matteo salvini attilio fontana luca zaia

FACCIAMOCI UNA LEGA - ZAIA HA FATTO TESTARE IN ALCUNI SONDAGGI IL POTENZIALE DI UNA SUA LISTA PERSONALE. IN VENETO CONQUISTEREBBE QUASI IL 40%. E LA LEGA SCENDEREBBE AL 10. UNA PROSPETTIVA CHE FA LETTERALMENTE IMPAZZIRE SALVINI. LA STORICA FRATTURA TRA LOMBARDIA E VENETO E' STATA ACUITA DAL CASO FONTANA - GIORGETTI DICE DI RIMANERE IN CAMPO ANCHE SE IL SUO OBIETTIVO ERA FARE IL GOVERNISSIMO. 

 

 

1. GIORGETTI RIMANE IN CAMPO NONOSTANTE I MALUMORI: C'È IL CENTRAVANTI, IO STO IN PORTA

Marco Cremonesi per il ''Corriere della Sera''

 

GIORGIA MELONI LUCA ZAIA MATTEO SALVINI

«Il governo? Durerà fino a quando coloro che vogliono fare i presidenti della Repubblica non decideranno di liquidarlo». Maria Latella intervista Giancarlo Giorgetti alla festa della Lega romagnola, a Cervia. Il numero 2 del partito lo dice chiaro, le possibilità di un governissimo stanno a zero: «Io sono stato il propugnatore della possibilità che tutte le forze responsabili si mettessero al servizio del bene comune». Sennonché, «questa responsabilità è stata snobbata e il governo si sente forte anche dei poteri internazionali». Ma quando «tra qualche mese gli italiani subiranno i danni di questo atteggiamento, che cosa dovremo dire? Che qualcuno non ha saputo cogliere il momento storico».

 

L'ex sottosegretario parla anche di legge elettorale: «Quello che va evitato è il ritorno a un proporzionale puro in cui partiti malconci fanno nascere e morire i governi nel Palazzo. Questo Paese ha bisogno di qualcuno non dico con i pieni poteri anche se quando lo dice Salvini è un dramma è quando lo fa Conte tutto va bene». Sui sondaggi in calo della Lega, è ottimista: «I sondaggi saranno le Regionali. Se vinciamo noi, il governo ne dovrà prendere atto». Il vicesegretario leghista, alla fine, a Cervia è intervenuto. Sia pure in video collegamento.

 

Nessun caso Giorgetti, a sentire i leghisti: «Rappresentava la Lega a una cerimonia importante come l'inaugurazione del ponte San Giorgio». Certo, la sintonia non è quella dei tempi migliori, i malumori non sono scomparsi. Però è vero che Giorgetti è stato lo stratega per la Lega delle due ultime partite politiche significative, quella per arrivare al rinvio della legge elettorale e, nelle ultime ore, quella sulle preferenze di genere. Insomma, sarebbe falso che il vice di Salvini si sia messo da solo in stand by .

matteo salvini luca zaia e le ciliegie

 

È lui stesso a tratteggiare il suo carattere: «C'è chi è centravanti e chi gioca in porta, io fin da bambino mi sono messo in porta». Solo in un caso, ha detto, lascerebbe la Lega: «Se Salvini rinunciasse alla ragione per cui sono entrato, il principio di autodeterminazione dei popoli. Ma Salvini non rinuncia».

 

È vero però che la scarsa propensione di Salvini alla trattativa politica a tutto campo per superare l'impasse politica non è stata condivisa da Giorgetti. Ma, sorpresa: i più salviniani tra i salviniani sono convinti che la colpa vera sia di Giorgia Meloni. Proprio mentre la leader di FdI prometteva che lei e Salvini andranno «al governo insieme per dare all'Italia un governo forte e coeso», un alto dirigente leghista sbuffava: «È lei che con i suoi no impedisce qualsiasi apertura politica, incluso il governo Draghi di cui parlava Giorgetti».

 

Però, giusto ieri Salvini ha ammesso la possibilità di una trattativa persino con i 5 Stelle per l'elezione del capo dello Stato: «Se ci sono nomi di garanzia, sì». Di nomi, Salvini non ne fa. Ma resta sicuro sulla sua leadership nel partito: «Quella la decidono gli elettori il giorno del voto e la Lega è ampiamente il primo partito». In Liguria, però, a mettersi sulla strada di un buon risultato è la defezione di una figura come quella di Giacomo Chiappori. Leghista dal 1989, uomo simbolo della Lega ligure, ha rotto con il partito e si candiderà a governatore con Grande Liguria.

LUCA ZAIA MATTEO SALVINI

 

 

LA LEGA RISCHIA LA SCISSIONE VENETI E MILITANTI DEL NORD DIFENDONO IL VECCHIO PARTITO

Estratto dell’articolo di Carmelo Lopapa e Claudio Tito per “la Repubblica

 

(…) La parola "scissione", allora, per la prima volta scuote anche il Carroccio. Certo, in questo caso contano molto i rapporti personali tra i dirigenti: quelli che si sentono ancora legati al Senatur e quelli della generazione sovranista. E poi ci sono le divisioni regionali. La diffidenza è una caratteristica storica dei leghisti. Veneti e Lombardi sono da sempre avversari interni. (…) Il presidente della Regione Veneto nelle ultime settimane ha fatto testare in alcuni sondaggi il potenziale di una sua eventuale lista personale, la Lista Zaia. Risultato: nella sua regione conquisterebbe quasi il 40 per cento. E la Lega scenderebbe al 10. Una prospettiva che fa letteralmente impazzire l'ex ministro dell'Interno. Sarebbe uno smacco e una sfida. Non è un caso, infatti, che Salvini tenga gli occhi costantemente puntati su quella componente del partito.

salvini giorgetti

 

C'è un episodio, abbastanza recente, che fa capire quanto sia denso il sospetto. Toni Da Re è un eurodeputato del Carroccio, eletto nel 2019. Ma soprattutto è l'ex segretario della Lega in Veneto. Un fedelissimo di Zaia. Appena approdato a Strasburgo è stato rimosso. Al suo posto Salvini ha mandato l'ex ministro Lorenzo Fontana, tra l'altro uno dei testimoni viventi dei legami del Carroccio a trazione salviniana con la destra radicale, nella fattispecie con "Fiamma Futura". Il tutto è stato motivato con una norma statutaria che prevede l'incompatibilità tra parlamentare e segretario regionale. Peccato che quella disposizione è disattesa ovunque. Tranne, appunto, che in Veneto. La Lega, insomma, è una comunità in cui si litiga e non poco. Magari non lo si da a vedere, ma il fuoco dello scontro è sempre acceso. (…)

roberto maroni attilio fontana matteo salvini

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…