al sisi di maio regeni

UN FANTASMA SI AGGIRA ALLA FARNESINA - AISHA E REGENI, GIGGINO HA LA MEMORIA CORTA: SE SU SILVIA ROMANO ''NON SA'' SE SIA STATO PAGATO UN RISCATTO, ORA DAVANTI ALLA VENDITA DELLE NAVI MILITARI ALL'EGITTO DIMENTICA LE SUE FRASI SUL REGIME DI AL SISI: ''PER NOI LA VERITÀ SULL'ASSASSINIO DI GIULIO È UNA PRIORITÀ CHE NON PUÒ SUBIRE ALCUNA DEROGA''. A MENO CHE NON CI SIANO COMMESSE MILIARDARIE…

 

Gian Micalessin per ''il Giornale''

 

Più che un ministro degli Esteri sembra Dory, la pesciolina dalla memoria corta del film Alla ricerca di Nemo. Le amnesie di Luigi Di Maio sono una costante della politica italiana. Quando viene alla luce il caso del dipendente fatto lavorare in nero dall'azienda del padre lui dimentica d'essere titolare al 50 per cento della società. Nel caso Gregoretti continua a scordare d'essere stato vice-presidente del Consiglio con l'inquisito Matteo Salvini. Confessa di non sapere se sia stato pagato un riscatto per la liberazione di Silvia «Aisha» Romano. Ma l'ultimo lapsus è ancor più clamoroso.

silvia romano a ciampino con luigi di maio

 

Mercoledì, di fronte al dilagare delle notizie sulla vendita all'Egitto delle fregate Spartaco Schergat ed Emilio Bianchi del valore di 1 miliardo e 200 milioni, il ministro degli Esteri fa sapere che l'affare è tutt' altro che concluso in quanto «manca la valutazione politica, che è in corso al livello di delegazioni di governo sotto la guida del presidente del Consiglio». Insomma, scarica tutto su Conte e sul resto dell'esecutivo. Dimentica, però, due dettagli.

 

Il primo è la dichiarazione con cui ha promesso ai genitori di Giulio Regeni di mettere fine a qualsiasi compromesso con un Egitto colpevole, a suo dire, di nascondere la verità. «Lo stallo con l'Egitto sull'omicidio di Giulio Regeni non è più tollerabile - garantisce lo scorso ottobre il ministro -, per noi la verità sull'assassinio di Giulio è una priorità che non può subire alcuna deroga».

conte di maio silvia romano

 

Data per buona la patologica smemoratezza del ministro, la mancata promessa potrebbe anche venire considerata irrilevante. Meno irrilevante è fingere d'ignorare una trattativa sottoposta alla valutazione della Uama (Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento), l'Autorità nazionale in tema di esportazioni belliche che fa capo al ministero degli Esteri.

 

Quella valutazione, come spiega il sito della Farnesina, «coinvolge previamente vari Ministeri ed Enti italiani nell'analisi del merito della singola operazione, sin dalla comunicazione societaria sull'avvio delle trattative commerciali, indirizzata, oltre che al Ministero degli esteri, a quello della difesa». Insomma, Di Maio non può fingere di non sapere perché la Uama, e con lei il ministero degli Esteri, devono valutare - sin dall'avvio delle trattative - la vendita di materiale bellico a Paesi extra europei.

 

E, nel caso di un'operazione così politicamente scottante, l'avvio della trattativa ha necessariamente coinvolto lo stesso ministro. Ma a rendere ancor più inconciliabili le promesse fatte alla famiglia Regeni e gli affari con Il Cairo s' aggiunge la fornitura all'Egitto avviata nel 2019 - di 32 elicotteri AW149 e AW189 della Leonardo, per un valore di circa 872 milioni di euro.

 

AL SISI DI MAIO

La fornitura, certificata dalla Uama, è elencata nella «Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento» e rappresenta la commessa più importante di tutto il 2019. Insomma, mentre prometteva ai Regeni il massimo rigore Di Maio era ben consapevole di avere già dato il via libera agli affari con l'Egitto. Ma proprio questo è l'aspetto più scandaloso della vicenda.

 

Per un ministro non è soltanto legittimo, ma doveroso fare prevalere l'interesse pubblico rispetto a quello umanamente straziante, ma pur sempre singolare, della famiglia Regeni. Da questo punto di vista, il ministro avrebbe ragione da vendere. L'Italia non può compromettere un rapporto con l'Egitto, cruciale per la difesa delle nostre posizioni in Libia e nel Mediterraneo.

 

E, tanto meno, rinunciare ad una commessa da 1,2 miliardi che promette, con la vendita di ulteriori unità navali e armamenti, di superare i dieci miliardi. E, tanto meno, dimenticare gli affari dell'Eni, protagonista della scoperta, in acque egiziane, di uno dei giacimenti di gas più importanti del Mediterraneo. Ma un ministro deve in questi casi assumersi le responsabilità delle proprie scelte. Altrimenti le promesse alla famiglia Regeni non rientrano più nella categoria della solidarietà umana, ma dello sciacallaggio politico.

giulio regeni 1

             

regeni

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO