giorgia meloni a borgo egnazia g7 valdimir putin joe biden xi jinping

GIORGIA È ALL’ANGOLO SUL CASO DEGLI ASSET DI PUTIN – MELONI È VOLATA A BORGO EGNAZIA PER PREPARARE IL G7 CHE INIZIA GIOVEDÌ. LA ROGNA MAGGIORE È DECIDERE COSA FARE DEI BENI RUSSI CONGELATI IN EUROPA: BIDEN SPINGE PER UTILIZZARLI PER AIUTARE L'UCRAINA. URSULA VON DER LEYEN È NETTA: “FACCIAMO PAGARE MOSCA”. MA PECHINO AVVERTE: “NON ACCETTEREMO SANZIONI UNILATERALI SULLA RUSSIA” –  DAGOREPORT: ANCHE GLI AVVELENATI SCHOLZ E MACRON POTREBBERO PRESSARE LA DUCETTA…

Articoli correlati

DAGOREPORT - LA MELONI E PRONTA A SOSTENERE URSULA AL CONSIGLIO EUROPEO E PROVA A CONVINCERE ...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ursula von der leyen giorgia meloni

1 - VON DER LEYEN, FACCIAMO PAGARE LA RUSSIA

(ANSA) - Al G7 discuteremo di come l'Ucraina possa approfittare meglio del patrimonio congelato della Russia. Lo ha detto Ursula on der Leyen a Berlino. "Facciamo pagare la Russia".

 

2 - CINA AL G7, NON ACCETTEREMO SANZIONI UNILATERALI SU MOSCA

(ANSA) - La Cina non ha intenzione "di accettare alcuna sanzione unilaterale illegale: la normale cooperazione economica e commerciale tra Cina e Russia non sarà interrotta da alcun soggetto terzo". E' il commento del portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian sulle ipotesi che l'imminente G7 di Borgo Egnazia possa "mettere in guardia i piccoli istituti finanziari cinesi sulle transazioni relative alla Russia" per scoraggiare la copertura finanziaria a più ampio raggio.

 

Pechino, ha aggiunto Lin nel briefing quotidiano, "adotterà tutte le misure necessarie per difendere i diritti e gli interessi legittimi delle imprese cinesi".

 

3 – LA PREMIER È GIÀ IN PUGLIA RIUNIONI CON GLI SHERPA G7: SUL TAVOLO DAZI E ASSET RUSSI

Estratto dell’articolo di F. Mal. per “il Messaggero”

 

GIORGIA MELONI A BORGO EGNAZIA

Una riunione al mattino, subito dopo la lunga notte elettorale, e poi - senza passare per il cdm a palazzo Chigi - via in elicottero verso Borgo Egnazia. Archiviata repentinamente la vittoria del centrodestra alle Europee («I miei festeggiamenti sono durati mediamente cinque minuti e poi ho ricominciato a lavorare con maggiore determinazione di prima»), Giorgia Meloni si è subito rimessa al lavoro, calandosi a pieno nei panni di presidente di turno del G7.

 

giorgia meloni e joe biden nello studio ovale 9

La premier è infatti arrivata in anticipo in Puglia assieme alla figlia Ginevra e al ministro Raffaele Fitto per prendere in mano i dossier più caldi della riunione a cui prenderanno parte non solo Joe Biden, Rishi Sunak, Emmanuel Macron, Olaf Scholz, Fumio Kishida e Justin Trudeau, ma pure Papa Francesco e un'altra decina di leader mondiali (dal saudita Mohammed bin Salman all'indiano Narendra Modi fino al turco Recepp Tayyp Erdogan), e per controllare gli ultimi dettagli dell'accoglienza.

 

[…] A ricevere i leader sarà in realtà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 13 giugno sera, in una cena ufficiale al castello svevo di Brindisi, davanti anche al presidente del Consiglio europeo Charles Michel e alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

 

vladimir putin e xi jinping a pechino

I temi in discussione, su cui la premier ieri è tornata con la coordinatrice degli sherpa del G7 dopo qualche giorno di pausa elettorale, sono tanti e variegati. Dai dossier economici come la competitività con la Cina, fino al libero mercato con un focus sull'Indopacifico. In apertura però, complice la presenza di Volodymyr Zelensky proprio giovedì, sul tavolo c'è naturalmente la ricostruzione dell'Ucraina (di cui ieri si è discusso a Berlino, dove è volato Antonio Tajani) e il sostegno a Kiev.

 

GIORGIA MELONI A BORGO EGNAZIA

I Sette infatti ribadiranno sia il sostegno politico e militare, specie in vista della conferenza per la pace in Ucraina in Svizzera prevista sabato e domenica subito dopo il G7, che quello economico.

 

Uno degli obiettivi dichiarati della presidenza italiana è infatti quello di riuscire a trovare una soluzione tecnica che possa sbloccare l'impasse sugli asset russi congelati e il prestito all'Ucraina da 50 miliardi di dollari che a questi dovrebbe essere collegato.

 

GIORGIA MELONI - EMMANUEL MACRON - MEME BY OSHO

[…]  Meloni ha spinto affinché fosse dedicato ampio spazio ad alcuni dei temi identitari della sua legislatura, sia l'immigrazione che la nuova centralità del Continente africano nello scacchiere internazionale. Ma, soprattutto, la premier ha spinto Affinché fosse dedicata una sessione di lavoro all'intelligenza artificiale, considerata la più grande sfida tecnologica e antropologica del prossimo decennio.

 

La battaglia sulla governance rischia infatti di trasformare una grande opportunità per incidere sugli equilibri globali in un'ennesima distorsione sul mercato del lavoro in Occidente ma non solo.

 

È qui che, cogliendo l'invito di Meloni, proprio il Pontefice e la Santa Sede hanno in mente di offrire un contributo decisivo per l'algoretica, ovvero dare un'etica umana agli algoritmi. Per la prima volta nella storia del G7, Papa Francesco interverrà quindi venerdì nella sessione outreach, aperta anche ai Paesi invitati come Argentina o Tunisia […]

giorgia meloni e joe biden nello studio ovale 6xi jinping vladimir putin a pechinoGIORGIA MELONI A BORGO EGNAZIA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…