mario monti a in onda 1

“HO USATO UN’ESPRESSIONE INFELICE” – MARIO MONTI FA RETROMARCIA SULLA CENSURA DELLA STAMPA E SULL’”INFORMAZIONE MENO DEMOCRATICA” SUL VIRUS E METTE IN MEZZO CONCITA DE GREGORIO, DAVID PARENZO, MARCO DAMILANO CHE NON HANNO DETTO MEZZA PAROLA SULLA FRASE CHOC: “IL TEMA ESISTE ED È STATO RITENUTO IMPORTANTE DAI TRE AUTOREVOLI GIORNALISTI IN STUDIO CON I QUALI SI È SVOLTO UN INTERESSANTE DIBATTITO” – E SU BERLUSCONI AL COLLE: “NEL 2013 AVREBBE AVUTO I VOTI SE NON FOSSE STATO PER SCELTA CIVICA…”

 

1. FRASE CHOC DI MARIO MONTI. ECCO LE SCUSE: "HO USATO UN'ESPRESSIONE INFELICE"

Da www.iltempo.it

 

mario monti a in onda

David Parenzo, conduttore insieme a Concita De Gregorio della trasmissione In Onda su La7, pubblica su Facebook le scuse di Mario Monti, dopo la frase choc del senatore a vita sulla comunicazione che in un "tempo di guerra" come quello di oggi, in cui stiamo ancora combattendo la pandemia, dovrebbe essere "somministrata" in modo "meno democratico".

 

mario monti a in onda

Ecco il testo delle scuse firmato da Monti: "Nella puntata di In Onda di ieri, ho usato un’espressione infelice e impropria (“modalità di comunicazione meno, come dire, democratiche secondo per secondo”) quando ho detto che, se non si vuole rendere ancora più difficile la gestione della crisi pandemica a causa di corti circuiti informativi, occorre trovare una strategia comunicativa appropriata, per conciliare la libertà di espressione di ciascuno con la necessità di evitare confusioni, allarmismi o invece sottovalutazioni.

 

mario monti a in onda 3

Al di là del termine infelice che ho usato, il tema esiste ed è stato ritenuto importante dai tre autorevoli giornalisti in studio (Concita De Gregorio, David Parenzo, Marco Damilano), con i quali si è infatti svolto un interessante dibattito (dal minuto 19 al minuto 27 della registrazione)."

 

2. MARIO MONTI: "BERLUSCONI AL QUIRINALE? NEL 2013 AVREBBE AVUTO I VOTI SE NON FOSSE STATO PER SCELTA CIVICA"

Da www.ilfoglio.it

 

MARIO DRAGHI E MARIO MONTI

"Dalla difficoltà in cui si sono trovati i sistemi politici italiani per ragioni diverse fino alla scadenza a breve dalle elezioni politiche". Sono molte le analogie che legano il governo di Mario Monti a quello di Mario Draghi, come ha raccontato al festival dell'Ottimismo l'ex presidente del Consiglio e senatore a vita, intervistato da Michele Masneri. "Ai tempi il problema era lo spread - lo scarto tra il tasso tedesco e quello italiano - e oggi 'spread' è in inglese la diffusione del contagio del virus", ha detto Monti.

 

david parenzo saluta mario monti foto di bacco

Alla domanda sulla necessità di una censura dei media, evocata in un talk show, il senatore ha spiegato meglio: "Questo è un periodo di guerra, e proprio perché siamo in democrazia dobbiamo ragionare del ruolo dell'informazione. I regimi autocratici il problema non se lo pongono nemmeno. Allora la domanda è: possibile che in tv, per non parlare di internet, l'argomento della pandemia trovi tutto questo spazio, con tutte le contraddizioni che ne derivano? Non ho proposte concrete al riguardo, ma credo che il primo passo debba essere realizzare che un problema c'è".

 

mario monti

Sulla situazione inedita che l'Italia sta vivendo a livello europeo e internazionale, Monti fa un paragone con la situazione tra il 2011 e il 2013: è vero che in un primo momento l'asse Merkel-Sarkozy aveva messo in difficoltà l'Italia, ma la successiva intesa con Hollande, Rajoy - "e anche Obama era fortemente coinvolto" - rese possibile arginare l'eccessiva austerità cercata dalla Germania. Così si è arrivati al "whatever it takes" di Draghi. A proposito dell'attuale premier, Monti ricorda scherzosamente come il passaggio del titolo di Super Mario avvenne "ufficialmente" nel corso di una cena. "Il Trattato del Quirinale con la Francia è un passo importante, ma come hanno ricordato anche Draghi e Macron, lo spirito non è coalizzarsi contro la Germania. Italia, Francia e Germania devono necessariamente condurre insieme l'Europa".

giuseppe conte mario monti

 

Sullo sblocco dell'austerità tedesca, il senatore rivela come non fu estraneo nemmeno il Papa Benedetto XVI. Mediazione diplomatica? "Sarebbe un termine troppo basso: si trattava di far capire alla classe politica democristiana tedesca, e soprattutto bavarese, che quella rigidità avrebbe finito per spaccare l'Europa".

 

Molte le analogie con Draghi. Ma con Giuseppe Conte? "Da frequentatore semifurtivo di biblioteche americane durante l'estate, esperienza di cui ha fatto un uso curioso nel cv, a presidente del Consiglio, non male. Però nel suo primo governo non ha diretto lui la politica dell'esecutivo, e questo contrasta anche con la Costituzione. Poi c'è stato un grande progresso".

EDOARDO BARALDI MONTI E BERLUSCONI CANE GATTO TIGRE

 

Berlusconi al Quirinale? "Non so se ci riuscirà, so che nel 2013 non fu eletto presidente della Repubblica perché in Parlamento siedevamo noi di Scelta civica. Altrimenti il centrodestra avrebbe avuto i voti".

 

 

 

STRETTA DI MANO TRA MONTI E BERLUSCONI MARIO MONTI A PORTA A PORTA E DIETRO LIMMAGINE DI SILVIO BERLUSCONI il senatore mario monti foto di baccomario monti camera ardente di cesare romiti alla camera di commercio di milano 3

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?