di maio di battista

GIÙ LA MASCHERA: E’ SCOPPIATA LA FAIDA PER IL POTERE TRA DI MAIO E “DIBBA” - LUIGINO E’ INCAZZATO PER LE CONTINUE BORDATE AL GOVERNO DI DI BATTISTA CHE PERO’ NON SMUOVE CONSENSI ALL’INTERNO DEL GRUPPO PARLAMENTARE - EMILIO CARELLI LO AZZOPPA: “SONO SORPRESO DALL'ESCALATION DELLE SUE PRESENZE PUBBLICHE E, DETTO FUORI DAI DENTI, SE "DIBBA" DOVESSE DIVENTARE IL CAPO POLITICO PERDEREMMO L'ALTRA METÀ DEI VOTI…”

Monica Guerzoni per il “Corriere della sera”

 

di maio di battista

Gli vuole bene, lo stima e presto lo chiamerà per chiarire «screzi e incomprensioni». Ma Alessandro Di Battista ha i secondi contati, lo smartphone intasato e nessuna fretta di fare pace con Luigi Di Maio: «È un po' arrabbiato e quando uno è arrabbiato si chiarisce.

Se ci siamo chiamati? Ancora no, non ho fatto in tempo...L' aereo ha fatto ritardo... Lo chiamerò».

 

alessandro di battista e luigi di maio

Tra i puntini di sospensione che scandiscono l'attesa sta il dramma dei 5 stelle, squassato da quel «libricino» che, se la ride in tv da Lucia Annunziata l'autore di Politicamente scorretto, non ha certo il potere di «destabilizzare» il M5S. Ma intanto, dopo aver pungolato i ministri stellati a staccare i fondoschiena dalle poltrone, Di Battista rottama l'agenda di Conte e Di Maio e ne invoca una nuova, sprona il Movimento a rigenerarsi, suggerisce al capo politico di chiedere a Salvini «dove li trova i soldi per la flat tax» e così via, una mina dopo l'altra sul già accidentato percorso del governo.

 

È l'ora dei sospetti e dei veleni, l'ora degli addii che fanno clamore e dell'assalto alla leadership di Di Maio, già parecchio sgualcita. Il vicepremier si è detto molto «inc.» con l'amico dei bei tempi andati e i fedelissimi assicurano che lo sfogo nell' assemblea umbra sia stato «una roba vera e spontanea», per nulla studiata a tavolino.

luigi di maio e alessandro di battista in auto 3

 

Su Facebook Di Maio non ha fatto nomi, ma ha segnalato a parlamentari e militanti l' ombra di un nemico interno che, a colpi di «dichiarazioni, eventi, libri», prova a indebolirlo: «Stiamo governando la Nazione Italia, non stiamo giocando a risiko. Si rimettano i carriarmatini nella scatola».

 

Lo strappo della senatrice Paola Nugnes rischia di aprire una falla, se è vero quel che sostiene un ex come Gregorio De Falco: «I parlamentari sofferenti sono tanti e aumenteranno sempre di più». Elena Fattori conferma «massima stima» alla collega in transito nel gruppo Misto e si augura che la collaborazione continui. Lei per ora non esce, ma al sito Tpi dichiara che il «leader maximo» dovrebbe smetterla di fare il capo dei capi: «Credo sia da rivedere la struttura verticistica dell' uomo solo al comando».

alessandro di battista e luigi di maio sulle piste di moena 1

 

Il Blog delle Stelle gronda scontento. L'ultimo post («Responsabilità e rispetto») con il quale Di Maio rivendica le sue «capacità personali» e chiede compattezza per scongiurare «seri problemi», ha incassato in egual dose sostegno e rabbia. «Caro Di Maio - scrive un militante, Giuseppe Donnanno - Siamo umiliati e avvertiamo l' esercizio di comando di Salvini. Se la tua strategia è questa, il saluto potrà estendersi a qualche altra cifra oltre i 6 milioni già partiti».

Di Maio e Di Battista

 

E la colpa, a leggere quel che Franco Rosso scrive all'«egregio onorevole Di Maio», è tutta sua: «Ti sei venduto l' anima del Movimento. Avete tradito». Attenzione però, avverte Emilio Carelli, Di Battista non può essere la cura. Perché se la guida toccasse a lui le cose non potrebbero che andare (molto) peggio: «Sono sorpreso dall' escalation delle sue presenze pubbliche e, detto fuori dai denti, se "Dibba" dovesse diventare il capo politico perderemmo l' altra metà dei voti. Tanti mi dicono che non lo voterebbero...». Pensa che Di Battista voglia fare il frontman? «In questo momento magari no, ma in prospettiva non esclude di essere lui il capo».

 

emilio carelli foto di bacco

Placata l'ira funesta provocata dalle anticipazioni dell' ultima fatica letteraria del rivale, la strategia del vicepremier è mostrarsi poco o nulla preoccupato. Perché Di Battista «è isolato» e perché l' asse con Davide Casaleggio non esiste. Prova ne sia la decisione del figlio del fondatore di annullare l'intervista pubblica con «Alessandro». Uno che, malignano i sostenitori del capo politico in carica, «non ha ancora trovato un solo parlamentare disposto ad affidarsi a lui». Sarà. Ma intanto senatori e deputati romani provano a organizzarsi in corrente per puntellare Di Battista, nato anche lui all' ombra del Cupolone.

 

DI BATTISTA DI MAIO

Manovre sottotraccia, che nessuno ammetterebbe mai. Paola Taverna infatti smentisce «attriti e malumori» e si ostina a dipingere i duellanti come «due amici», uniti dall' amore per il M5S. Intanto però il ritorno dell' ex deputato spacca il Movimento e fa tremare il governo. Nel team di Di Maio il timore è che Di Battista si stia ritagliando il ruolo del guastatore.

 

«L'apertura al secondo mandato è una polpetta avvelenata», commenta un senatore amico del leader. E un esponente del governo rivela il timore dei vertici: «Alessandro aveva deciso di rinunciare al ruolo in segreteria, ma ora ha cambiato idea. Ha capito che non si vota e vuole un ruolo per ricostruire il rapporto con la base». Per dirla con la freddura renziana che gira tra i parlamentari: «Luigi, stai sereno».

Ultimi Dagoreport

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALLA MATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…