giuseppe conte rocco casalino luigi di maio davide casaleggio

UN GOLPE AL CERCHIO UNO ALLA BOTTE – CONTE VUOLE FAR FUORI DI MAIO E CASALEGGIO DAI CENTRI DECISIONALI GRILLINI E FA SPONDA CON I DISSIDENTI - IL PIANO (IN CUI C'È LO ZAMPINO DI ROCCO CASALINO) È DI MODIFICARE IL REGOLAMENTO DEI GRUPPI PARLAMENTARI IN MODO TALE DA RENDERLI PIÙ FEDELI AL PREMIER E NEUTRALIZZARE IL POTERE DI INDIRIZZO DI GIGGETTO. LE DECISIONI POI NON SARANNO PIÙ FILTRATE DAL VOTO SU ROUSSEAU, MA…

Pasquale Napolitano per “il Giornale”

 

luigi di maio giuseppe conte

Una modifica al regolamento dei gruppi parlamentari grillini per mettere fuorigioco Luigi Di Maio. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte prepara il golpe contro il ministro degli Esteri. Arruolando la fronda dei dissidenti tra Camera e Senato. Un piano su cui l' avvocato del popolo sta lavorando da un paio di settimane.

 

davide casaleggio luigi di maio

E che punterebbe a ridurre anche il potere di Davide Casaleggio: la piattaforma Rousseau sarebbe estromessa dalle principali decisioni che interessano maggioranza e governo. Le trattative tra Conte e i frondisti sono in fase avanzata. Sono stati programmati anche dei colloqui a Palazzo Chigi. Incontri che il premier è stato costretto a rinviare per impegni istituzionali. Ma il piano non è affatto accantonato.

emanuele dessi'

 

Anzi, oggi potrebbe essere piazzato il primo tassello: al Senato il gruppo dei Cinque stelle dovrebbe riunirsi in serata per discutere di alcuni ritocchi al regolamento. C' è una modifica che rischia di mettere spalle al muro il capo politico dei Cinque stelle: il testo a cui un gruppo di senatori (con la benedizione di Conte) sta lavorando punta a rendere «deliberanti» le decisioni assunte dall' assemblea.

 

Sulla carta, il ruolo del leader non viene nemmeno sfiorato, ma nella pratica, ha spiegato due giorni fa il senatore Emanuele Dessì (che fa parte di questo gruppo di lavoro), «nel momento in cui si prospetta l' ipotesi di presentare mozioni e atti deliberativi, a quel punto chiunque è in grado di produrre un atto politico, che può riguardare tutti. Sempre che poi l' atto prodotto venga votato in assemblea a maggioranza».

 

emanuele dessi' virginia raggi

Per riassumere, in caso di approvazione della riforma, «non c' è più la diretta indicazione di comportamento e di linea politica da parte del capo politico nei confronti del gruppo parlamentare. In questo modo - sottolinea Dessì - si crea un filtro assembleare a qualunque iniziativa politica». Tradotto: Di Maio non avrà più il potere di indirizzo della linea dei gruppi pentastellati.

IL QUESITO DI ROUSSEAU SULLE REGIONALI IN EMILIA E CALABRIA

 

E le decisioni non saranno più filtrate dal voto sulla piattaforma. Sarà, dunque, la maggioranza dei gruppi parlamentari a indicare la strada di volta in volta. Decidendo come votare in Aula. Di Maio si ritroverebbe ad avere solo un ruolo di rappresentanza mentre le scelte spetteranno ai parlamentari.

 

LUIGI DI MAIO E DAVIDE CASALEGGIO

Conte gioca di sponda con Dessì e con il deputato Giorgio Trizzino, altro ispiratore del documento anti-Di Maio. Un' operazione su cui ci sarebbe lo zampino anche del portavoce del premier Rocco Casalino, che non ha mai interrotto i rapporti con deputati e senatori 5s. L' obiettivo di Conte è arrivare gruppi parlamentari più fedeli a lui che al leader politico. Unica strada per condizionare alcune votazioni, evitando continue fibrillazioni all' esecutivo. A cominciare dall' ipotesi di rimettere lo scudo penale per Arcelor Mittal sul caso Ilva: provvedimento su cui Di Maio e Conte sono agli antipodi.

 

GIUSEPPE CONTE CON LAKSHMI MITTAL

Ma la modifica al regolamento rischia di essere un' arma a doppio taglio. Il Movimento è lacerato: fazioni e fronde litigano su tutto. Basti pensare che da mesi non si arriva a un' intesa sull' elezione del capogruppo Cinquestelle alla Camera. E c' è da scommettere che su ogni decisione (presa a maggioranza) si aprirà un fronte di lotta. Con il governo Conte bis sempre più ostaggio della guerra tra bande nel Movimento. Guerra che al momento è già aperta su due fronti: Emilia-Romagna e Calabria. Cresce il pressing su Di Maio per portare i Cinque stelle verso l' accordo con il Pd nelle due Regioni al voto il prossimo 26 gennaio. Il ministro degli Esteri resiste. Ma rischia ancora una volta di essere sconfessato.

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…