rocco casalino giuseppe conte marco travaglio luigi di maio alessandro di battista

TRA I DUE LITIGANTI, DI MAIO E DIBBA, CONTE GODE? – “LA STAMPA” SVELA IL PIANO CASALINO-TRAVAGLIO: "DOPO LE ELEZIONI DEL CAPO DELLO STATO A INIZIO 2022, IN VISTA DELLE PROSSIME ELEZIONI, LA SUA LEADERSHIP DOVRÀ APPARIRE QUASI NATURALE, UNA SCELTA OBBLIGATA A CUI NON POTRÀ SOTTRARSI NÉ LUI, NÉ CHI LO AVVERSA INTERNAMENTE - SISTEMATO IL COLLE, CONTE COMINCEREBBE A PLASMARE IL MOVIMENTO A SUA IMMAGINE, E LO FAREBBE CON IL SOSTEGNO DI BEPPE GRILLO, IERI OPPORTUNAMENTE CITATO NEL SALUTO INTRODUTTIVO”

Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

travaglio conte

Una curiosa coincidenza che racconta molto del passato, presente e futuro del M5S: mentre i grillini si accapigliavano agli Stati Generali, ieri è stata annunciata la piena operatività del gasdotto Tap, quello che Alessandro Di Battista aveva giurato che in quindici giorni di governo il Movimento avrebbe sbaraccato.

 

È aneddotica, ma serve a introdurre il tema politico di giornata: la coerenza, e due protagonisti, Giuseppe Conte e Roberto Fico, accomunati da un realismo istituzionale che ha raccolto applausi virtuali nelle chat, soprattutto dei parlamentari che assistevano alla dissezione in trenta atti del M5S.

conte casalino

 

Conte e Fico vengono vissuti come stabilizzatori, capaci di dare una prospettiva di sopravvivenza fuori dalle infinite tribolazioni di questi mesi. Con una collocazione chiara, che il presidente della Camera è l' unico a citare: «Proseguire con il centrosinistra», come vuole Conte. È ancora presto per parlarne, dicono ai vertici del M5S, ma è evidente che il destino politico del premier dovrà incrociare quello del Movimento.

 

giuseppe conte e roberto fico

Il capo del governo ha escluso di voler fondare un suo partito. Mettersi alla testa del M5S, invece, è un discorso che echeggia nei palazzi. Ma servono i tempi adatti e le condizioni giuste. L' idea, filtrata da dirigenti e ministri grillini, è semplice: Conte è la riserva della Repubblica targata M5S, al momento giusto, dopo le elezioni del Capo dello Stato a inizio 2022, in vista delle prossime elezioni, la sua leadership dovrà apparire quasi naturale, una scelta obbligata a cui non potrà sottrarsi né lui, né chi lo avversa internamente.

 

PAOLA TAVERNA PRIMA DOPO

Gioca a suo favore il fatto che l' organo collegiale nasce senza un leader forte: non ci sarà un capo politico ma un portavoce, che potrebbe essere Paola Taverna, magari affiancata da Stefano Patuanelli o dallo stesso Di Maio. Così sarà più facile prendere in mano un Movimento che vive in una perenne transitorietà, e senza un vero antagonista che lo ostacoli. In questo scenario è fondamentale tenere d' occhio l' agenda politica.

 

LUIGI DI MAIO STEFANO PATUANELLI

Tra sette mesi, a fine giugno, scatta il semestre bianco che precede la scelta per il Quirinale. Arrivare senza seri scossoni, aiuterebbe il governo e la maggioranza. Sistemato il Colle, il premier comincerebbe a plasmare il Movimento a sua immagine, cercando di ridare slancio al consenso che comunque da mesi nei sondaggi galleggia tra il 14 e il 18%, e lo farebbe con il sostegno di Beppe Grillo, ieri opportunamente citato nel saluto introduttivo.

 

giuseppe conte e luigi di maio

Conte non dice granché di politicamente rilevante nel suo intervento finché non sostiene: «Nella vita politica ci si imbatte spesso nel dilemma tra coerenza delle proprie idee e possibilità di cambiare opinione. È un dilemma mal posto. La coerenza è sicuramente un valore, ma quando governi devi valutare la complessità. Se la coerenza delle stesse idee fa male al Paese si ha il coraggio e l' obbligo morale di cambiarle. La prova del nove è spiegare perché il cambiare idea è una cosa giusta». Il passaggio non è passato inosservato e non è stato infilato per caso.

DAVIDE CASALEGGIO ALESSANDRO DI BATTISTA

 

Serve a indicare una nuova rotta ed è suonato deflagrante in un dibattito interno che è ostaggio dei j' accuse di Di Battista. Da una parte c' è lui, l' ex deputato che fa della coerenza estrema una rivendicazione orgogliosa e massimalista, tipica di chi non ha mai governato.

 

Dall' altra c' è Di Maio, che, all' opposto, ha estremizzato l' incoerenza fino a trasformarla in pragmatismo tattico, cambiando idea come se nulla fosse (ieri ha criticato l' idea del M5S come terzo polo, proprio lui che aveva indicato nella "terza via" la strategia vincente).

 

giuseppe conte beppe grillo luigi di maio

Tra i due che litigano a emergere è Fico, durissimo verso Di Battista. Basta slogan e dogmi, sostiene, perché «è un po' ipocrita» ridurre tutto al ritorno alle origini. «Siamo cambiati, ma non ci sono persone più pure di altre», «abbiamo vissuto le contraddizioni del passaggio da opposizione a forza di governo. Riconoscerlo non significa rinnegare le origini ma evolvere tenendo fede all' essenza del progetto». In parole diverse, è la stessa cosa che ha detto Conte.

conte casalinobeppe grillo giuseppe conte luigi di maioconte casalino LUIGI DI MAIO MARCO TRAVAGLIO GIUSEPPE CONTEconte casalino travaglio conte

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? INNANZITUTTO L’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO BLOCCA DI FATTO OGNI POSSIBILE ASSALTO DELL’ARMATA “CALTA-MELONI” AL "FORZIERE D'ITALIA", ASSICURAZIONI GENERALI – CERTO, I MANAGER DECADONO SOLO DOPO UNA SENTENZA DEFINITIVA, MA GIÀ DA ADESSO LOVAGLIO E E COMPAGNIA POTREBBERO ESSERE SOSPESI DAL CDA O DALLA VIGILANZA DI BANKITALIA - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DEI PM DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE FAVORITA DA PALAZZO CHIGI DELLA COMBRICCOLA ROMANA, SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO'') - OGGI IN BORSA MONTE PASCHI SIENA HA CHIUSO PERDENDO IL 2,12%, MEDIOBANCA -0,15% MENTRE, ALLONTANANDOSI CALTARICCONE, GENERALI GUADAGNA LO +0,47%...

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?