giuseppe conte massimo d alema (1) matteo renzi dalema

A DIFENDERE CONTE C’È RIMASTO SOLO BAFFINO D’ALEMA: “NON SI MANDA VIA L’UOMO PIÙ POPOLARE DEL PAESE PER VOLERE DEL PIÙ IMPOPOLARE” – L’EX “LIDER MAXIMO" NON HA ANCORA SCORDATO DI QUANDO RENZI GLI NEGÒ LA CARICA DI ALTO RAPPRESENTANTE UE E DIFENDE IL "SUO" PREMIER A SPADA TRATTA: “LA CRISI RIENTRERÀ, CONVIENE A TUTTI”. MAGARI CON BETTINI SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO…

 

MASSIMO DALEMA GIUSEPPE CONTE

Stefano Cappellini per “la Repubblica”

 

Dicono che sia da tempo tra i consiglieri più ascoltati di Giuseppe Conte. Dicono anche che sia tra i più attivi nella ricerca di una soluzione per scongiurare la crisi di governo. Dicono.

 

Ma Massimo D'Alema nega: «Le uniche cose per le quali sono attivo - spiega al telefono l'ex presidente del Consiglio - sono il grande convegno con cui il 21 gennaio celebreremo i cento anni del Partito comunista italiano e la preparazione di un seminario a Mosca sulla de escalation della tensione nei rapporti tra Russia e Ue. Una cosa grossa, mi attendono alla commissione Esteri della Duma».

 

d'alema conte

Ma se il Parlamento russo può dedicarsi serenamente alla convegnistica, quello italiano pare ormai aspettare solo la resa dei conti tra Conte e Matteo Renzi. D'Alema, però, professa ottimismo, anzi quasi non si capacita che vi sia chi dà per spacciato il governo dell'avvocato del popolo. La crisi, secondo lui, rientrerà. In un modo o nell'altro: «Conviene a tutti - scommette vedrete che presto si tornerà a parlare d'altro».

 

goffredo bettini dopo tre ore di dibattito con renzi e d'alema

Sebbene si schermisca sul suo ruolo («Io non non faccio più politica, se non come semplice iscritto di Articolo uno»), ci sono buone ragioni per scomodare un parere di D'Alema sulla crisi. La sua esperienza di situazioni simili, ovviamente. Come pure le analogie con vicende del passato.

 

goffredo bettini gianni letta giuseppe conte

Sull'ex premier pesa da sempre l'accusa di aver tramato per fare cadere il primo governo Prodi per insediarsi a Palazzo Chigi, accusa che ha sempre fermamente respinto, spiegando che nel 1998 fu l'ostinazione di Romano Prodi nel cercare la conta in Parlamento a causare il patratac. Potrebbe essere la stessa scelta di Conte, che in mancanza di un accordo con Renzi pare tentato di andare a caccia in Senato dei - fin qui fantomatici - responsabili. C'è il rischio che anche Conte passi i prossimi anni a dolersi della congiura dei partiti che lo hanno sfrattato da Palazzo Chigi?

orlando zingaretti

 

Anche in questo caso D'Alema non vede il pericolo, convinto che, se l'obiettivo reale di Renzi è la destituzione di Conte, il piano non possa trovare sponde negli altri partiti della maggioranza: «Non credo che possa passare per la mente di nessuno l'idea di mandare via da Palazzo Chigi l'uomo più popolare del Paese per fare un favore a quello più impopolare».

 

massimo d'alema regala la maglietta di totti a renzi

Non c'è bisogno di chiarire a quale nome risponda la seconda figura. Come se ne esce però? Di voci ne circolano tante. Tra le più fondate, la possibilità che a Palazzo Chigi arrivi una personalità forte del Pd: Goffredo Bettini. Non come vicepremier, ruolo sgradito a Conte, ma nei panni di sottosegretario alla presidenza del Consiglio, «il Gianni Letta del Pd», un ruolo fin qui scoperto secondo i dem, che attraverso il vicesegretario Andrea Orlando hanno pubblicamente suggerito al premier di colmare la lacuna.

massimo d alema matteo renzi

 

Sulla destinazione D'Alema non commenta, sul politico invece sono solo lodi: «Bettini è uno serio e responsabile. Per fortuna a cercare una soluzione ci sono uomini come lui e come Roberto Speranza, il difensore della salute degli italiani». Inutile chiedere a D'Alema se nella offensiva di Renzi possa pesare in qualche modo pure la sua aspirazione al ruolo di segretario generale della Nato, anche perché c'è il rischio di scomodare altre analogie e tornare a quando fu Renzi a negare a D'Alema l'approdo a Bruxelles come Alto rappresentante per la politica estera della Ue.

goffredo bettini

 

Tempi lontani. Sebbene le conseguenze di quella rottura sembrino ancora fresche: «Per carità, se Renzi pensasse che c'entro qualcosa nelle discussioni di queste ore la situazione non potrebbe che peggiorare». Restano pochi giorni per scoprire se, come pensa d'Alema, si troverà la quadra o se andrà in scena l'ennesimo cupio dissolvi della sinistra italiana. L'ex premier storce la voce: «Io ormai faccio il professore e il consulente, lo sanno tutti, per il mio lavoro andrò presto in Africa». E anche questa, in fondo, si è già sentita da qualche parte.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?