HILLARY: MOSSA GENIALE O INIZIO DELLA FINE? - LA CLINTON FINALMENTE CHIEDE SCUSA PER LO SCANDALO DELLE EMAIL: ''È STATO UN ERRORE E CERCO DI ESSERE PIÙ TRASPARENTE POSSIBILE'' (VIDEO) - MA ORA SPUNTANO I MESSAGGI TOP SECRET INVIATE DALLA CIA SULL'ACCOUNT PERSONALE

Dopo aver svicolato l'argomento per mesi, davanti al crollo dei consensi la Clinton si arrende: ''Mi dispiace, è stato un errore''. Potrebbe finalmente chiudere la questione, ma continuano a uscire email che non avrebbe dovuto ricevere su un server privato e mal custodito. E Biden cresce nei sondaggi...

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1. VIDEO - HILLARY: L'EMAIL-GATE È STATO UN ERRORE, MI DISPIACE E CERCO DI ESSERE PIÙ TRASPARENTE POSSIBILE

 

 

2. HILLARY CHIEDE SCUSA, E SPUNTANO EMAIL "TOP SECRET" - INVIATE DA CIA SU ACCOUNT PERSONALE. E BIDEN ACCORCIA IN SONDAGGI

Ugo Caltagirone per l'ANSA

 

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Alla fine Hillary Clinton ha ceduto. Ha chiesto scusa. Perche' quello dell'account privato di posta elettronica utilizzato quando era segretario di stato sta diventando un vero e proprio incubo per la candidata democratica alla Casa Bianca. Le ultime rivelazioni sono del New York Times: tra le email ricevute ce n'erano anche alcune classificate come "top secret", inviate dai servizi.

 

Almeno due. Una circostanza che l'ex first lady ha sempre negato con forza. L'ultimo imbarazzo, dunque, che forse ha convinto Hillary a cambiare definitivamente atteggiamento, strategia, prima di un crollo definitivo dei consensi. Quell'account privato "è stato un errore. Mi dispiace", ha ammesso per la prima volta nel corso di un'intervista alla Abc.

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 "Mi assumo tutte le responsabilità e - assicura - sto cercando in tutti i modi di essere il più trasparente possibile". Basterà per calmare le acque dopo che per mesi la Clinton si è sempre rifiutata di scusarsi? Le ultime novità sul cosiddetto "emailgate" non sono confortanti. Tutto nasce da un'indagine condotta dall'ispettore generale delle agenzie di intelligence Usa, che ha vagliato una parte dei messaggi transitati su quell'account personale incautamente attivato dall'ex first lady e, a quanto pare, utilizzato anche per lo scambio di informazioni delicatissime, per il quale è obbligatorio l'uso di canali di comunicazione istituzionali.

hillary clinton hillary clinton

 

Usarne altri per la legge americana è illegale. Le due email finite nel mirino risalgono al 2009 e al 2011. Una delle due - secondo le indiscrezioni trapelate - riguarderebbe alcuni aspetti del programma nucleare della Corea del Nord, il cui regime fu una minaccia costante degli Usa negli anni della Clinton al Dipartimento di stato. In particolare, il materiale "top secret" sarebbe stato inviato all'ex segretario di stato dalla Cia e dalla National Geospatial-Intelligence Agency, l'agenzia che raccoglie informazioni sul terreno prevalentemente attraverso l'uso di droni e satelliti.

HILLARY CLINTON SERVER EMAIL HILLARY CLINTON SERVER EMAIL

 

Potrebbe essercene dell'altro, visto che le due email incriminate sono state pescate da un campione di 40 email della Clinton utilizzato per verificare l'esistenza di eventuali danni procurati alla sicurezza nazionale. E le email controverse sono migliaia: la promessa è di divulgarle tutte gradualmente, garantendo la massima trasparenza. Ma per il momento il Dipartimento di stato procede molto lentamente nel rilasciarle, alimentando i sospetti di chi crede in un tentativo di copertura.

 

Fino a poche ore prima della svolta con l'intervista alla Abc, Hillary aveva continuato a difendersi a spada tratta: "Era consentito, non c'è bisogno di scuse", aveva affermato, spiegando come tale vicenda rappresenti solo un tentativo di distogliere l'attenzione dalla campagna elettorale.

 

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Ma la vicenda ha un inevitabile impatto sui sondaggi. Così l'ex first lady continua a perdere terreno, e ad avvantaggiarsene in campo democratico sembra essere sempre più il vice presidente Joe Biden, che a livello nazionale segue l'ex segretario di stato in seconda posizione, anche se sta ancora valutando se partecipare alla corsa elettorale. Secondo l'ultima rilevazione della Monmouth University la Clinton scende al 42% delle preferenze dal 52% di un mese fa, dieci punti sacrificati soprattutto a causa dello scandalo delle email. Biden fa invece un balzo al 22%, superando il senatore Bernie Sanders al 20%.

 

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