renzi draghi

RENZISSIMO: “HO SALVATO L’ITALIA! DOPO IL PAPEETE, HO MANDATO A CASA SALVINI, LO SCORSO ANNO CONTE’’. E POI SI CANDIDA PURE A PREMIER: ‘’SENZA DI NOI È PROPRIO IMPOSSIBILE FARE UN NUOVO GOVERNO’’ – ‘’D'ALEMA E I SUOI VENTILATORI CINESI MAL FUNZIONANTI, MA BEN PAGATI DA ARCURI’’ - MELONI HA BISOGNO DELLE ELEZIONI PERCHÉ HA INIZIATO IL CALO NEI SONDAGGI. LA CRISI DI CONTE È CONCLAMATA E DI MAIO ASPETTA SOLO LE AMMINISTRATIVE DI PRIMAVERA PER FARGLI LE SCARPE. LETTA, SE NON SI VOTA DEVE FARE IL CONGRESSO E VINCERE LE PRIMARIE, ESERCIZIO NEL QUALE NON HA GRANDE ESPERIENZA...”

Claudio Bozza per il Corriere della Sera

 

matteo renzi 7

Senatore Matteo Renzi, l'Italia è travolta dalla quarta ondata. Crede che la politica sia in grado di dare un segnale forte ai cittadini ed eleggere il nuovo presidente della Repubblica al primo scrutinio?

«I cittadini si aspettano di vaccinarsi velocemente e di convivere con il virus come siamo destinati a fare. Il quorum al primo scrutinio è arduo da raggiungere. L'elezione del capo dello Stato richiede intelligenza politica: Bersani nel 2013 bruciò Marini insistendo per riuscirci alla prima. Che sia eletto lunedì 24 o giovedì 27 cambia poco: deve starci sette anni, cosa vuole che siano tre giorni in più?».

 

Maria Elena Boschi sostiene che chi spinge Draghi al Colle vuole le elezioni: lo dite perché non volete Draghi o perché temete le elezioni?

«Ha detto la verità. Meloni ha bisogno delle elezioni perché ha iniziato il calo nei sondaggi. La crisi di Conte è conclamata e Di Maio aspetta solo le Amministrative di primavera per fargli le scarpe.

 

salvini renzi

Quanto a Letta, se non si vota deve fare il congresso e vincere le primarie, esercizio nel quale non ha grande esperienza. Loro vogliono il voto anticipato per esigenze personali. Io penso che invece le elezioni vadano fatte a fine pandemia e con il Pnrr impostato, nel 2023. Dopo di che Draghi sarebbe un perfetto presidente della Repubblica come è stato un perfetto premier. Se vogliamo mandarlo al Colle, tuttavia, serve la politica. Perché l'arrivo di Draghi non è stata una sconfitta della politica ma un capolavoro della politica».

 

Da un anno rivendica come un mantra il merito per l'arrivo di Draghi. Perché ora ha queste titubanze?

matteo renzi 4

«Nell'ultimo anno ogni giorno sono stato fiero di aver combattuto con gli amici di Italia viva per mandare a casa Conte e portare Draghi. Persino chi ci odia dovrebbe dirci grazie: abbiamo salvato l'Italia. Non sono dunque titubante su Draghi, ma faccio politica. Draghi è un punto di forza di questo Paese. Se vogliamo mantenerlo a Palazzo Chigi gli va data massima agibilità politica. Se vogliamo che stia al Colle va costruita una maggioranza presidenziale, ma anche una maggioranza politica per il governo del dopo. Per farlo serve una iniziativa politica non tweet a caso».

 

Lei guida 45 Grandi elettori del suo partito. Ma con i 30 di Coraggio Italia il potere contrattuale del vostro progetto centrista aumenterebbe. Insomma: che contropartita chiedete?

RENZI TEATRO MAGGIO FIORENTINO

«Vediamo come evolverà il rapporto con i gruppi di Toti e Brugnaro. Diciamo che senza di noi è difficile fare un presidente della Repubblica. Ma senza di noi è proprio impossibile fare un nuovo governo. Siamo i garanti della prosecuzione della legislatura fino a scadenza naturale».

 

Un capo dello Stato di centrodestra per lei è un problema o no?

«No. La domanda però è teorica, perché mi sembra che i primi a non voler costruire consenso su un candidato di quest' area siano proprio i colleghi del centrodestra. Hanno i numeri ma non la strategia».

 

Da quanto non sente Berlusconi?

massimo d'alema regala la maglietta di totti a renzi

«Le confesso una cosa. Non lo vedo da quando abbiamo rotto su Sergio Mattarella. Era il gennaio 2015, esattamente sette anni fa. Mai più visto. Non lo sento da agosto».

 

Crede che abbia una chance?

«Lui ci crede, pare. Il resto del mondo ci crede molto meno».

 

I suoi rapporti con Letta sono di nuovo a zero. Però, sul Colle e non solo, ha sempre un filo rosso con Franceschini: non è che è tornato ai tempi di «Enrico stai sereno» e sogna di vedere premier il ministro dei Beni culturali (il suo «miglior nemico»)?

House of Crucci - Berlusconi, Meloni, Salvini, Renzi, Mattarella

«Enrico ci ha chiesto una mano per il collegio di Siena e gliela abbiamo data. Italia viva allora è stata decisiva. Dal giorno dopo Letta ci ha espulsi dal centrosinistra addossandoci la responsabilità del suo fallimento sulla legge Zan. Ma forse doveva solo creare le condizioni per far rientrare D'Alema, adesso è tutto più chiaro. Se abbandona il rancore e prova a fare politica sa dove trovarci. Quanto a Dario, è un professionista serio e rispettato. Fatico a trovare uno più diverso da me, ma gli riconosco lucidità. Avrà ancora grandi responsabilità istituzionali ma non so dirle quali».

 

Eppure Letta è intervenuto per difenderla dall'attacco di D'Alema che aveva definito lei «malattia» del Pd

IGNAZIO LA RUSSA E RENZI AD ATREJU

«Non so se io sono la malattia del Pd come dice D'Alema. L'importante è che, se io sono il malato, non mi curi il dottor D'Alema con le sue ricette e con i suoi ventilatori cinesi mal funzionanti, ma ben pagati dal commissario Arcuri. Torniamo alla politica, guardi, che è meglio.

 

Se i riformisti del Pd vogliono D'Alema e considerano un male ciò che abbiamo fatto su tasse, industria 4.0, lavoro, sociale, diritti civili è un problema loro, non mio. In tutto il mondo la sinistra diventa riformista, solo da noi diventa dalemiana. D'Alema che rientra nel Pd spiega in un solo gesto perché ha un senso Italia viva».

 

massimo d alema matteo renzi

Lei flirta spesso con Salvini: la sera della manovra ci ha parlato a notte fonda in Senato, davanti a tutti, come a lanciare una sfida, specie al suo ex partito: il Pd. Eppure avete dna politico-culturali opposti: chi è che ha cambiato idea?

«Io e Salvini ci siamo sempre combattuti. Continueremo a farlo. Se oggi lui non ha i pieni poteri lo deve alla mia mossa del cavallo del 2019. Dunque combattiamo contro ma lealmente. E sulla vicenda del Colle negare un ruolo al capo del centrodestra, che ad oggi è Salvini, significa vivere fuori dal mondo».

 

RENZI MATTARELLA 3

Continua a dire che al centro c'è una prateria: ma dal punto di vista politologico le fasi di crisi spingono l'elettorato a polarizzarsi. Non teme di rimanere solo, in questa prateria?

«Più la destra diventa sovranista, più il Pd diventa dalemiano più lo spazio centrale cresce. E come vede non le cito nemmeno i Cinque Stelle la cui dissoluzione è emblematica. Conte dice votiamo una donna e quelli rispondono candidando Mattarella che come noto si chiama Sergio, non Sergia. Peraltro lo stesso Mattarella su cui mi hanno attaccato nel 2015 e hanno chiesto l'impeachment nel 2018. I Cinque stelle sono fondati da un comico ma adesso fanno ridere tutti. Le loro capriole di queste ore meritano vagonate di popcorn. Conte non sposta neanche il voto dei parenti. O come direbbe lui, degli affetti stabili».

enrico letta matteo renzi

 

In tanti si domandano cosa farà da grande: il suo futuro, se verrà rieletto, sarà ancora in Parlamento o si dedicherà a tempo pieno all'attività privata di conferenziere e lobbista?

«Non sono un lobbista. Faccio conferenze, sono membro di advisory board , insegno in università straniere. Il tutto nel rispetto della legge. Le mie attività non mi hanno impedito di essere protagonista della vita parlamentare in questa legislatura in almeno due circostanze: dopo il Papeete per mandare a casa Salvini, lo scorso anno per mandare a casa Conte. Continuerò a fare quello che la legge mi permette di fare e lunedì inizio il mio nuovo corso alla Stanford University. Si preoccupino di chi ha preso tangenti sugli appalti Covid, non delle mie legittime attività internazionali».

 

matteo renzi in versione calciatore 8

 

MATTEO RENZI ENRICO LETTA MEMErenzi toti

Ultimi Dagoreport

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO