fico taverna crimi

I GRILLINI CASTI SI SONO TRASFORMATI IN CASTA! MENO DEPUTATI DOPO IL TAGLIO DEI PARLAMENTARI, MA LA SPESA DELLA CAMERA (DELIBERATA DALL’EX PRESIDENTE FICO) E’ RIMASTA LA STESSA - LA DOTAZIONE PER IL GRUPPO M5S DA 4 MILIONI L'ANNO SERVIRA' ANCHE PER I CONTRATTI DI CRIMI E TAVERNA, RIMASTI ESCLUSI DALLE LISTE DEL M5S E COMPENSATI CON UN QUINQUENNALE DA TREMILA EURO NETTI AL MESE COME "COLLABORATORI DEI GRUPPI PARLAMENTARI” - UN TEMPO I GRILLINI AVREBBERO DENUNCIATO L’AUMENTO DEI COSTI DELLA POLITICA, STAVOLTA INVECE...

Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

roberto fico

Da casti si sono trasformati in «casta». Se i grillini sono diventati uguali agli altri, è perché insieme agli altri hanno fatto lievitare i costi della politica. È avvenuto la scorsa estate, giusto alla vigilia dello scioglimento delle Camere.

 

L'hanno fatto senza darlo a vedere e approfittando dell'alto patrocinio offerto dalla terza carica dello Stato. C'è la prova che abbiano addentato la mela del potere, sta nel Bilancio deliberato dall'Ufficio di presidenza di Montecitorio (anche) con la firma del presidente Fico.

 

Quattro anni fa il campione dell'ortodossia a cinque stelle, nel discorso d'insediamento sullo scranno più alto della Camera, aveva puntato l'indice contro la famelicità dei partiti, avvisando che «l'epoca dei privilegi è finita» e che il taglio dei parlamentari sarebbe stato solo «il primo passo». Quattro anni dopo è caduto in tentazione.

 

Era il 13 luglio, il governo Draghi stava per entrare in crisi e nel Palazzo tutti davano ormai per scontato il voto anticipato. Il futuro Parlamento sarebbe però nato con un terzo di seggi in meno, per via della riforma. E ovviamente, meno seggi avrebbero significato meno soldi per le forze politiche. Per aggirare il problema bisognava escogitare una serie di artifizi. Così, nella «previsione pluriennale», si decideva intanto di lasciare invariata la «dotazione» dello Stato. Nel Bilancio veniva scritto che la Camera continuerà a percepire 943 milioni di euro anche nel 2023 e nel 2024.

taverna crimi

 

Strano, visto che il taglio di 230 seggi dovrebbe portare a una diminuzione dei finanziamenti. Che sono soldi dei contribuenti.

 

Ma il vero capolavoro si cela dietro un'altra voce. Siccome non si poteva agire sul fondo per le «indennità dei parlamentari» - che infatti diminuisce dai 145 milioni del 2022 ai 93 milioni del 2024 - si usava l'escamotage dei «contributi ai gruppi» per foraggiare i partiti. Ecco la sorpresa. Quel budget nel Bilancio resta costante: i 30,8 milioni attribuiti per l'anno in corso si riprodurranno anche negli anni seguenti. Il conto è presto fatto. Se i gruppi nella legislatura con 630 seggi percepivano 49 mila euro l'anno per ogni deputato, con 400 seggi ne otterranno 77 mila a deputato.

 

E la riduzione dei costi della politica? Nemmeno calcolando un tasso di inflazione «argentina» si giustificherebbe un simile aumento. Un tempo i grillini lo avrebbero denunciato, scagliandosi contro i partiti «brutti sporchi e cattivi». Stavolta invece hanno partecipato all'impresa, grati al loro compagno di Movimento che nel frattempo ha traslocato negli splendidi uffici posti sull'altana di Montecitorio. La dotazione per il gruppo M5S - attualmente composto da 52 deputati - varrà di qui in avanti 4 milioni l'anno, da utilizzare per spese di «personale» e «comunicazione».

 

PAOLA TAVERNA VITO CRIMI

Sotto la prima voce di bilancio verranno ascritti - per esempio - i contratti di Crimi e Taverna, rimasti esclusi dalle liste e compensati con un quinquennale da tremila euro netti al mese come «collaboratori dei gruppi parlamentari». La seconda voce potrebbe venir utile anche per onorare l'accordo commerciale con Grillo, che percepisce dal Movimento trecentomila euro per pubblicare sul suo blog gli «interventi di spicco» dei dirigenti a cinque stelle. Con buona pace dei venti dipendenti del gruppo appena mandati a casa, la firma di Fico sul Bilancio della Camera consentirà a una parte dei fedelissimi contiani di restare nella «scatoletta di tonno». In fondo, bisognava risarcirli dopo l'incidente di percorso: l'approvazione della riforma che ha tagliato i parlamentari, infatti, non era stata messa in preventivo dai vertici di M5S.

 

RICCARDO FRACCARO

Lo si capì dal modo in cui il sottosegretario Fraccaro commentò allora l'avvenimento: «Chi poteva immaginare che il Pd l'avrebbe fatta passare?». L'ingegnoso meccanismo contabile firmato da Fico è l'eredità che raccoglie oggi il nuovo inquilino di Montecitorio, Fontana. Insieme ad altri problemi. Il suo predecessore - quando s' insediò - aveva dichiarato di mirare a tre obiettivi. «Restituire centralità al Parlamento» (che è stato imbavagliato con il record di decreti legge e voti di fiducia). «Riscrivere i regolamenti della Camera» (ma l'ha fatto solo il Senato). E «tagliare i costi della politica» (omissis). Chissà se Conte vorrà ristabilire la «diversità» grillina, chiedendo per il prossimo Bilancio di abbassare i contributi ai gruppi...

conte tavernaPAOLA TAVERNA GIUSEPPE CONTE

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."