE SOCIETÀ OCCIDENTALI CHIEDONO OGGI DI ESSERNE PROTETTE. E LA PROTEZIONE SI TROVA A DESTRA BEN PIU’ CHE A SINISTRA” – IL NODO DELLE ALLEANZE TRA LE DESTRE EUROPEE 

Estratto dell'articolo di Giovanni Orsina per “La Stampa”

 

matteo salvini geert wilders

Le elezioni spagnole del luglio scorso sembravano mostrarci come la destra cosiddetta populista stesse retrocedendo. Quelle polacche di un mese fa, con la sconfitta di Diritto e Giustizia, parevano rafforzare il messaggio. Ora il voto olandese grida invece: "Contrordine, compagni! La destra populista scoppia di salute!". E la possibilità concreta che negli Stati Uniti venga rieletto Donald Trump corrobora il contrordine. A che punto è la notte, allora? Come possiamo, se possiamo, dare senso a indicazioni così divergenti raccogliendole in una lettura unitaria? [...]

 

geert wilders con manifesto nemmeno un centesimo all italia 4

Quella malattia scaturisce in primo luogo dalla crisi della politica. Che negli ultimi decenni è stata erosa dal basso e dall'alto: dal basso, da società sempre più individualistiche e frammentate; dall'alto, da mercati globali sempre più integrati. E scaturisce poi dalla crisi d'identità dell'Occidente. Che, di fronte all'ascesa del non-Occidente, ha reagito fin dagli anni Sessanta del Novecento, e in maniera ancora più clamorosa dopo il 1989, enfatizzando il carattere universalistico dei propri valori e cercando di trasformarli in un patrimonio globale.

 

Un'operazione della quale misuriamo oggi il fallimento, di certo temporaneo, forse definitivo: il non-Occidente ha rifiutato di riconoscere a quei valori alcuna portata universale e ha denunciato come imperialistico il tentativo d'imporli. Mentre l'Occidente, cercando di universalizzarli, ne ha corroso le radici storiche e geografiche, precipitando così i propri cittadini in una profonda crisi d'identità.

giovanni orsina foto di bacco

 

Questa doppia crisi, esterna e interna, ha destabilizzato le democrazie avanzate. Da qui la crescita dell'astensionismo, una reazione tutto sommato ragionevole di fronte al deperire della politica e alla conseguente perdita di valore del voto. Da qui l'esplodere improvviso di forze politiche nuove, il collasso di quelle tradizionali, l'estrema volatilità delle scelte elettorali. Da qui il montare dei cosiddetti populisti, figli della disperazione generata da un processo di destabilizzazione che è profondo e incide nella carne delle persone. [...]

 

E sempre di più quelle domande trovano risposte a destra. Al di sotto delle loro differenze, non per caso, il prevalere della destra caratterizza tutte le ultime tornate elettorali delle quali stiamo parlando. In Spagna i partiti a destra del centro non hanno vinto ma rispetto al 2019, sommati insieme, sono cresciuti di dieci punti. In Polonia Diritto e Giustizia non ha vinto, ma la competizione si è svolta tutta nello spazio politico che sta fra il centro e la destra.

 

MELONI SENZA VOX - VIGNETTA DI VAURO

In Olanda il quadro politico è scivolato verso destra. D'altra parte, se quella che stiamo vivendo è una crisi dell'universalismo, ha senso allora che i cittadini cerchino di risolverla tornando ai particolarismi. O se si preferisce un ragionamento più brutale: poiché non sono riuscite a occidentalizzare il non-Occidente, le società occidentali chiedono oggi di esserne protette. E i particolarismi e la protezione si trovano a destra ben più che a sinistra. Questo vuol dire, allora, che il voto di giugno prossimo rivoluzionerà l'Unione europea?

 

Con ogni probabilità, no: le istituzioni europee sono complesse e articolate, mutarne radicalmente l'indirizzo è difficile. Nel prossimo parlamento europeo le destre saranno più forti di quanto non siano adesso, e gli equilibri politici dovranno tenerne conto. A meno che non vi siano grosse sorprese elettorali, però, dovrebbe sopravvivere un assetto di potere piuttosto simile a quello dell'attuale "maggioranza Ursula".

 

GEERT WILDERS

Sarà interessante, piuttosto, osservare il gioco che si svolgerà fra le diverse destre. I risultati delle elezioni in Spagna, Polonia, Paesi Bassi, uniti a fenomeni come la crescita di Alternative für Deutschland nei sondaggi tedeschi, mostrano come si stia rafforzando il gruppo europeo Identità e Democrazia, al quale appartiene la Lega di Salvini, e stia invece segnando il passo la famiglia conservatrice di Giorgia Meloni.

 

La strategia che è sembrata seguire finora la leader di Fratelli d'Italia – portare la destra conservatrice a un accordo politico col centro destra democristiano che sposti in maniera significativa il baricentro europeo – è oggi più debole di quanto non fosse qualche mese fa, prima del voto spagnolo e di quello polacco. Mentre monta la sfida del gruppo di partiti cui è affiliato Salvini, col quale il Partito popolare ritiene per il momento del tutto impossibile il dialogo. Sia chiaro, però: nulla di tutto questo sarà deciso prima del voto. I giochi veri cominceranno quando saranno chiuse le urne, e a quel punto conteranno i numeri.

donald tusk dopo le elezioni mateusz morawiecki jaroslaw kaczynski giorgia meloni al senato

LA SCONFITTA DI VOX ALLE ELEZIONI IN SPAGNA - VIGNETTA BY MAURO BIANI

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...