fisco rubare soldi tasca

FISCO PER L'ESTATE - NIENTE PIÙ RATEIZZAZIONE A CHI SALTA 10 PAGAMENTI - IL MINISTERO DELL'ECONOMIA VUOLE LIMITARE LE AGEVOLAZIONI: SE SI SMETTE DI VERSARE LE RATE DI UN DEBITO RATEIZZATO, NON SI POTRÀ PIÙ RIENTRARE NEL PROGRAMMA SALDANDO GLI ARRETRATI IN UN'UNICA SOLUZIONE - LA MODIFICA DELLE REGOLE VARRÀ PER ENTRAMBE LE TIPOLOGIE DI RATEIZZAZIONE IN VIGORE. QUELLA ORDINARIA DURA SEI ANNI, PREVEDE UN MASSIMO DI 72 RATE MENSILI (MAI SUPERIORI A 100 EURO) PER I DEBITI FINO A 60 MILA EURO OPPURE PER I DEBITI OLTRE 60 MILA EURO, DIMOSTRANDO DI VERSARE IN CONDIZIONI ECONOMICO-PATRIMONIALI DIFFICILI…

Michele Di Branco per "il Messaggero"

 

fisco 32

Un pizzico di carota. Ma soprattutto molto bastone. Il governo è pronto a modificare i sistemi attraverso i quali i contribuenti morosi possono regolarizzare a rate i lori debiti fiscali. Nella relazione sulla riforma della Riscossione messa a punto dal ministero dell'Economia e affidata al Parlamento si fa esplicito riferimento alla volontà di «razionalizzazione l'istituto della rateizzazione».

 

Un meccanismo in vigore da alcuni anni e molto diffuso, considerato che il 50% della riscossione annuale ordinaria (vale a dire quella che non considera gli incassi degli istituti di definizione agevolata) deriva proprio da piani di rateizzazione delle cartelle esattoriali concessi a contribuenti che, altrimenti, non riuscirebbero a pagare. Palazzo Chigi e il Tesoro intendono insistere con questi strumenti distensivi nei rapporti con i contribuenti ma vogliono anche operare un energico giro di vite nei confronti di chi accetta il patto con lo Stato ma poi cerca di fare il furbo e non onora i propri impegni. In che modo?

fisco 55

 

Attualmente la norma prevede che saltando 5 rate anche non consecutive della dilazione, il piano di rientro morbido si interrompa costringendo il contribuente a tornare a pagare il debito con le regole ordinarie. Tuttavia una scappatoia permette di essere riammessi al piano dilazionato: basta versare in un'unica soluzione, in una fase successiva, le rate mancate. Una pratica piuttosto diffusa, a quanto pare, che finisce per inceppare la riscossione.

 

fisco 5

«Occorre evitare osservano così i tecnici del ministero dell'Economia che le azioni di recupero messe in atto dall'Agente della riscossione, nel caso di decadenza del contribuente dalla rateizzazione, possano essere continuamente interrotte da una successiva richiesta di riammissione all'istituto». Uno stop and go giudicato intollerabile dal fisco.

 

Che ora punta a sterzare. Nella riforma che l'esecutivo sta preparando è infatti prevista l'impossibilità, per il debitore, di essere nuovamente riammesso alla rateizzazione per gli stessi debiti per i quali il beneficio è venuto meno a seguito del mancato pagamento di 10 rate. Insomma, da un lato il fisco si mostra più tollerante raddoppiando da 5 a 10 le rate che è possibile saltare prima di vedersi cancellare la dilazione.

 

fisco 1

Ma dall'altro lato avverte il contribuente: una volta uscito dal piano di rateazione non puoi più rientrare a bordo neppure se in un secondo tempo sei in grado di pagare, in un colpo solo, le rate mancanti. La modifica delle regole varrà per entrambe le tipologie di rateizzazione attualmente in vigore. Quella ordinaria dura sei anni, prevede un massimo di 72 rate mensili (mai superiori a 100 euro) e viene concessa o per i debiti fino a 60 mila euro a semplice richiesta (senza che il contribuente debba documentare la propria temporanea situazione di difficoltà economica), oppure per i debiti oltre 60 mila euro, dimostrando però, carte alla mano, di versare in condizioni economico-patrimoniali difficili.

 

IL MECCANISMO

fisco

La rateizzazione straordinaria prevede, invece, una dilazione di 120 rate (nell'arco di 10 anni) e può essere attivata, in circostanze di difficoltà finanziaria ancora più gravi, solo attraverso la presentazione di documentazione certificata. Occorre a questo proposito ricordare che la riforma che ha in mente il governo Draghi prevede la fusione tra Agenzie delle Entrate e Riscossione.

 

Si completerebbe così l'iter avviato con la trasformazione di Equitalia per stabilire un nuovo e più proficuo rapporto con il contribuente. I cittadini si troverebbero inoltre ad avere a che fare con un unico interlocutore e si avrebbero banche dati pienamente integrate, «consentendo si legge nella relazione spedita al Parlamento una maggiore speditezza operativa tanto per il contribuente, che potrebbe ricostruire più facilmente la propria posizione, quanto per l'amministrazione, che sarebbe tempestivamente aggiornata della situazione complessiva del contribuente». Anche il contenzioso, osserva il governo, «ne risulterebbe semplificato: il contribuente che riceverà una cartella chiamerà in giudizio un soggetto solo».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…