scontri bolivia

“LA BOLIVIA SARÀ IL NUOVO VIETNAM” - L’ENTOURAGE DI EVO MORALES AVEVA MINACCIATO L’ESCALATION DELLA TENSIONE. E INFATTI ORA I COCALEROS, SOSTENITORI DELL'EX PRESIDENTE IN ESILIO, SPARANO E LANCIANDO CANDELOTTI DI DINAMITE - SCONTRI SUL PONTE DI COCHACAMBA: NOVE VITTIME, TUTTI UCCISI CON UN COLPO ALLA NUCA…

Paolo Manzo per “il Giornale”

 

evo morales

«La Bolivia si trasformerà in un Vietnam». Sapeva già come sarebbe andata a finire il ministro più poderoso di Evo Morales, Juan Ramos Quintana, quando minacciava così i comitati civici che bloccavano le strade, a inizio novembre. «Conteremo i morti a dozzine» aveva ribadito il ministro della Difesa del Mas, il Movimento al Socialismo, Javier Zabaleta, due giorni prima della rinuncia con annessa fuga del leader cocalero in Messico, messo alle strette dalle prove irrefutabili della gigantesca frode che gli aveva dato «il trionfo al primo turno».

 

Due «profeti» perché l' altroieri sera 8 cocaleros sono stati uccisi da colpi di arma da fuoco a Sacaba, la capitale del Chapare, il feudo delle 6 federazioni sindacali di cui Morales è ancora oggi il presidente e che producono molta della cocaina che inonda via Messico gli Stati Uniti e via Brasile l' Europa.

proteste in bolivia contro l'elezione di evo morales 1

 

Centinaia di cocaleros armati di bastoni, aste di ferro, fucili e pistole automatiche, dinamite avevano bloccato un ponte che collega il Chapare a Cochabamba, la terza città più grande della Bolivia: volevano metterla a ferro e fuoco. Un contingente della polizia è andato prima a parlare con loro per convincerli a cedere le armi per continuare nella marcia ma la risposta dei cocaleros sono stati candelotti di dinamite esplosi contro gli agenti.

 

A quel punto iniziavano ore di duri scontri tra gas lacrimogeni e urla, attacchi e dozzine di feriti su entrambi i lati, oltre al primo morto. Il comandante della polizia locale (che a differenza dell' esercito non ha armi letali in dotazione), Jaime Zurita, ha precisato che le cause dei decessi saranno verificate. Media come «i guerrieri digitali» dei cocaleros al soldo di Evo e che lavorano in partnership con Telesur, la tv della dittatura venezuelana, hanno subito incolpato del massacro la polizia.

SCONTRI IN BOLIVIA

 

Le versioni divergono: i cocaleros sostengono che «i golpisti hanno iniziato a spararci addosso» mentre testimoni sostengono che i colpi esplosi siano arrivati dallo stesso lato dei cocaleros, infiltrati per avere i morti di cui ha un bisogno disperato Morales per un suo «rientro pacificatore», come nel 2002 accadde a Chávez riportato in sella dopo il massacro di Ponte Llaguno. Visto però che gran parte dei 9 cocaleros uccisi sono stati uccisi con un colpo alla nuca e polizia ed esercito stavano di fronte, distante centinaia di metri, difficile che i produttori di coca dicano la verità.

SCONTRI IN BOLIVIA

 

Certo, l' esercito potrebbe avere risposto al fuoco ma in quel caso i proiettili non avrebbero un foro di entrata alla nuca. E così mentre i castrochavisti e la sinistra mondiale accusano il governo della presidente Jeanine Áñez di «massacrare il popolo», in realtà senza un' autopsia seria nessuno può dire chi abbia sparato agli 9 poveri cristi che hanno perso la vita. Rimane però chiara l' intenzione di Morales di «contare i morti a dozzine» e di fare della Bolivia «un piccolo Vietnam».

 

bolivia

A dimostrazione di come quello di Evo fosse un piano ieri sono stati espulsi 5 «medici cubani» arrestati a El Alto con borse piene di denaro (90mila dollari, che in Bolivia è tantissimo) da usare per pagare le milizie di Morales. Ed espulsi anche i diplomatici venezuelani dopo che ieri sono stati arrestati 9 uomini della Pnb, la Polizia Nazionale Bolivariana, con tanto di credenziali del Psuv del dittatore Maduro e armati sino ai denti. Arrestato pure un guerrigliero argentino delle Farc, alias «Camilo» che aveva ucciso a Montero, piena zona cocalera, due giovani manifestanti anti Mas e, dulcis in fundo, un colombiano che insieme a 4 supporter di Morales aveva le chiavi d' accesso a una centrale del gas e tentava di farla esplodere.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)